MotoGP, cosa aspettarsi da Martin e Bezzecchi in Aprilia

L'inverno 2024-25 rappresenta una piccola-grande rivoluzione in casa Aprilia Racing: è cambiata la conduzione tecnica, con l'arrivo di Fabiano Sterlacchini unitamente alla partenza di Romano Albesiano e la line-up dei piloti è tutta nuova. Dentro Jorge Martin e Marco Bezzecchi, sono usciti Aleix Espargarò e Maverick Vinales. In questo contesto, un importante elemento di continuità è dato da Paolo Bonora: il tecnico veneto riveste oggi il ruolo di race manager, ma come ingegnere lavora a Noale dal 2002, fin dai tempi della RS-Cube, l'avveniristica tre cilindri ideata da Jan Witteveen, che non ebbe grande fortuna nonostante un progetto sicuramente intrigante. In più di vent'anni trascorsi nel reparto corse, Bonora – elettronico di formazione – ha lavorato al fianco di diversi progettisti e ha visto molti piloti alternarsi in sella alla RS-GP. Espargarò è stato il più longevo: 8 stagioni in Aprilia Racing, ragion per cui il passaggio da 'Il Capitano' a 'Martin-ator' è davvero uno snodo cruciale nello sviluppo del progetto MotoGP. Il test post gran premio del Montmelò è stato vissuto dalla squadra con grande emozione. "Non nascondo che c'era una aspettativa molto alta – esordisce Bonora – nel fare entrare un campione del mondo dentro il box. Eravamo tutto orecchi perché sia lui che Bezzecchi venivano da una realtà diversa. Era quindi fondamentale avere la mente aperta a recepire sensazioni nuove, non ancora influenzate dal processo di adattamento: nel corso degli anni infatti la moto va verso il pilota, ma è vero anche il contrario". E se Vinales aveva uno stile piuttosto moderno, Espargarò aveva un'impostazione più classica, il che ha reso lo sviluppo più complesso. Così, a Barcellona, Aprilia voleva l'impatto più sincero con chi non si portava dietro un bagaglio di conoscenze pregresse sulla RS-GP. Tanto che sia Martin che Bezzecchi hanno lavorato inizialmente con la moto 2024, adattata semplicemente nell'ergonomia: sella, manubri, pedane, side-pod, ma con ancora il set up usato in gara da Espargarò e Vinales. "I primissimi giri sono stati i più importanti di tutti e Martin è stato bravissimo a comunicare punti di forza e di debolezza. Sono rimasto piacevolmente colpito dalla sua capacità di raccontare le cose in maniera analitica e con grande determinazione. Fin dal metodo di lavoro ho riconosciuto una maturità fuori dal comune". Come spesso accade, sono i dettagli a fare la differenza, per chi li sa vedere con occhio esperto. "Appena è entrato ai box ha fatto quei commenti che sono finiti in mondovisione [bella, bellissima, ndr]. Ma appena si è seduto, è riuscito a parlarci del comportamento della moto in maniera molto analitica, per ogni singolo punto della pista, dividendo ogni curva nelle fasi di ingresso, percorrenza e uscita e parlando per ogni tratto delle singole strategie [come freno motore, recupero dei giochi, anti impennamento, ndr]. La cosa più impressionante è che lo ha fatto senza guardare la mappa della pista, tutto a mente. Erano tutti lì intorno a scrivere, facevano fatica a stargli dietro nel prendere tutti gli appunti possibili. Tanto di cappello". Il primo rilievo, cruciale, ha riguardato la frenata. Nel corso delle ultime stagioni i piloti Aprilia hanno spesso rimarcato difficoltà in fase di staccata, nel fermare la moto. Il concetto, esploso, è più complesso. "Martin, ma anche Bezzecchi, hanno sottolineato la grande stabilità in frenata. È una caratteristica che può essere un punto di forza o di debolezza. È un punto di forza se sei in pista da solo e con gomme nuove, nella prima fase della staccata. La moto dà una buona sensazione e permette di andare a frenare tardi, stacchi quando vuoi e questo li ha fatti molto contenti. Nella seconda fase, quella di inserimento, o se c'è da fare un sorpasso, insomma se serve un cambio di direzione, la stabilità può però diventare un limite. E poi dobbiamo capire come fare per mantenere questa stabilità quando la gomma va giù [quando cioè lo pneumatico cala di prestazione, ndr], tipicamente nella seconda parte di gara". Il calo di prestazione della RS-GP con gomme usate è stato un tema per tutto il campionato. È un problema che ha riverberi anche in altre situazioni, che Martin e Bezzecchi, di scuola Ducati, hanno ben evidenziato e che si è visto chiaramente nelle immagini tv. "Il secondo commento, molto importante, riguarda l'uscita di curva. Sia Jorge che Marco hanno uno stile simile: guidano con il busto molto fuori, fanno il pick-up della moto molto presto e hanno trovato la RS-GP molto aggressiva. È vero, la moto si scompone molto, tant'è che Jorge ha chiesto subito di renderla più calma in accelerazione". L'Aprilia, in uscita di curva, è sembrata a tratti quasi un'altra moto. Martin ha usato angoli di piega molto spinti, che hanno determinato risposte particolari. "Era orecchie a terra a centro curva, qualcosa che, soprattutto con gomme usate, favorisce lo spin. Ma quando poi alzi la moto così velocemente, lo slittamento va a zero in un niente e all'improvviso hai molta spinta, che si trasmette sulla sospensione. Da qui il comportamento molto brusco". Anche sulle prove di partenza si sono visti risultati interessanti, migliori rispetto al 2024, nonostante non ci fossero novità tecniche. Pure in questo caso, avere 'aria fresca' da parte di Martin e Bezzecchi ha aiutato. "Le partenze sono un momento particolare, nel quale il pilota deve potere lavorare d'istinto, senza ragionare. In passato anche noi abbiamo cambiato cose per andare incontro ai piloti e alla fine è diventato un processo troppo mentale. Con Jorge e Marco non abbiamo voluto parlarne troppo. Abbiamo spiegato loro come fare funzionare gli abbassatori, cose del genere, ma non siamo andati a raccontare com'è lo stacco della frizione. Si sono adattati rapidissimamente, già dalla seconda partenza". Jorge e Marco insomma hanno stressato per bene la vecchia RS-GP, e nel pomeriggio quella nuova, anche con carene aggiornate. La moto ha fornito sensazioni simili, ma migliori nel complesso. "Telaio, forcellone e anche la parte relativa all'air box sono stati deliberati, mentre su motore ed elettronica avremo delle novità a Sepang. Ci hanno dato sensazioni preziosissime. Ora sta a noi aiutarli, fornendo loro gli strumenti più adatti per frenare meglio e aiutarli nel pick up della moto. Ogni tanto vedo le loro foto in vacanza ed è giusto così, ma qua a Noale noi siamo al lavoro sempre, per arrivare pronti al prossimo test". È presto per parlare delle prospettive di Martin nel prossimo mondiale, ma il campione del mondo sembra avere già impostato il lavoro con molto carattere e Bezzecchi pare sulla stessa direzione intrapresa, creando grande entusiasmo all'interno della squadra. Seguire i test di Sepang sarà il modo migliore per rendersi conto dei progressi del nuovo corso Aprilia.

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Guido Sassi