Dalla vittoria del titolo di Rea ai primi successi di Razgatlioglu, dallo sfaccettato weekend Ducati alle difficoltà causate dalla pioggia: tracciamo un bilancio del round terzultimo round della Superbike dal circuito di Magny-Cours
La matematica non è un’opinione e a Magny-Cours ne abbiamo avuto ulteriore prova: sebbene per Jonathan Rea fosse difficile (oserei dire improbabile) guadagnare i trentaquattro punti necessari ad aggiudicarsi il titolo mondiale già in Francia, gli eventi lo hanno aiutato a sfruttare fino in fondo il primo match point a sua disposizione. La pioggia ha favorito Rea e tarpato le ali a tanti, rimescolando i valori in campo in occasione della Superpole, ma in gara con l’asciutto Toprak Razgatlioglu e le Ducati di Alvaro Bautista e Chaz Davies hanno potuto ritrovare competitività. Molto bene invece le Yamaha, in tutte le condizioni, specialmente con Michael Van Der Mark sul cui weekend pesa la caduta di Gara 1. Vediamo più nel dettaglio chi sale e chi scende, scegliendo tre temi per parte.
UP
Jonathan Rea – A giudicare dal vantaggio in classifica non si direbbe, ma il quinto titolo mondiale della carriera di Jonathan Rea è anche il più sudato di tutti. La solidità, la concentrazione e la fiducia che il nordirlandese ha dovuto mantenere a seguito delle undici vittorie di Alvaro Bautista sono doti da vero campione: non ha mai mollato, anche quando il suo regno sembrava destinato a finire, restando aggrappato al podio in ogni occasione e sbagliando poco. Rea ha vinto di costanza e di testa, oltre che di polso, diventando il primo pilota nella storia della Superbike a raggiungere i cinque mondiali.
Toprak Razgatlioglu – Semplicemente il più forte di tutti in condizioni di asciutto, con la sola incognita di Gara 2, terminata troppo presto per una scivolata. Le tanto agognate prime vittorie in carriera arrivano in maniera perentoria, alla luce del passo mostrato e della posizione di partenza (sedicesimo). Un risultato che era nell’aria da molte gare e che permette a Toprak di affrontare il passaggio in Yamaha da primo della classe, mentre Kawasaki si mangia le mani. La confidenza sul bagnato migliorerà col tempo.
Loris Baz - L'appuntamento di casa galvanizza il pilota del team Ten Kate, veloce già a Portimao, dove però alcuni errori avevano pregiudicato la sua prestazione. Competitivo sul bagnato, Baz porta a casa un quarto, un settimo e un quinto posto, parzialmente favoriti dalle disavventure altrui. Il vero segnale importante è quello di Gara 2, nella quale il francese riesce a mantenere il passo dei primissimi insieme a Chaz Davies. L’impressione è che la Yamaha R1 sia una moto più semplice da capire rispetto ad altre, ma squadra e pilota stanno lavorando bene.
DOWN
Leon Haslam – Bene sul bagnato, molto meno sull’asciutto: la sensibilità dell’inglese gli regala la terza posizione in Superpole, ma le sue gare risultano molto difficili, specialmente confrontando i suoi risultati con quelli di Rea e Razgatlioglu. In Gara 1 lotta nel gruppo di testa, poi perde posizioni e cade in maniera rovinosa; nelle gare di domenica lo si vede molto poco e termina prima nono, poi settimo. La sua riconferma nel team ufficiale Kawasaki (col benestare di Rea) è la soluzione più probabile, sperando che un pilota della sua esperienza possa fare uno step e dare qualcosa di più.
BMW – Tom Sykes eredita il podio di Gara 1 e porta un buon risultato nel paniere della casa bavarese. L’inglese, però, fatica ancora a essere costante e soffre soprattutto nella fase centrale della gara. Il capitolo Reiterberger, purtroppo, è estremamente buio: il tedesco naufraga completamente sotto l’acqua e anche sull’asciutto sembra avere le armi spuntate, valendo a malapena la zona punti. Il suo appiedamento sembra avergli dato una mazzata molto, molto dura.
Sandro Cortese e Jordi Torres – Per il tedesco di casa Yamaha GRT vale un discorso simile a quello del connazionale Reiterberger, specialmente per quanto riguarda le difficoltà con la pioggia. Va anche peggio a Torres, che si qualifica addirittura ultimo. In condizioni di asciutto entrambi raddrizzano parzialmente la situazione, ma nel round di Magny-Cours sono tra i piloti che raccolgono meno in relazione al proprio valore.