13° Gran Premio al Red Bull Ring, un numero che a molti fa storcere il naso. Ma ci sono altri motivi per essere superstiziosi. Appuntamento con il GP domenica alle 15.10 in diretta su Sky Sport F1: gara e post gara anche su Sky Sport Uno
Questo sarà il 32° Gp d’Austria, il 13esimo sul Red Bull Ring, tracciato ricavato dall’Osterreichring, che ospitò 18 edizioni in precedenza (1970-1987). Si corse anche all’aeroporto di Zeltweg, nel 1964, in quella che fu la prima edizione del GP d’Austria. Il Red Bull Ring è stato usato dal 1997 al 2003 (si chiamava A1 Ring), fu poi dismesso, acquistato da Dietrich Mateschitz, ed è tornato in calendario, rinnovato nelle strutture, nel 2014. Il plurivincitore è Alain Prost, che ha ottenuto i suoi 3 successi nel 1983, 1985 e 1986.
Il tracciato ferma-Mercedes
Il team anglo-tedesco ha una ragione in più, oltre alla 13^ edizione del GP, per restare in guardia: l’anno scorso qui si consumò un doppio ritiro per guasto per le frecce d’argento. Un evento raro, che non si verificava dal GP di Monza del 1955. In quel GP d’Italia non andò poi così male: due Mercedes si ritirarono sì per guasto, ma le altre due rimaste in gara fecero doppietta, mentre l’anno scorso il doppio stop mise fine ad un’impressionante sequenza di podi Mercedes: 22. Quest’anno Mercedes arriva qui sull’onda di 10 vittorie consecutive, ad un passo dalla sequenza record assoluta (McLaren: le prime 11 gare del 1988), sequenza che già due volte in passato non sono riusciti ad eguagliare: quando ci fu l’incidente fratricida in Spagna nel 2016 e, più avanti nella stessa stagione, quando Rosberg venne mandato in testacoda al via da Vettel ed Hamilton si ritirò per la rottura del propulsore.
Non per i campioni
L’anno scorso la vittoria andò a Verstappen, e confermò la tradizione per cui, da quando il circuito in è rientrato in calendario, nel 2014, in cinque edizioni il vincitore non ha poi conquistato il titolo. Questa la sequenza: Rosberg 2014 e 2015 (titolo ad Hamilton); Hamilton nel 2016 (titolo a Rosberg); Bottas nel 2017 (titolo ad Hamilton); Verstappen nel 2018 (titolo ad Hamilton).
Un panorama profondamente diverso
L’anno scorso dopo il GP d’Austria, il campionato registrò una situazione di bilancio inedita: tre team, Mercedes, Ferrari e Red Bull, si erano equamente spartiti le prime nove vittorie della stagione. A posteriori, un sogno per gli appassionati, che quest’anno devono invece confrontarsi con gli 8 successi delle frecce d’argento, che lasciano agli avversari le briciole.
Vettel per farsi un regalo
Sebastian Vettel è in pesante credito con la fortuna al Red Bull Ring: in due casi è stato appiedato da problemi meccanici e l’anno scorso fu amaramente terzo dopo aver perso tre posizioni in griglia per aver ostacolato Sainz in qualifica (fu 6° in griglia) ed una partenza in cui perse altre due posizioni. C’è da sperare che questo trend si capovolga e che Seb possa festeggiare in anticipo il suo 32° compleanno, che cade il mercoledì successivo alla gara.