La MotoGP fa tappa a casa di Marc Marquez

Una settimana di sosta dopo il ritorno in Ungheria sull’atipico tracciato di Balaton e già si torna in pista e al classico: Barcellona, circuito del Montmelò. Questo sarà il 35° GP che si disputerà in Catalogna visto che il primo si corse nel 1992 e da allora non ci si è mai più fermati, anzi, lo scorso anno si tennero due GP sul tracciato nei pressi di Granollers perché dopo l’appuntamento tradizionale di maggio , si tenne anche quello che sostituiva Valencia colpita dalla terribile alluvione. Delle quattro gare dello scorso anno, Pecco Bagnaia ne vinse tre, una sprint e due GP, ma fu l’errore alla curva 5 all’ultimo giro, mentre era in testa nella gara corta di maggio, che gli tolse i punti che gli avrebbero fatto poi perdere il titolo con Martin in quell’ultimo triste appuntamento. Bagnaia fece anche due pole. Peggior ricordo per il pilota della Ducati Rossa nel 2023? Quando cadde alla seconda curva e venne investito da Binder. Per fortuna niente di grave e prima doppietta Aprilia con Espargarò, vincitore anche il sabato, davanti a Viñales. Quest’anno, però è tutta un’altra storia. Vediamo. Ducati Può già vincere il suo settimo titolo costruttori se riuscirà ad avere 289 punti di vantaggio dopo la Sprint su Aprilia, che è la casa che la segue da meno lontano. Altrimenti ne basteranno 259 la domenica sera dopo il GP. Marc Marquez arriva a casa sua col morale a mille: sereno, felice, sicuro, forte, convinto, consapevole come soltanto chi viene dalla decima vittoria nei GP, dalla tredicesima su quattordici nelle sprint e dalla settima doppietta consecutiva può essere. Un dominio che sorprende lui stesso, ma che è reale come la MotoGP. A Barcellona Marc può anche frantumare la coincidenza che negli ultimi dieci anni soltanto lui nel 2019 conquistò il titolo a fine stagione tra i vincitori del GP catalano. La domanda che tutti ci facciamo, credo sia questa: chi riuscirà finalmente a battere MM93? Difficile dirlo. Tra i suoi compagni di marca sembra non ci sia nessuno in grado di tirar fuori dalla Ducati più di lui. Sembra più probabile che ce la possa fare un pilota come Bezzecchi o un Martin di nuovo al top con l’Aprilia piuttosto dei cinque compagni dell’otto volte campione del mondo. Pecco Bagnaia ha forse trovato la strada giusta nella domenica ungherese, ma la sensazione va confermata su un tracciato così diverso e poi l’impressione è che servano molti altri passi avanti per tornare vincente contro Marc. Staremo a vedere, ma già l’idea di un Pecco che lotta per il podio è una bella cosa. Alex può infastidire il fratellone come ha dimostrato di saper fare nella prima parte della stagione, ma deve tornare ad essere quel pilota là: continuo, sicuro, veloce. Le possibilità comunque le ha. Sarà sotto pressione, si spera positiva, anche Fermin Aldeguer, suo compagno nel Team Gresini, ultimamente sempre più sicuro e veloce. Ci sono poi i due fluo della squadra di Valentino Rossi che a Barcellona ha vinto ben sette volte, che possono riuscire a salire lassù: Di Giannantonio se metterà a posto la sua difficile GP 25, ha dimostrato di saper guidare per posizioni top, anche per il successo. Stesso discorso vale per Morbidelli, che se mette tutto al suo posto è uno tosto, combattivo e velocissimo. Aprilia Arriva pure lei col morale alto e con voglia e positività. Le ultime belle prestazioni di moto e del Bez confermano che la casa italiana ha lavorato benissimo e si è molto avvicinata a Ducati, inoltre la gara ungherese di Jorge Martin ha confermato che i problemi fisici del campione del mondo sono superati e che manca molto poco ad un suo completo ritorno ai vertici. Si tratta in sostanza di guidare, provare, girare e naturalmente, insieme alla fiducia e alla conoscenza della moto, tornerà anche quella velocità assoluta, naturale, spontanea del pilota spagnolo. KTM Pure la casa austriaca arriva da un periodo positivo, che ha ridato morale, convinzione e fiducia ai suoi piloti. Acosta, a parte qualche giornata di eccessi che deve imparare a gestire se vuole fare il passo decisivo da promessa a fenomeno vero e costante, ha guidato bene e ottenuto risultati che lo confortano e gli tolgono dubbi sulla qualità del suo pacchetto tecnico. Bene anche Pol Espargarò, che non sembra così bollito da fare il collaudatore e il commentatore. Meglio anche Bastianini nonostante cadute ed errori, comincia a guidare bene come sa. Binder resta abbastanza un mistero anche se qualche sprazzo di vitalità l’ha dato in Ungheria. Poi rientrerà l’infortunato Viñales, che sicuramente non sarà ancora in grado di dare il suo meglio, che è tanto, ma che potrà rimettersi in forma per un finale di stagione di quelli belli. Honda Ultimamente sta dimostrando di aver lavorato bene e tanto, il ritorno di Marini ha portato progressi e anche Mir, a parte le solite sfortune, li ha confermati. Stranamente, con i due piloti ufficiali di HRC in netto miglioramento, sembra calare quello che fino a poco fa ha tenuto in alto i colori Honda e cioè Zarco, addirittura vincitore in Francia. Quando i due aspetti coincideranno avremo altre Honda tra i migliori a divertirci. Yamaha Sembrava stesse risalendo, soprattutto sul giro secco, con le quattro pole di Quartararo, ma nelle ultime gare, dopo la sosta estiva, le cose sono andate davvero molto male. Sembra che a Misano, la domenica dopo Barcellona, Yamaha faccia esordire il suo nuovo motore V4 nelle mani di Fernandez, dimostrando che comunque impegno e investimenti non mancano. Una pista come quella di Barcellona dovrebbe poi essere meno penalizzante per la casa di Iwata. Così da rivedere tra i dieci anche piloti come Miller, Oliveira e magari pure Rins.

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Paolo Beltramo