Con tre gare d'anticipo sulla fine della stagione, il 24enne pilota olandese della ART ha conquistato il titolo nel campionato di Formula 2 grazie al successo nella feature race di Sochi
F1, il GP di Russia in diretta domenica alle 13.10 su Sky Sport F1 (canale 207) e Sky Sport Uno (canale 201). Pre gara alle 11.30
F2, LA CRONACA DELLA FEATURE RACE IN RUSSIA
In anticipo di tre gare (1 Feature Race e 2 Sprint Race) rispetto al calendario, Nyck De Vries è diventato a Sochi il nuovo campione della Formula 2, raccogliendo dunque l’eredità di Charles Leclerc e George Russell, anche se è già certo che non ne seguirà le orme fino in Formula 1, avendo già firmato con Mercedes per la prossima stagione di Formula E, nella quale debutterà a dicembre nell’E-Prix in Arabia Saudita in squadra con il belga Stoffel Vandoorne (ultimo campione della passata GP2 Series).
Con 4 vittorie stagionali e una serie di piazzamenti in zona punti (solo nella Sprint Race al Paul Ricard non arrivò a conquistarne), l’olandese ha coronato così il proprio sogno, scrollandosi finalmente di dosso l’immagine dell’eterno incompiuto, del pilota incostante, del pilota poco continuo, veloce ma poco cattivo in gara. Del resto, il sesto posto in GP3 Series (2016) e il settimo e il quarto in Formula 2 nel 2017 e nel 2018 gli sono stati sempre un po’ stretti, sono sempre stati considerati nell’ambiente dei risultati troppo deludenti, troppo poveri per uno come lui.
In questa stagione De Vries ha però compiuto il definitivo salto di qualità lavorando molto sulla determinazione e sulla fiducia in se stesso. Sapeva che non ci sarebbe stato un prossimo anno in categoria e l’idea di lasciarla senza averla vinta non l’ha mai digerita. E poi c’era sempre quel buco, fra i trofei delle due Eurocup Formula Renault 2.0, da riempire: lasciato apposta per qualcosa di importante. Più del kart e delle formuline, un titolo da pilota vero. Un risultato ora acciuffato al volante di una prestigiosa ART Grand Prix, anche grazie all’apporto del McLaren Young Driver Development del quale fino a questa stagione ha fatto parte, con il quale ha lavorato tantissimo al simulatore per il team Mercedes di F1.
Il giovane pilota di Sneek, la capitale della Frisia e degli sport acquatici, cresciuto fra i bellissimi canali della sua città e a due passi dalla storica Waterpoort, ha faticato molto per colmare le proprie lacune. Ha lavorato sull’approccio alle corse, sulla capacità di concentrazione, sulla tenuta fisico-atletica. Ha imparato a gestire le gare, a non forzare, a rischiare di meno per ottenere di più.
Non approdare in Formula 1 non lo cruccia più di tanto, anzi la Formula E lo intriga. E’ un campionato in progress e molto competitivo. E poi ritrovare Vandoorne è una marcia in più. I due si conoscono da molti anni e sanno lavorare assieme, senza inopportune gelosie. Nella prossima stagione l’amicizia e l’affiatamento che già esiste fra loro e l’esperienza che ognuno dei due porterà con sé saranno dei fattori fondamentali per fare bene. E poi, adesso il ventiquattrenne pilota olandese potrà ora entrare nella prossima categoria dal portone principale, blasonato proprio come il suo team-mate. E se avrà bisogno di ulteriori consigli, potrà sempre rivolgersi a Russell o Verstappen: sua sorella Seychelle è fidanzata con George ed è ancora in ottimi rapporti ,con il suo ex, Max. Non si sa mai.