MotoGP a Le Mans: le pagelle del GP di Francia

di p. beltramo
Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

Introduzione

Johann Zarco vince sul bagnato uno dei Gran Premi più caotici della storia della MotoGP, meritando 10 e lode. Nove per Marc Marquez e Aldeguer, gli altri due piloti sul podio. Non giudicabile Bagnaia, messo fuori causa da Bastianini dopo la partenza e 16° e ultimo al traguardo. Di seguito tutti i voti della pazza gara di Le Mans

HIGHLIGHTS - CLASSIFICA - RICOSTRUZIONE

Quello che devi sapere

ZARCO VINCE UN GRAN PREMIO PAZZO A LE MANS

  • Gran Premio pazzo per la MotoGP dove l’incertezza sull’inizio della pioggia ha alla fine deciso come sarebbe finita perché i pochi che sono restati fuori dopo il giro di schieramento con le gomme da bagnato non hanno dovuto compiere i due “long lap”, né fermarsi a cambiare moto. Così un pilota francese, Johann Zarco, ha vinto di nuovo in Francia dopo 71 anni. Allora era il 1954 e a Reims e vinse Pierre Monneret, stavolta Le Mans. Forse da considerare per la direzione gara la possibilità, in condizioni così critiche, con piloti in pista sia con le slick, sia con le rain, di ritardare la partenza e dare gara bagnata. 

ZARCO VINCE UN GRAN PREMIO PAZZO A LE MANS

ZARCO: 10 E LODE

  • Intelligente e con una grande sicurezza in sé stesso e nella sua scelta di restare con le gomme da bagnato. Oltre ad un ritmo pazzesco, velocissimo sull’acqua, Johann Zarco porta a casa la sua seconda vittoria in MotoGP e riporta, 42 GP dopo, la Honda al successo e mette fine, dopo 22 gare, alla sequenza di vittorie Ducati che così resta alla pari con la Honda senza riuscire a battere questo record. Insomma una grande giornata per la Francia motociclistica che ha stabilito il record di oltre 311.000 spettatori presenti nei 3 giorni e ha potuto festeggiare nonostante la caduta di Fabio Quartararo (4). Per il vecchio Zarco 10 e lode, se lo merita per tutto: gestione, guida, coraggio e anche fortuna alla prima curva quando è andato dritto evitando i piloti caduti prima di iniziare a martellare nonostante sia stato toccato tanto da togliergli il braccio sinistro dal manubrio. Era destino, un destino sorridente, 100° vittoria francese nella storia, bella e meritata. E porta il team di Lucio Cecchinello a vincere con la Honda.

ZARCO: 10 E LODE

MARC MARQUEZ: 9

  • Per Ducati il buono viene dalla conferma di Marc Marquez (9) 2°, insolitamente prudente, ma veloce, senza rischiare in una situazione molto difficile, reprimendo il suo istinto di attaccante per prediligere l’obiettivo finale, il titolo. E difatti ora il suo vantaggio sul fratello caduto è salito a 22 punti e quello su Bagnaia, fuori dai punti dopo la scivolata di sabato, addirittura a 51. 

MARC MARQUEZ: 9

ALDEGUER: 9

  • Ma l’aspetto più positivo per questo giorno meno felice del solito per Ducati è la conferma dell’esordiente Fermin Aldeguer al terzo posto, dopo una gara bella, consistente, di rimonta fino al podio: 9, sempre meglio e consolazione per il team Gresini.

ALDEGUER: 9

ALEX MARQUEZ: 5

  • Per Ducati la peggior domenica da anni. Perso il record di vittorie consecutive, caduta doppia di Alex Marquez (5), ma soprattutto lo sfortunatissimo zero di Bagnaia che in partenza è stato centrato da Bastianini che lo ha steso.

ALEX MARQUEZ: 5

BAGNAIA: NG

  • Bagnaia poi è ripartito, ma aveva la moto non in condizione di continuare. Così ha dovuto cambiare, stare fuori 5 giri - il tempo che serviva ai meccanici per sistemare i problemi - così non è riuscito a prendere neppure un punto, mentre se avesse potuto continuare avrebbe potuto finire molto meglio a ridosso dei primi. Ingiudicabile, ma deve riuscire a sistemarsi tecnicamente, ritrovare l’efficacia e la fiducia nella moto, la possibilità di rischiare. Deve succedere già da Silverstone tra 14 giorni perché 51 punti da Marquez sono tanti. Lui ne ha recuperati 91 a Quartararo, ma allora, nel 2022, l’avversario guidava una Yamaha che stava entrando in quella lunga crisi dalla quale sta uscendo adesso, non da un 8 volte campione del mondo con la stessa moto. 

BAGNAIA: NG

DI GIANNANTONIO: 6

  • In una gara così caotica e difficile finire ottavo come Di Giannantonio (6) può essere anche soddisfacente.

