
Manca meno di una settima al via della stagione regolare della Nba. In questo 2016-17, la truppa degli italiani in campo si è ridotta a due: Danilo Gallinari e Marco Belinelli. Andrea Bargnani, prima scelta al Draft nel 2006, è infatti tornato in Europa dopo 10 stagioni negli Usa -

Le aspettative su Gallinari sono alte. L'ala di Graffignana è sbarcato nella Nba nel 2008 e dal 2011 gioca a Denver, di cui è l'indiscusso leader -

Dopo i tanti guai fisici che ne hanno condizionato le ultime stagioni (solo 112 partite giocate dal 2013 ad oggi), il Gallo è stato protagonista lo scorso anno di un campionato estremamente positivo. L'azzurro ha infatti chiuso con 19.5 punti di media nelle 53 partite giocate con i Nuggets -

Danilo è stato in linea con le sue percentuali in carriera (41% dal campo, 36% dalla lunga, 86% ai liberi), ma ha decisamente cambiato atteggiamento nella metà campo offensiva -

Entrato nella Nba nel 2008 a New York come uno specialista nel tiro da fuori, Danilo ha evoluto il suo gioco, attaccando con più frequenza il canestro. Risultato? Lo scorso anno è andato in lunetta mediamente 8.2 volte, quasi il doppio di quanto abbia fatto in carriera (4.8) -

Questo a dimostrazione di un carattere e di una volontà unica. Dopo un grave infortunio come quello subito dal Gallo al ginocchio, spesso i giocatori si 'accontentano' del tiro da fuori. Ma Danilo, come ha dimostrato anche con le maglie di Milano e della Nazionale, non è certo uno che si tira indietro. Anche in questa preseason, il Gallo è un cliente abituale della lunetta: sono 35 i liberi tentati nelle ultime 4 gare -

Denver è una squadra giovane (solo due effettivi Over 30, Danilo è il quarto più anziano del gruppo) e internazionale (un italiano, uno spagnolo, un serbo e un bosniaco). Con la crescita costante di Jokic, il talento di Chandler, l'esperienza di Nelson e i punti di Gallinari, i Nuggets di coach Malone possono entrare fra le prime 8 ad Ovest -

Nuovo giro, nuova corsa per Marco Belinelli, che in estate ha lasciato Sacramento per approdare agli Charlotte Hornets, settima squadra Nba da quando è volato negli Usa dal 2007 -

Quello del Beli è in realtà un mezzo ritorno. La guardia azzurra ha infatti già giocato con gli Hornets tra il 2010 e il 2012, quando la franchigia aveva sede a New Orleans -

A Charlotte, il Beli si confronterà quotidianamente con la leggenda vivente della pallacanestro, Michael Jordan, che degli Hornets è il proprietario -

Belinelli è reduce da una stagione non certo esaltante con i Kings, sua prima squadra dopo aver lasciato gli Spurs con cui ha vinto il titolo nel 2013-14. A Sacramento, complice un ambiente poco sereno e una squadra di livello mediocre, l'azzurro ha chiuso 10.2 punti di media in 68 partite. Ma tirando con percentuali non da Beli (38% dal campo e appena il 30% da tre, la specialità della casa) -

Beli si è messo come sempre al servizio della squadra e, da quanto visto in questa preseason, il ruolo che gli ha ritagliato coach Clifford è quello di sesto uomo. Uscendo dalla panchina, il bolognese si spartirà i minuti da esterno con i vari Batum, Kidd-Gilchrist e Walker -

Due i derby in programma tra Belinelli e Gallinari in stagione regolare, tutti in programma a marzo. Si comincia il 4 a Denver per finire il 31 a Charlotte. L'obiettivo degli Hornets? Tentare di entrare fra le prime 8 ad Est -

Nella truppa degli italiani non possiamo dimenticare Ettore Messina. Appena confermato alla guida di Italbasket anche per i prossimi Europei, il tecnico catanese si appresta a vivere la sua quarta stagione su una panchina Nba, la terza consecutiva a San Antonio. Come vice di Gregg Popovich, Messina sta studiando alla miglior scuola possibile: che sia l'ultimo anno di apprendistato prima di fare il grande salto? -

Non è italiano di nascita, ma di adozione, passaporto e amore. Con il contratto firmato con i Rockets, Mike D'Antoni è tornato su una panchina Nba dopo l'esperienza non certo esaltante ai Lakers, chiusa nel 2014. Lo scorso anno, da vice dei 76ers, stava studiando il rientro. In questa stagione a Houston, con Harden al suo servizio, vuole ambire a un posto ai prossimi playoff -

Dopo aver trascinato Villanova al successo nelle Final Four Ncaa, Ryan Arcidiacono è balzato alla cronaca come il 'paisà' che ha fatto strada in America. Nipote di immigrati siciliani, ha firmato con i San Antonio Spurs, dove troverà quell'Ettore Messina ct di Italbasket. Ryan ha già dichiarato la sua volontà di vestire l'azzurro: la truppa italiana in Nba potrebbe allargarsi ulteriormente... -