LA FOTOGALLERY. L'inizio della stagione coincide con il debutto tra i professionisti dei migliori prospetti della pallacanestro mondiale. Il più atteso è Ingram, aspettando il rientro dall'infortunio della prima scelta Simmons. Ma com'erano James, Curry e Durant nel loro anno da matricole? Andiamoli a scoprire
LeBron James viene selezionato come prima scelta assoluta da Cleveland al primo turno del Draft Nba 2003, passando nei professionisti direttamente dal liceo. Debutta contro i Sacramento Kings mettendo a referto 25 punti, 6 rimbalzi, 4 rubate e 9 assist (massimo all'esordio per un giocatore passato direttamente dalla high-school alla Nba). Gioca 79 partite nella stagione 2003-2004, chiudendo con una media di 20.9 punti, 5.5 rimbalzi e 5.9 assist a partita. LeBron diventa così la terza matricola a chiudere l'anno con 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media al primo anno dopo due miti come Oscar Robertson e Michael Jordan. Vince, ovviamente, il premio di Rookie of the year -
Steph Curry viene scelto nel 2009 dai Golden State Warriors, che per lui spendono la 7.a scelta, nonostante lo scetticismo di quelli che non lo consideravano fisicamente adatto alla Nba. Nel suo debutto mette a referto 14 punti, 7 assist, 4 palle rubate e 2 palle perse in 36' di gioco. Chiude la stagione da rookie con 17.5 punti, 5.9 assist e 4.5 rimbalzi di media in 80 gare, dove ha tirato con il 43% da tre -
Kevin Durant viene selezionato come seconda scelta assoluta, dopo Greg Oden dei Portland Trail Blazers, nel Draft Nba 2007 dai Seattle SuperSonics. I 20.3 punti di media gli consentono di portare a casa il premio di Rookie of the year -
Manu Ginobili viene scelto dagli Spurs con la chiamata numero 57 al Draft del 1999, mentre l'argentino gioca in Italia con la Viola Reggio Calabria. Sbarca nella Nba nel 2002-03, ritagliandosi uno spazio da sesto uomo nelle rotazioni di coach Popovich. In 20' di utilizzo, Manu contribuisce con 7.6 punti e oltre 2 assist di media alla vittoria di San Antonio nelle Finals -
Paul Pierce viene selezionato dai Boston Celtics con la decima chiamata assoluta al Draft Nba 1998. Il suo esordio è da incorniciare, nonostante il ko contro i Toronto Raptors. Pierce mette a referto 19 punti, 9 rimbalzi, 5 assist, 2 palle rubate e 4 stoppate, mentre in stagione l'ala dei Celtics chiude con una media di 16.5 punti e 6.5 rimbalzi -
Scelto da Atlanta con la terza chiamata, Pau Gasol viene spedito ai Memphis Grizzlies. Qui lo spagnolo diventa subito un leader, chiudendo la stagione con 17.6 punti e quasi 9 rimbalzi di media, che gli valgono il premio di matricola dell'anno, primo europeo di sempre a ricevere questo ambito riconoscimento -
Carmelo Anthony viene scelto al Draft del 2003 dai Denver Nuggets con la terza chiamata, dietro a LeBron James e Darko Milicic (!!). Il suo anno da rookie è favoloso: 21 punti, 6.1 rimbalzi e 2.8 assist di media trascinano Denver ai playoff -
Dirk Nowitzki viene scelto con il numero 9 dai Milwaukee Bucks nel Draft del 1998, ma viene immediatamente scambiato con i Dallas Mavericks in cambio di Robert Traylor e Pat Garrity. La prima stagione del tedesco è di ambientamento: 8.2 punti e 3.4 rimbalzi di media, con appena il 20% da tre. Oggi è il sesto marcatore all-time (il primo in attività) con 29.491 punti -
Chris Paul è stato scelto dai New Orleans Hornets nel draft 2005 come quarta scelta assoluta dopo Andrew Bogut, Marvin Williams e Deron Williams. Nella sua stagione d'esordio, 2005-06, finì fra i primi 10 nella classifica degli assist e ricevette il premio di Rookie of the Year. Queste le sue cifre nell'anno da matricola: 16.1 punti, 7.8 assist e 5.1 rimbalzi -
Dwight Howard viene scelto nel 2004 dai Magic come prima scelta assoluta. Il centro, che arriva direttamente dalla high-school, si fa subito notare per le sue grandi qualità sotto i tabelloni. Chiude la sua prima stagione in Nba con 12 punti, 10 rimbalzi e 1.7 stoppate di media a partita. Non è ancora Superman, ma poco ci manca -
Quinta chiamata del clamoroso Draft 2003 da parte di Miami, Dwyane Wade ha subito preso in mano il gioco degli Heat, diventandone presto il leader. Già nel suo anno da rookie, Wade ha chiuso con 16.2 punti, 4.5 assist e 4 rimbalzi di media -
Ancora lontano da essere il 'Barba' di oggi, James Harden viene chiamato il 25 giugno 2009 come terza scelta assoluta al Draft dagli Oklahoma City Thunder, diventando così il primo giocatore a essere selezionato da OKC, appena entrata nella lega al posto dei Seattle SuperSonics. Conclude la sua prima annata con 9.9 punti, 3.2 rimbalzi e 1.8 assist in più di 22' a partita, cifre che gli permettono di entrare nell'Nba All-Rookie Second Team 2010 -
Vince Carter fu la quinta scelta assoluta al Draft del 1998 dei Golden State Warriors, ma fu immediatamente scambiato con i Toronto Raptors per i diritti su Antawn Jamison. Per i canadesi fu un colpaccio: la guardia chiuse il suo anno da rookie con 18.1 punti, 5.7 rimbalzi e 3 assist di media, facendosi notare per le sue straordinarie schiacciate che gli valsero il soprannome di 'Vincredible' -
Chiamato con il numero 28 al Draft 2001, Tony Parker è stato un altro colpo di genio degli Spurs. Il play francese è stato il più giovane esordiente della storia di San Antonio, avendo debuttato nella Nba a 19 anni, 6 mesi e 13 giorni. In quella stagione, TP chiuse con 9.2 punti e oltre 4 assist, prendendo in mano le chiavi del gioco di coach Popovich -
Ed ecco i due rookie più attesi di questo 2016. Brandon Ingram è stato selezionato dai Los Angeles Lakers con la seconda chiamata al Draft. Classe 1997, uscito da Duke dopo una stagione da 17 punti e 7 rimbalzi di media, è un'ala di 206 cm con un'apertura di braccia incredibile. I suoi 90 kg scarsi potrebbero penalizzarlo nei primi mesi Nba, ma con un po' di muscoli, può diventare un potenziale All Star per i prossimi 15 anni -
La prima scelta assoluta del Draft 2016 è già ferma ai box. Ben Simmons, dopo una stagione da sogno con Lousiana State (19 punti, 11 rimbalzi e quasi 5 assist di media), tornerà in campo con i suoi 76ers solo a gennaio. L'ala, che Shaq ha paragonato a LeBron James, si è rotto il piede in preseason. Ma visto il talento, avrà tempo di dimostrare quanto vale anche tra i professionisti -