Yamaha, un digiuno troppo lungo

MotoGp

Paolo Lorenzi

V. Rossi - J. Lorenzo - Movistar Yamaha MotoGP 2016 (foto Getty)
GettyImages-Yamaha_2016

L’ultimo successo della Yamaha risale al gran premio di Barcellona e porta la firma di Rossi. La casa di Iwata non vince in MotoGP da nove gare e il "Dottore" ammette: “Dopo il Mugello i tecnici sono corsi ai ripari”

Data per favorita a inizio stagione la Yamaha non riesce più a vincere. L’ultimo successo porta la firma di Valentino Rossi, gran premio di Barcellona, un trionfo che chiudeva una striscia di ben quattro vittorie e proiettava la casa di Iwata verso obiettivi iridati. La Honda apparsa in ritardo di sviluppo nella prima fase del mondiale ha invece preso il sopravvento. E dal gran premio di Olanda ha collezionato sette primi posti. Con quattro diversi piloti, ulteriore conferma di una ritrovata competitività.

In Yamaha fingono un’apparente tranquillità, sostengono la bontà del progetto, ma è lo stesso Valentino Rossi ad ammettere la difficoltà: “In passato la Yamaha ha sempre migliorato la moto durante la stagione, ma quest’anno nonostante gli sforzi non riamo riusciti a fare uno step di sviluppo”. Il Dottore ammette anche gli errori in pista, nel suo caso tre cadute. Ma la rottura di due motori al Mugello, quello della sua M1 in gara e quello di Lorenzo in prova, hanno suonato il campanello d’allarme. E consigliato alla Yamaha di ridurre la potenza dei quattro cilindri nelle gare successive: “Non posso entrare nei dettagli ma dopo il GP d’Italia la Yamaha è corsa ai ripari” ha confermato Valentino Rossi.

Sul bilancio pesano anche tre cadute di Lorenzo e l’improvvisa perdita di feeling con la sua moto, da lui imputata agli pneumatici, che da Barcellona in poi l’hanno tenuto fuori dal podio per ben sette volte. L’altra faccia di una medaglia che appare sempre più opaca.