Gli 81 anni di Giacomo Agostini: la carriera di una leggenda delle moto
Venerdì 16 giugno Giacomo Agostini taglia il traguardo degli 81 anni: è il mito del motociclismo per eccellenza, il pilota che ha conquistato il maggior numero di Mondiali (15), vincendo 123 GP in carriera. Icona dello sport, 'Ago' è stato il primo campione-divo italiano
a cura di Alfredo Corallo
PREDESTINATO - Giacomo Agostini nasce all'ospedale di Brescia il 16 giugno del 1942. Salì in sella alla moto già da ragazzino, partecipando a delle gare 'clandestine' sulle strade sterrate che costeggiavano il Lago d'Iseo. Compiuti i 18 anni, nonostante la reticenza del padre, acquistò un "Settebello" per 500.000 lire (da pagare in 30 rate mensili) e vinse le prime competizioni, meritandosi l'attenzione della Morini, che lo arruolò nella Squadra Corse. Ma è con la MV Agusta, nel 1965, che 'Ago' fa il grande salto debuttando nel Mondiale nelle classi 350 e 500.
SIMPLY THE BEST - Sono gli anni delle 'battaglie' in pista con Mike Hailwood e dei Mondiali a 'raffica' di Agostini, che finisce per dominare entrambe le classi: 7 titoli iridati consecutivi in 350 (dal 1968 al 1974) e altrettanti in 500 (dal 1966 al 1972).
'RE' DEL TOURIST TROPHY - Tra i suoi tanti primati, le 10 vittorie nel terribile Tourist Trophy, la corsa più antica, blasonata e pericolosa del mondo, valido come Gran Premio di Gran Bretagna dalla prima edizione del Motomondiale nel 1949 e fino al 1976, escluso dal calendario per l'eccessiva pericolosità del circuito. Agostini vinse sul Mountain Circuit dell'Isola di Man dal 1965 al 1972, quando decise di dire basta alla corsa britannica, scioccato dalla morte del pilota e amico Gilberto Parlotti.
DIVO - Vincente e dal fascino travolgente, Agostini s'impone anche fuori dalla pista: protagonista di fotoromanzi, film, campagne pubblicitarie, testimonial di marchi prestigiosi, costantemente sulle prime pagine delle riviste, che gli attribuiscono decine di flirt. Una sorta di "Cristiano Ronaldo" ante-litteram, una delle prime star mediatiche nella storia dello sport.
ANNUS HORRIBILIS - Con la scomparsa del Conte Agusta e il declino del motore a quattro tempi - siamo all'inizio degli anni '70 - si incrina il rapporto tra Agostini e la scuderia, che affida la moto migliore a Phil Read e assegna all'italiano un prototipo sperimentale con cilindrata ridotta. Il 1973 è l'annata peggiore per il lombardo, scosso anche dalla morte in pista dei colleghi Renzo Pasolini e Jarno Saarinen: 'soltanto' terzo nella classifica finale della 500.
L'ERA YAMAHA - Il 4 dicembre 1973, Agostini convoca una conferenza stampa per annunciare il passaggio alla Yamaha, firmando un contratto 'monstre' per l'epoca: 300 milioni di lire per due stagioni e un'ondata di polemiche sulla stampa per il 'tradimento' alla casa italiana.
DAYTONA - Il debutto con la Yamaha avviene il 10 marzo del 1974 alla 200 miglia di Daytona: accolto in America con scetticismo e una certa ironia (per la sua fama di 'playboy'), il 32enne Agostini si concentra esclusivamente sul suo 'maniacale' lavoro con i meccanici e di resistenza al caldo soffocante della Florida, indossando la tuta in pelle e correndo per un'ora sotto il sole, allo scopo di acclimatarsi. Servirà, eccome!
DISUMANO - Fu un trionfo, e anche Kenny Roberts - secondo al traguardo e tra i più critici con 'Mino' alla vigilia - dovette ricredersi: "Non posso credere che Giacomo sia un essere umano", dirà l'americano nelle interviste del post gara. Agostini è ancora oggi l'unico pilota italiano ad aver vinto la 200 Miglia di Daytona.
