Marc mondiale: i 6 momenti top di una stagione straordinaria

MotoGp

Gianluca Maggiacomo

Marc Marquez, 6 volte campione del mondo (GETTY)

Dalla prima vittoria in Texas all’astuto e preventivo flag to flag di Brno, passando per San Marino e il sorpasso a Lorenzo ad Aragon, fino alla festa iridata. Ecco il 2017 di Marquez riassunto in 6 immagini. Sei come i mondiali vinti dal fuoriclasse spagnolo

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Sei momenti. Sei istantenee. Sei immagini da ricordare della stagione 2017 di Marc Marquez. Sei: come il numero di titoli mondiali messi in bacheca dal pilota della Honda in carriera tra MotoGP, Moto2 e Moto3. Dalla prima vittoria dell’anno nel Gran Premio delle Americhe ad Austin fino alla caduta-non caduta di Valencia, passando per quei gesti figli di astuzia e strategia che fanno di MM93 un autentico fuoriclasse del Motomondiale.

 

1) Austin, buona la prima

Bandiera a scacchi, impennata e urlo di gioia davanti al muretto in festa. Il momento topico con cui iniziamo a rivivere la stagione 2017 di Marquez non può che essere la vittoria nel GP delle Americhe, terzo appuntamento del mondiale. E questo soprattutto perché è stata la prima dell’anno. Per il pilota spagnolo, un week end esaltante: pole il sabato e successo la domenica, con la gomma dura sulla sua Honda, a dispetto degli altri piloti. Una strategia che ha pagato. Il primo posto ad Austin è arrivato dopo un inizio non proprio esaltante, con il 4° posto a Doha e il ritiro in Argentina, mentre Maverick Viñales già progettava la fuga solitaria.  Marquez nella breve storia del gran premio che si disputa in Texas ha sempre vinto: 5 successi in altrettante corse. L’importanza della vittoria americana è stata riconosciuta da Marc stesso. Un primo posto dal sapore speciale: “I 25 punti hanno migliorato il morale mio e della squadra dandoci grande motivazione per continuare a lavorare duramente per cercare di capire come far crescere ulteriormente la nostra moto. Il mondiale è riaperto”.

 

2) Germania, ottava perla

Kaiser Marc. E non è un’esagerazione definirlo così. In Germania Marquez ha centrato per l’ottavo anno consecutivo l’accoppiata pole-vittoria: un’impresa. In pista pochi problemi. Eccezion fatta per l’arrembante Jonas Folger, secondo sul podio, che per 5 giri ha tentato di scippare Marc del primo posto. Il successo al Sachsenring lo scorso 2 luglio ha rappresentato uno dei punti di svolta della stagione per il pilota di Cervera. Perché, per la prima volta, e dopo una scalata durata otto GP, si è ritrovato in testa alla classifica.

 

3) Brno: un cambio prodigioso

La grandezza di Marquez non la fa semplicemente la vittoria. Ma anche i gesti, spesso (apparentemente) azzardati, che portano al successo. Un esempio è rappresentato da Brno. In Repubblica Ceca Marc ha vinto, certo. Ma il momento da ricordare, oltre al traguardo tagliato per primo, è il cambio moto. Lo spagnolo, come tutti i suoi colleghi, è partito con la gomme da bagnato, dato il meteo inclemente. Ma è stato il primo a capire che di lì a poco la pista si sarebbe asciugata. Quindi, marcia indietro. Poco dopo il via il pilota catalano torna ai box e cambia moto, uscendo di nuovo in pista con la Honda con le gomme slik. Scelta azzeccata e, soprattutto, in anticipo rispetto agli altri. Una mossa da fuoriclasse, che è valsa la vittoria. 

4) San Marino e quel piedino galeotto

La MotoGp è fatta di classe, potenza e velocità. Ma anche di piccoli gesti che in alcuni frangenti possono fare la differenza. Marquez a Misano, nel GP di San Marino, ha dimostrato ancora una volta di esser un vero stratega. Il momento da ricordare, oltre al sorpasso sul finale ai danni di Danilo Petrucci e la conseguente conquista della vittoria, è il gesto con il piede rivolto al muretto. Il campione del mondo, al quinto giro, ha comunicato ai suoi tecnici di preparare la moto con assetto da asciutto scalciando con il sinistro. Una strategia vera e propria. Ammessa anche dal catalano a fine gara: “L’avevamo preparata”, ha detto. Anche se poi il flag to flag non si è realizzato, questo episodio dimostra che Marc è molto maturo dal punto di vista sportivo. È uno che cura ogni particolare. E non è un caso se poi vince e domina.

5) Aragon e quel sorpasso a Lorenzo

Un GP sintetizzato in un sorpasso. È il 24 settembre scorso. Si corre ad Aragon. In qualifica Marquez non è andato oltre il quinto posto. Questo vuol dire, gara in recupero. E così è, infatti. In pista è bagarre. Ma Marquez riesce a venirne fuori. Un mezzo capolavoro. Che diventa pieno e completo quando mancano otto giri alla bandiera a scacchi: il catalano sorpassa Jorge Lorenzo della Ducati e si prende la testa. Vittoria e Mondiale sempre più vicino.

6) Valencia: cade, anzi no. E va a vincere

Sesto ed ultimo momento top della stagione di Marquez non può che essere il GP della Comunità Valenciana. In particolare quel che è accaduto a otto giri dal termine. Marquez, secondo, sorpassa Zarco ed è primo. Ma subito dopo, in curva uno, per evitare la rimonta del francese, frena in ritardo e rischia di rovinare tutto. La moto di Marc tocca l’asfalto. Lo spagnolo sembra cadere, ma si rialza, va in ghiaia e ritorna in pista. Un colpo da maestro. Da fuoriclasse vero. Chapeau. E dopo lo spavento, l’apoteosi, visto che a cinque giri dal termine Andrea Dovizioso va lungo ed è costretto a dire addio alla gara, consegnando il titolo al catalano. Urla, grida e gioia nel box Honda. Un'altra stagione è andata agli archivi. Ancora nel nome di Marc.