F1, GP Giappone. Pole record, partenza e 2° posto: la domenica di Vettel a Suzuka

Formula 1

Dopo una pole position da record, Vettel ha sbagliato la partenza, come ha ammesso nel postgara. Il tedesco è riuscito comunque ad arrivare secondo alla bandiera a scacchi, dopo un testa a testa con Hamilton. Riviviamo la sua domenica a Suzuka 

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Una pole position da sogno, una partenza da incubo. Queste le due tappe principali della domenica di Sebastian Vettel, capace comunque di chiudere col secondo posto a Suzuka. Il tedesco è stato il grande protagonista delle qualifiche: il suo tempo record gli ha permesso di scattare davanti a tutti in griglia, affiancato dal compagno di team Leclerc. Un vantaggio sprecato con una partenza difficile da analizzare, giudicata regolare dalla commissione gara dopo l’investigazione.

La partenza

La partenza di Vettel, dopo l'investigazione gara, viene reputata regolare. Dalla nostra analisi allo Sky Tech, si vede come Seb muove la macchina quando il semaforo è ancora rosso. Una volta che se ne rende conto, riprende la frizione in mano. A quel punto si ferma, per poi ripartire successivamente. La commissione, rivista le immagini, ha sancito che quella del tedesco non fosse falsa partenza, visto che non è stato attivato il sensore nell'asfalto. 

La volata finale con Hamilton

Come ha ammesso lo stesso Vettel nel postgara, al semaforo ha commesso un errore in partenza, forse l'unico della sua gara. Dopo essere stato sorpassato da Bottas in avvio, il tedesco non è stato più in grado, sostanzialmente, di lottare per la vittoria, affare a due tra i piloti Mercedes. Un peccato, vista la pole della mattina. Nella girandola di pit stop, però, Seb si è trovato nel finale davanti ad Hamilton. Una situazione che ha visto nascere un duello entusiasmante, tra i due piloti che hanno vinto 9 degli ultimi 11 titoli mondiali della Formula 1. Hamilton aveva un passo gara migliore, e si è fatto più volte sotto al tedesco, anche durante il doppiaggio di alcuni piloti. Seb è riuscito però a difendere il suo secondo posto fino alla bandiera a scacchi, negando la seconda doppietta consecutiva alla Mercedes.