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Domenicali: "Il 2024 di Ducati un orgoglio. Numero 1 in Aprilia? Dispiacerebbe..."

ad ducati

L'amministratore delegato Ducati Corse è intervenuto su Sky Sport nel venerdì di Barcellona: "L'ultima gara è sempre bella perché consegna molti cambiamenti, nel 2025 ce ne saranno davvero tanti. Bello esser arrivati alla fine avendo vinto la maggior parte delle gare. Dispiacerebbe perdere il numero 1 con Martin in Aprilia, ma questo è lo sport. Vedere la Ducati dominare nel mondo del motociclismo è un grande orgoglio"

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Quest'anno, a parte Austin dove ha vinto Vinales, avete vinto ovunque. Immagino lo stato d'animo: da un lato la soddisfazione, però c'è comunque Martin che ha un match point importante. Non so se sia uno spettro o no il fatto di poter consegnare il numero 1 all'Aprilia, però ci sono un mix di pensieri, vero?

"Questo è lo sport. Lo sport è bello perché consegna un sacco di spunti. L'ultima gara del campionato è sempre importante perché consegna un sacco di cambiamenti. Quest'anno ce ne saranno tanti, di piloti, squadre, direttori tecnici, c'è stato un giro importante e siamo già, da un certo punto di vista, con la testa già al 2025. Però è bello essere arrivati alla fine di questo campionato dove abbiamo vinto la maggior parte delle gare, tutte meno una, però con quattro piloti che hanno trionfato e che si sono giocati il successo tra di loro. Pecco è quello che ha vinto più di tutti, Jorge, ma anche Enea e Marc. Credo che i tifosi, sia di una che dell'altra parte, si siano divertiti. I primi 3 giri della gara in Malesia sono da antologia del motociclismo".

 

Prima ho fatto riferimento a un possibile numero 1 in Aprilia. Dispiace?

"Sicuramente dispiace. Sarebbe disumano negare l'evidenza. E' chiaro che il numero 1 fa sempre piacere, dall'altra parte fa parte della nostra politica. Avevamo scelto fin dall'inizio di dare il materiale migliore a entrambi i team, sia al nostro interno che a Pramac che è una squadra ufficiale al 100% come materiale. Jorge si è giocato il mondiale con Pecco già l'anno scorso, anche quest'anno è andata allo stesso modo e siamo arrivati all'ultima gara dell'anno a parti invertite. Quindi un po' dispiace ma fa parte dello sport". 

 

Come ci si sente ad aver bloccato l'egemonia delle giapponesi ed essere diventati i leader mondiale del motorsport su due ruote? Visto che la storia ha raccontato quanto le case giapponesi siano state importanti e dominanti in questo sport...

"La vivo in modo molto particolare perché sono in Ducati da più di 30 anni e ho visto crescere moltissimo quest'azienda straordinaria partendo da molto molto lontano. Sono un grande appassionato di sport e di moto in generale, sono cresciuto ai tempi di Lucchinelli e Uncini. Anche dal punto di vista ingegneristico sono cresciuto rispettando e ammirando le case motociclistiche giapponesi che dettavano legge sia nelle corse che nel mondo dei prodotti di serie. Quindi è molto significativo, è un grande orgoglio e una grande soddisfazione sia per l'Italia che per l'Europa. Questo è il campionato motociclistico più importante del mondo dove tutti si giocano la miglior tecnologia. E' certamente un risultato sportivo ma non solo, qui si corre con un prodotto che ha alle spalle centinaia di persone che lavorano e che portano i frutti dei propri studi e del proprio ingegno. Quindi anche da italiani è molto bello non tanto aver raggiunto il risultato, ma riuscire a ripeterlo per il terzo anno consecutivo come piloti e per il quinto come costruttori".