MotoGP, test Jerez. Valentino Rossi e Maverick Vinales, pessimismo e ottimismo

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Valentino segnala la mancanza di miglioramenti veri in previsione gara. Per Vinales il problema sembra più piccolo. Intanto Ducati e Honda volano e fino a febbraio in pista non ci si va più. Chi è a posto e chi non lo è?

TEST DI JEREZ: I TEMPI

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La Yamaha aggiunge ai problemi che ha avuto nel corso della stagione un’apparente divergenza che emerge dai piloti in sella dopo i test di Jerez. Rossi e Vinales stanno lavorando in pista per individuare quale dei due nuovi motori portati da Yamaha già a Valencia sia il migliore per affrontare il 2019. I piloti sono d’accordo sul tipo di motore, sembrano entrambi orientati a scegliere quello che li aiuta a fermare meglio la moto avendo più freno motore, ma poi hanno sentimenti diversi sull’efficacia globale del pacchetto, riproponendo un tema già noto da tempo. Uno, Rossi, cauto e pessimista, l’altro Vinales, entusiasta e istintivo fino a prova contraria. “Non mi pare che abbiamo fatto grossi passi avanti – dice Valentino – nel senso che, esattamente come prima, la moto si guida bene, ma dopo cinque o sei giri la gomma inizia a calare troppo e rimaniamo indietro. Come prima. Siamo ancora da quarto posto e le altre case vanno meglio”. Per Vinales invece “la nuova moto funziona bene e mi consente di essere più efficace grazie al nuovo motore. Lavoriamo bene sul passo gara e in termini di trazione siamo messi meglio rispetto allo scorso anno, a partire già da Jerez”.

In pratica secondo Rossi serve ancora molto lavoro per arrivare a non consumare le gomme ed essere efficaci su tutto l’arco della gara, mentre per Vinales il problema si pone in misura minore. Questo non significa che la Yamaha opterà necessariamente per due linee di sviluppo diverse, ma che deve mediare (o scegliere) tra i giudizi tiepidi di Rossi e quelli più entusiasti di Vinales, tenendo conto che una moto veloce sul giro secco non si traduce necessariamente in una moto costante da inizio a fine gara, quando poi i conti si fanno per davvero. Cosa che spesso si è già verificata nel 2018, quando Vinales alternava entusiasmi a difficoltà e Rossi lamentava sempre lo stesso problema di base. Per quanto sia Rossi che Vinales nel finale di stagione abbiano fatto ottime gare, con lo spagnolo in grado di vincerne una.

Dopo la seconda giornata di test di Jerez si apre un lungo periodo di stop che porterà ai test di Sepang, quando sarà ormai febbraio e mancherà pochissimo al via della stagione 2019. La Yamaha deve avere fretta di capire, anche perché la Ducati sta continuamente dimostrando di avere una moto straordinaria. Oltre a Dovizioso, anche i test di Petrucci si sono rivelati eccellenti. Anche lui ha fatto un salto di qualità. Mentre in casa Honda, ferma restando la competitività totale di Marquez, si segnala la crescita prevedibile progressiva di Lorenzo. Il tutto al netto della bravura confermata dei debuttanti e della strada in salita che percorre Aprilia con Iannone per reimpostare un nuovo metodo di lavoro e quella di Ktm che sembra rimanere in assoluto la moto più indietro di tutte sotto tutti i punti di vista.