PREMIO DI CONSOLAZIONE - Ma quella del 1974 sarà una stagione tribolata per Agostini, che dovette 'accontentarsi' del titolo in 350, condizionato da problemi alla moto e soprattutto dalla frattura alla clavicola nel Gran Premio di Svezia che comprometterà la seconda parte del suo campionato in 500, vinto da Read.
L'ULTIMO MONDIALE - Ma non è ancora finita: nel 1975 arriva, infatti, il 15° (e ultimo) Mondiale per Ago, che ha la meglio sulla MV Agusta di Read grazie a 4 vittorie e due secondi posti.
IL RITORNO ALL'AGUSTA - Nel 1976 torna alla MV Agusta - che aveva già programmato di ritirarsi dalle competizioni - e riesce a conquistare gli ultimi storici successi della casa varesina, in sella a una XR-14 della Suzuki, vincendo i Gran Premi di Assen (in 350) e Nürburgring (500).
IL RITIRO - Nel 1977 vince il suo 18° titolo nazionale e la sua ultima gara iridata, il 25 settembre a Hockenheim, in 750. Nel Natale dello stesso anno, l'annuncio del ritiro dal motomondiale e dell'intenzione di volersi dedicare alle competizioni automobilistiche.
QUEL 'NO' ALLA FERRARI - Già nel 1966 Agostini avrebbe potuto scegliere un'altra carriera... nelle auto. Enzo Ferrari lo voleva sulla 'Rossa', ma l'amore per le due ruote prevalse e rifiutò gentilmente l'offerta del 'Drake'. Sceso dalle moto, si lanciò nelle corse automobilistiche: a cavallo tra i '70 e gli '80 partecipò ai campionati di Formula 2 e Formula 1 Aurora, senza successo (per una volta).
TEAM MANAGER - Nel 1982 torna a 'casa', nelle vesti di direttore sportivo del suo Team Agostini, supportato da Marlboro e Yamaha, e vince 6 titoli mondiali in 500: tre Costruttori (1986, 1987 e 1988) e altrettanti nel Mondiale piloti (1984, 1986 e 1988) con Eddie Lawson. Nel 1992 passa alla Cagiva, portando la scuderia italiana alle prime vittorie in top class. Nel 1995 l'ultimo anno nel motomondiale, in 250, con Doriano Romboni.
FAMIGLIA - Da manager, conosce anche l'amore della sua vita: Maria Ayuso, una bellissima ragazza andalusa di El Puerto de Santa María, che sposa il 18 giugno del 1988. E dalla quale avrà due figli: Victoria e Giacomino.
L'EREDE IN PISTA - Per una magia del destino, nello stesso periodo in cui Agostini lascia definitivamente il motociclismo, si palesa quello che sarà per sempre considerato il suo erede: Valentino Rossi. Che Ago segue con affetto fin dall'inizio della sua carriera, tirando un 'sospiro di sollievo' quando il Dottore lascerà le corse, fermandosi a 9 Mondiali e 115 successi: "Sono stato fortunato, se fosse rimasto alla Honda avrebbe sicuramente battuto i miei record. Felice che non ci sia riuscito...".
WALK OF FAME - Il 24 novembre del 2000 entra a far parte delle 'MotoGP Legend' e nel 2015 a Jerez gli viene conferita l'onorificenza della stella sulla passerella della 'Walk of Fame' del circuito andaluso. Agostini è stato anche nominato Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, premiato con il Collare d'oro al merito sportivo e fa parte del comitato della fondazione Laureus.
NUMERI E RECORD - È il pilota che ha vinto il maggior numero di titoli iridati: 123 Gran Premi, sul podio in 163 delle 190 gare disputate per il Mondiale.
Insieme a Hailwood, Agostini è il pilota che ha vinto più gare (19) in uno stesso anno (nel 1970). Nella classe 500 ha conquistato 8 Mondiali con 68 vittorie; nella 350, 7 titoli iridati e 54 successi.
Nel 1968, nel 1969 e nel 1970 ha vinto tutte le gare delle classi 500 e 350 del Motomondiale.
Il più 'anziano' a vincere una gara in 750: nel 1977, a 35 anni e tre mesi, sul circuito di Hockenheim. Infinito.