Formula 1, GP Italia 2019: analisi velocità, uso freni e scie a Monza

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Federico Albano

La Formula 1 è a Monza, il circuito di casa per la Ferrari. I suoi numeri sono da capogiro e spiegano perché è soprannominato il Tempio della velocità

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“Il Tempio della velocità”, è questo il soprannome del circuito brianzolo. Grazie alla sua conformazione con i lunghissimi rettilinei, si raggiungono qui infatti le velocità più alte dell’intero Mondiale. Come da pronostico su un tracciato con tali caratteristiche è una Ferrari ad essersi aggiudicata il miglior tempo, ancora una volta con Charles Leclerc. La sua SF90 ha infatti fatto registrare la migliore prestazione con 1:20.978, unico a scendere sotto il muro immaginario dell’1:21. Ma cosa significa il Tempio della velocità? Abbiamo analizzato i dati del giro di Leclerc per estrarre i numeri significativi e i risultati, già oggi nelle prove libere, sono impressionanti.

Più di metà giro sopra i 300 all’ora

Dai dati si evince infatti che le velocità sono sotto i 250 km/h solo per il 26% del giro, circa un quarto quindi. Per il 23% poi sono tra i 250 e i 300 km/h e poi per ben il 51% del giro le velocità sono sopra i 300 km/h. La velocità più alta in assoluto oggi l’ha fatta registrare Sebastian Vettel, con 345 km/h, ma visto che anche a Spa durante lo scorso weekend, in qualifica si erano toccate velocità simili, per domani si aspettano dei numeri ancora più alti e a caccia di record.

Freni a dura prova

Tornando al giro di Leclerc sono poi da notare le 4 velocità di punta subito prima delle staccate più importanti del giro: 342 km/h prima della prima variante, 323 prima della variante della Roggia, 336 prima della difficilissima variante Ascari e 329 prima della rapida scalata per la curva parabolica. Quindi ben quattro frenate importanti a oltre 300 km/h a mettere a dura prova l’impianto frenante delle monoposto.

A tutto gas per quasi l’80% del giro

Passando allo stile di guida abbiamo verificato quanto Leclerc abbia percorso il suo giro "in pieno". Ebbene il monegasco ha tenuto il pedale dell’acceleratore completamente premuto per ben il 78.4% del giro, un altro dato impressionante. Di fatto le brevissime staccate delle tre varianti, delle due di Lesmo e della curva parabolica rappresentano appena circa il 20% del giro e per tutto il resto del tempo i piloti corrono letteralmente "a tutto gas".

La scia vale almeno 5 km/h

Su un tracciato di questo tipo la scia può avere un effetto fondamentale per la prestazione. Nelle libere del venerdì abbiamo visto qualche prova tra Valtteri Bottas e Lewis Hamilton per appunto sfruttare l’effetto "traino" della vettura che precede. Si è visto che tale effetto è valso a Lewis Hamilton ben 5 km/h su tutti i rettilinei della pista, per cui potrebbe rivelarsi una carta decisiva per la pole domani. Questi quindi i primi riscontri numerici del Tempio della velocità. Vedremo in qualifica fin dove riusciranno a spingersi piloti e vetture.