MotoGP, Valentino Rossi: ferito un'altra volta da calunnie social

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Guido Meda

E' triste e squallido doversi occupare delle assurdità da social e quella di cui vi parleremo le batte tutte, per infondatezza, cattiveria e totale mancanza di competenza. Diventa però obbligatorio nel momento stesso in cui la domanda parte secca nel bel mezzo di una conferenza stampa ufficiale

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ROSSI, QUANDO L'IMPOSSIBILE DIVENTA POSSIBILE

Valentino, lo sai che sui social c'è gente che sostiene che la tua frattura sia una messa in scena? E quello, povero diavolo, deve abbassare la calza, far vedere la protuberanza del chiodo sotto la pelle, la cicatrice del taglio da cui è stato inserito. Lo fa e basta; con la mitezza triste e lo sguardo rassegnato di chi sa come ormai  gira il mondo. L'ha messo nel conto.

Sostanzalmente c'è una piccola fazione di cosiddetti haters, come vengono chiamati gli odiatori di professione, che non vedendo una gamba spappolata o dei fissatori esterni, ma solo un cerotto, ha deciso che no, non può essere. Vedendo Rossi in piedi dopo venti giorni diversamente da un cugino che si è ripreso in sei mesi... allora è una bufala. Che di bocca in bocca è arrivata fino alla sala stampa. E poi a Rossi, che - piaccia o non piaccia - si sta rendendo protagonista di un’avventura che nel motociclismo ha tanti precedenti ed è bellissima.

Inutile spiegare che c'è frattura e frattura; che un chiodo endomidollare entra proprio da una piccola incisione sotto il ginocchio; che su una frattura come quella il carico in tempi brevi è una fortuna che nel mondo hanno molti pazienti ben trattati con la chirurgia moderna. 

Inutile spiegare che nemmeno in un film di fantascienza un campione del mondo, i lettighieri, il personale di pronto soccorso, i chirurghi, i primari, gli anestesisti, le batterie di infermieri, non di uno ma di due ospedali della sanità pubblica, sarebbero credibili come complici impuniti di una macchinazione del genere. Qualcun altro grida: hanno pure finto il furto della radiografia! Quando al massimo può essere stata trafugata la copia di un file per farci dei soldi, perché la lastre come ai tempi della nonna non ci sono più, sostituite da infinite archiviatissime copie in digitale.

Di cui non fanno cenno però infinite copie di odiatori e di sobillatori che ogni giorno disperdono la loro fantsasia ogni in mille altri rivoli. Questo è uno sport in cui la gente non simula infortuni, ma lotta o muore davvero. Alle persone di buonsenso dovrebbe bastare.