DI GIANNANTONIO: 6

MORBIDELLI: 5

  • Anche in considerazione del quindicesimo posto di Morbidelli (5) e, appunto, il sedicesimo di Bagnaia. Dopo anni di dominio assoluto ci si è messo il tempo a interrompere un a sfilza di successi che sembrava impossibile fermare. Capita, ma Ducati è ancora saldamente ai primi 5 posti nel mondiale e resta la moto più competitiva, anche se finalmente anche i giapponesi rimettono il naso fuori come dimostrano la pole Yamaha e la vittoria Honda.

MORBIDELLI: 5

ACOSTA E VINALES: 7

  • Dopo l’operazione agli avambracci Pedrito Acosta è di nuovo il punto di riferimento per la casa austriaca, battendo proprio Viñales che comunque sembra aver trovato continuità, che è la cosa più importante. 7 per entrambi. Molto meglio di Binder (4), caduto e Bastianini (5) doppiato e tredicesimo dopo la caduta iniziale.

ACOSTA E VINALES: 7

RAUL FERNANDEZ: 7

  • In una giornata così caotica il migliore in Aprilia è stato Raul Fernandez (7), settimo.

RAUL FERNANDEZ: 7

SAVADORI: 7

  • Poi il collaudatore Lorenzo Savadori (7) nono! Bravo, costante. 

SAVADORI: 7

BEZZECCHI: 5

  • Non bene il Bez, quattordicesimo a un giro dopo le solite peripezie odierne, a un giro. 5.

BEZZECCHI: 5

NAKAGAMI: 7

  • Dopo l’eccellente Zarco, bene anche Nakagami (7), rientrato per l’occasione come sostituto di Chantra, sesto. Non benissimo invece Marini (6) undicesimo a oltre un minuto e mezzo e Mir (4) caduto e fuori.

NAKAGAMI: 7

YAMAHA: 4 DI GRUPPO

  • Giornata disastrosa per Yamaha che ha avuto 3 piloti su 4 caduti. Fuori il pole man Quartararo, fuori Miller nonostante sia uno specialista del bagnato e pure il rientrante Oliveira. 4 di gruppo, anche se le prestazioni della moto sono in crescita e le soddisfazioni arriveranno e saranno molto più importanti del dodicesimo posto di Alex Rins.

YAMAHA: 4 DI GRUPPO

MOTO2

  • Altra vittoria di Manuel Gonzalez che con un ritmo tosto ha spento le ambizioni di Baltus che lo ha tampinato per quasi tutta la gara, senza però riuscire a passarlo. 10 a Gonzalez, perfetto, sicuro, forte, primo anche in campionato con 16 punti di vantaggio su Aron Canet, autore di una bellissima rimonta fino al terzo posto, 9, come 9 anche al suo compagno di squadra Barry Baltus che è finito secondo. Marchio Fantic sul podio, bene e curioso: Baltus secondo con la carena vecchia su telaio Kalex nuovo, Canet terzo con telaio vecchio e carena nuova. Peccato per la caduta di Arbolino all’inizio (NG), buona e combattiva gara di Moreira e Dixon (8), 6 a Vietti, ottavo in un gruppone. Mancano italiani in Moto2, Vietti, Arbolino e basta. Troppo poco per contrastare il dominio spagnolo e rimpiazzare in futuro i nostri ottimi piloti nella MotoGP. 

MOTO2

MOTO3

  • Con talento, intelligenza, freddezza e capacità di ragionamento Josè Antonio Rueda ha vinto, sfruttando al massimo l’irruenza di Munoz che ha portato fuori Kelso tra la penultima e l’ultima curva, beneficiando al massimo dell’errore di Piqueras che è caduto (4) all’inizio, allungato a più 29 punti in classifica. Un pilota che ricorda il campione dello scorso anno David Alonso per la freddezza, le 4 vittorie nelle prime 6 gare, la gestione, 10 perché la fortuna lo ha aiutato, ma l’averci tentato senza esagerare e aver saputo aspettare il possibile errore dei primi due in lotta al coltello è segno di uno che vuole e può vincere il titolo. Munoz ha spinto fuori Kelso uscendo pure lui, venendo così penalizzato e finendo terzo. È un po’ troppo aggressivo, ma stavolta buonissima gara: 8, mentre Kelso merita 9, incolpevole com’è. Non male la gara di Lunetta, che alto com’è fatica in Moto3, 7. Benino anche Foggia, 6, mentre Guido Pini è caduto mentre era tra i primi quattro, capita, comunque 7. Quiles che alla sua seconda gara partiva dalla pole ha chiuso settimo, scoprendo che la gara con la bagarre è altro rispetto al giro secco. Serve anche questo, 7.

MOTO3