I pareri dei due piloti ufficiali sono contrastanti. Per Rossi la strada è giusta, mentre Vinales ha il morale basso nonostante il tempo. Volano le Petronas, anche se l’asfalto di Misano trattato di recente non ha un’aderenza perfetta
E’ la Yamaha il grande e specialissimo osservato dei test di Misano. Lo è in chiave presente e lo è anche e soprattutto in chiave futura. Magari, chissà, dal funzionamento di quella moto potranno decidersi i destini di alcuni piloti compreso Valentino Rossi, che al momento è legato al Motomondiale e alla casa giapponese ancora solo per il 2020. E’ un po’ difficile pensare che la moto vista oggi a Misano sia il prototipo definitivo per la prossima stagione. No, si sono visti invece degli step della moto attuale in ottica futura. Le novità più eclatanti e visibili sulla moto data in prova a Rossi e Vinales per il team Ufficiale sono stati una nuova specifica di motore, uno scarico diverso dall’attuale, ma soprattutto il benedetto forcellone in carbonio che ormai utilizzano tutte le case da tempo. Per quanto i tempi dicano che sul giro secco le Yamaha blu vanno bene (molto) entrambe e vanno forte anche le due Petronas (invariate nella tecnica, ma con Quartararo primo), sembrano essere un po’ contrastanti i pareri dei piloti. Per Maverick Vinales: "La moto era difficile da fermare in staccata e ancora con i problemi di grip che aveva a Silverstone. Serve conoscerla meglio, serve migliorare"; mentre l’atteggiamento di Valentino Rossi è stato più positivo parlando del fatto che "Il risultato forse non è ancora ottimale, ma la strada imboccata è quella giusta". Non è pensabile che questo fosse un test cruciale, è presto per la Yamaha, è presto per gli standard evolutivi di tutti. Ma sarà molto importante trovare quella linea comune tra i pareri di Vinales e di Rossi per farli confluire nella prima moto vera del 2020 che probabilmente vedremo in Malesia nel primo test del 2020 e che dovrebbe essere il primo vero frutto tecnico di un nuovo organico di lavoro in Giappone. Ma intanto, nonostante una situazione di grip dell’asfalto discutibile, la Yamaha le sue moto le ha tutte davanti con Marquez lì, vicino, in mezzo , come sempre, come si confà naturalmente alle sue grandi qualità di guida. Purtroppo quello della pista di Misano rischia di essere, il 15 settembre, un tema cruciale, perché sul tracciato romagnolo è stato effettuato un trattamento al manto stradale della pista (denominato “sandblast”, un' idro-sabbiatura per levigare la superficie) che avrebbe migliorato l’aderenza nelle malaugurate condizioni di bagnato, ma compromettendola un po’ in condizioni di asciutto.