GP Thailandia, Petrucci: "Suzuki una figata. E pensare che avevo una gara di Enduro..."
talent timeIl ternano, affiancato dal team manager Livio Suppo, racconta a 'Talent Time' com'è nata la proposta della Suzuki di correre in Thailandia. "Ho dovuto fare tutto di corsa - spiega Petrucci - ma era una chance unica, questa moto è veramente una figata". Sul futuro: "Non farò la Dakar, ma chissà che non faccia una gara di Formula 1...", scherza l'ex Ducati. Il GP è in diretta domenica alle 10 su Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW
Danilo, fino a poche ore fa eri negli Stati Uniti e oggi ti ritrovi in Thailandia...
"Faccio fatica a credere a quello che sta succedendo. Livio (Suppo, ndr) mi ha chiamato domenica mattina, prima della mia ultima gara... Durante la corsa ho pensato per tutto il tempo: 'Vado non vado?'. E visto che ho perso (ride, ndr) mi sono detto: vado. Ho dovuto fare tutto di gran velocità... Sono partito lunedì da Atlanta e mercoledì ero Buriram. Stamattina mi sono arrivate anche le tute...".
Com'è la Suzuki?
"Una figata. Una moto che vorrebbero guidare tutti e ora ho capito perché. La frenata è diversa rispetto a quelle che ho usato in passato, sono arrabbiato perché vedo le altre moto vicine, ma è un segnale positivo".
Suppo, questa scelta è un'ulteriore conferma della sua 'visione'. Di carattere sportivo, perché ha scelto un pilota in attività capace; e umano, perché questa è un'occasione che un pilota ricorderà per tutta la vita.
"Sono molto affezionato a Danilo. Ricordo che l'avevo visto in Germania, quando guidava l'Aprilia e andava fortissimo nonostante una moto poco competitiva, segnalandolo a Paolo Campinotti (Ceo di Pramac, ndr). Se ti piacciono le moto non puoi non voler bene a Danilo. Arrivava da un passato completamente diverso dagli altri piloti, che partono dalle minimoto e passano dalla 125. Lui veniva dalla Superstock, e ha fatto una carriera di tutto rispetto. In più è una grandissima persona. E ne approfitto per ringraziare Ducati, per loro è una bandiera e sono stati molti gentili e sportivi a concedergli di venire qua".
Danilo, il tuo 2022 è cominciato con la Dakar in KTM, continuando con la Ducati nel MotoAmerica e si sta concludendo con la Suzuki in MotoGP: che viaggio...
"Quando mi chiederanno dove ho corso nel 2022 farò a fatico a rispondere... Scherzi a parte sono molto grato a queste case per il privilegio che mi hanno concesso. Ho corso in tre continenti e in tre gare diverse. L'anno scorso è stara dura e non mi sono divertito tanto. Ma quest'anno ho cambiato atteggiamento e le esperienze di questo 2022 sono un grande regalo che mi ha fatto il mondo delle moto".
In tutto questo percorso, rimane anche una 'scia' di affetto sincero nei tuoi confronti. Ti vogliono tutti bene qui nel paddock.
"L'avevo capito già l'anno scorso a Valencia per la mia ultima gara, venivano a salutarmi tutti e ho cominciato a piangere già dalla griglia di partenza. Al di là delle vittorie sulla pista, questo affetto, avere dei buoni rapporti con tutti è la cosa di cui sono più fiero. È bello vedere le persone felici quando mi incontrano".
Hai già in mente la tua prossima sfida?
"Farò una gara ad Abu Dhabi con la Haas (ride, ndr). No, scherzo... In realtà non lo so. Ho deciso di non fare la Dakar, sono molto stanco. Sarei dovuto andare in Marocco questa settimana per gli ultimi giorni di preparazione ma non posso fare tutto... Però nel 2024 è un'opzione, è una gara che mi è rimasta nel cuore, si provano delle emozioni uniche".
Ti vediamo dimagrito...
"Sono sfinito, ecco perché... Le ultime due settimane sono state abbastanze toste. Avrei anche dovuto fare una gara di Enduro, mi ero persino iscritto, ma quando mi è arrivata la proposta della Suzuki ho pensato che un'occasione così non mi sarebbe più ricapitata. In più, avrei dovuto fare il cambio gomma tra le due giornate ed ero un po' spaventato, forse ho scelto la Suzuki per questo... Così ho buttato i 200 euro dell'iscrizione (ride, ndr) e sono venuto a provare questa nuova avventura".