Il tedesco ha giocato un ruolo fondamentale nella prima vittoria di Leclerc, che a Spa è diventato il pilota più giovane a vincere con la Rossa. Il rapporto tra i due è ottimo, ma l'ascesa del monegasco non sta rendendo affatto semplice la stagione al 4 volte campione del mondo. Monza è l'occasione per Vettel di dare un chiaro segnale della sua leadership all'interno della squadra
Chissà se Sebastian Vettel, a 32 anni, si sente già il veterano che non riesce a contenere l’esplosione del giovane fenomeno. E’ una ruota che gira, Seb è stato nei panni di Leclerc, sa cosa vuol dire essere un talento precoce: perché se Charles è diventato il più giovane di sempre a vincere con una Ferrari, il tedesco lo precede nella classifica dei più giovani vincitori in assoluto: primo Verstappen, secondo Vettel appunto, e terzo (da adesso) Leclerc.
Baby Schumi
Il secondo posto nella classifica di precocità il 4 volte campione del mondo se l’è conquistato proprio a Monza, vincendo da fenomeno nel 2008 su una Toro Rosso, guadagnandosi l’appellativo "Baby Schumi". Pole position sotto l’acqua e poi gara dominata sempre su pista bagnata, tuttora l’unico successo in F1 della scuderia di Faenza, tornata sul podio addirittura a distanza di 11 anni nell’ultimo GP di Germania con Kvyat. Vettel a Monza ha vinto altre due volte, con la Red Bull, ma mai con la Ferrari. L’anno scorso anzi il GP d’Italia è stato teatro di uno dei momenti più bassi della sua storia con la Rossa: ostacolato (o comunque non aiutato) dal compagno di squadra Raikkonen al via, infilato subito da Hamilton alla Roggia e via in testacoda compromettendo le ultime speranze di titolo.
Gregario a sorpresa
Un anno dopo però le cose non sono migliorate, anzi: Seb non ha più vinto, anche per colpa di una Ferrari meno competitiva; ma soprattutto sta subendo il confronto con il compagno di squadra che è ancora dietro in classifica ma lo ha sempre battuto nelle ultime 6 qualifiche e da un po’ di gare, al di là dei risultati, dà l’impressione di essere più veloce. Nella vittoria di Spa il contributo di Vettel è stato fondamentale: oltre a rispettare l’ordine di squadra è riuscito a rallentare Hamilton, quel tanto che bastava per impedire che l’inglese prendesse Charles. Il monegasco lo ha ringraziato pubblicamente ammettendo che senza l'aiuto del compagno difficilmente avrebbe potuto resistere alla rimonta di Lewis.
Rispetto reciproco
Del resto il rapporto tra i due ferraristi è buono, Seb e Charles si rispettano e la serenità in squadra è una delle note positive di una stagione difficile. Li vedremo sicuramente scherzare e sorridere uno accanto all'altro anche alla festa Ferrari in piazza Duomo, 90 anni di emozioni. Ma si sa, in pista il tuo primo rivale è il compagno di squadra, quello che con la stessa macchina misura il valore delle tue prestazioni: Vettel a Spa ha dovuto fare da scudiero perché più lento, e si fa fatica a immaginare che possa farlo a cuor leggero e che possa accettare di ripetere l’esperienza altre volte. Per via del suo curriculum, del suo stipendio e del fatto che a inizio stagione lo stesso Binotto lo aveva designato leader della squadra.
Monza decisiva
Per questo Monza diventa fondamentale per lui: la Ferrari si presenta favorita e Seb deve tornare a vincere, soprattutto per gli equilibri interni, anche perché poi da qui a fine stagione non ci saranno molte altre occasioni visto che la SF90 è forte solo su piste velocissime. Non sarà facile con questo Leclerc scatenato, forse per riuscirci Vettel deve tornare un po’ Baby Schumi: far valere meno l’esperienza e metterci un po’ più di esuberanza. Per trionfare nuovamente a Monza con una scuderia italiana, 11 anni dopo quella magia che rivelò al mondo Sebastian Vettel.