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Morbidelli, il profilo in vista della MotoGP 2022: sangue brasiliano e stile alla Rainey

MotoGp

Paolo Beltramo

©Motorsport.com

Morbidelli è una delle possibili sorprese del Mondiale 2022, che scatta il 6 marzo in Qatar (tutto in diretta su Sky Sport MotoGP). Nel suo DNA mescola alla perfezione l'estro trasmesso dalla madre brasiliana, con la passione per il motorsport dei piloti italiani (è nato a Roma il 4 dicembre 1994). Nella sua vita ha superato ostacoli importanti, come la morte del padre Livio, grazie anche al sostegno di Valentino Rossi e della sua Academy

I RITRATTI DEGLI ALTRI PILOTI A CURA DI BELTRAMO

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Mistura fina, il Morbido è un misto raro, bello, riuscito: un po’ (tanto) italiano, perché è nato a Roma da mamma brasiliana e si è trasferito con la famiglia nelle Marche per motivi motociclistici. Ha vissuto duramente, superando anche grazie all’amicizia di Valentino Rossi la morte del padre, che ora sta lassù in ottima compagnia e guarda le imprese del suo "menino" che corre quaggiù. Da quest’anno (il 2021 non lo consideriamo, visti i problemi di moto e di ginocchio) potrà tornare a dimostrare quanto è forte. Ha ricostituito la coppia con Quartararo, ma due stagioni fa alla fine il migliore è stato il Morbido con tre vittorie come il francese, ma con la seconda posizione nel Mondiale dietro Mir. Franco non ha compiuto il cammino più normale (CEV, Moto3, Moto2), ma è arrivato dalle Sport 600, ha fatto più fatica ad adattarsi in quel piccolo Universo che è il Circus.

Un giovane Franco Morbidelli nel Ranch di Valentino Rossi a Tavullia

Stile di guida alla Wayne Rainey

Franco guida benissimo: bello, elegante, pulito, ma deciso, sicuro, tosto. Mi ricorda un po’ Wayne Rainey che sembrava perfetto, sinuoso, fluido ed era invece anche molto aggressivo, sempre al massimo, al limite. Ecco, se proprio ci volesse un paragone con il passato e con piloti che hanno vinto tanto con Yamaha, allora Quartararo somiglia più a Lawson, stile, efficacia e apparente facilità, mentre Rainey, appunto, ricorda Morbidelli per eleganza, precisione, ma anche tanta grinta, aggressività.

Wayne Rainey a Le Mans nel 1991 (classe 500) - ©Getty

Il sogno del primo titolo per la VR46 Academy

Nella storia quattro Mondiali della 500 li ha vinti Lawson (1 con la Honda nel 1989), poi tre consecutivi Rainey. Una coppia da sogno, come quella attuale. Io so che Quartararo è molto, molto forte, ma so che lo è pure Morbidelli, un ragazzo simpatico, semplice, dolce, sorridente, finora sfortunato, ma deciso, determinato, che lavora sodo per dare alla VR46 Academy il primo titolo di campione della top class. Attento a Fabio Quartararo, ma anche a Bagnaia, tanto per restare in casa.

Pecco Bagnaia e Franco Morbidelli sono due piloti MotoGP cresciuti nell'Academy di Valentino Rossi