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NBA, l’All-Star Game un po’ così di Kevin Durant

NBA

Annunci sbagliati, la guerra fredda con Russell Westbrook, le prese in giro di un comico: il weekend della stella dei Golden State Warriors non è iniziato nel migliore dei modi, anche se lo ha concluso con una tripla doppia e un alley opp alzato per... Russ!

Non è iniziato esattamente alla grandissima il weekend delle stelle di Kevin Durant. Una settimana dopo essere stato accolto dai fischi dai suoi ex tifosi degli Oklahoma City Thunder, la stella dei Golden State Warriors è stato annunciato allo Smoothie King Center di New Orleans come “OKC’s own”, come se fosse ancora un giocatore di Oklahoma City davanti a tutto il pubblico presente per l’All-Star Saturday. Non proprio una bella figura, sottolineata anche dalla faccia interdetta di KD che ha provato ad abbozzare un saluto alla telecamera prima del goffo tentativo di recupero dell’annunciatore.

C’eravamo tanto amati – Nel pomeriggio di ieri, dopo l’allenamento della Western Conference, ha fatto il giro del web anche il video di Durant e Russell Westbrook che continuano platealmente a ignorarsi pur incrociando le strade nella pancia dell’arena. Una “guerra fredda” che va avanti ormai da mesi e che sarà una delle trame più attese di tutto l’All-Star Game: che rapporti ci saranno tra i due, si passeranno il pallone o continueranno a non rivolgersi la parola davanti alle telecamere? Una risposta che il mondo attende con spasmodica – e abbastanza esagerata – morbosità, ma che volenti o nolenti i due ex compagni dovranno dare (per quanto Westbrook voglia evitarlo).

La presa in giro – Per ultimo, non è mancata l’inevitabile presa in giro per la sua scelta di passare nella squadra che lo aveva appena battuto ai playoff. Il comico Hannibal Buress ha approfittato di una partita tra la stella degli Warriors e altri giocatori NBA contro un team di professionisti di NBA 2K per avvicinarsi a KD e chiedergli provocatoriamente “Ma se perdi questa partita, ti unirai a loro nella prossima stagione?”. Durant ha abbozzato facendo il finto tonto e rispondendo solo “Cosa hai detto?”, senza poter continuare la discussione perché il comico si è messo a ridere e si è allontanato. Viene da chiedersi: le conseguenze della scelta dello scorso 4 luglio andranno avanti ancora a lungo?

La riappacificazione - Nella partita delle stelle Durant ha finito con la quarta tripla doppia di sempre per un All-Star Game (21 punti, 10 rimbalzi, 10 assist) dopo quelle di Michael Jordan, LeBron James e Dwyane Wade. Soprattutto, si è reso protagonista con l'assist della serata alzato per il suo nemico-amico Russell Westbrook, lanciato verso il ferro a metà primo quarto. Un momento che ha fatto sorridere perfino i suoi compagni di squadra della Western Conference, con Steph Curry in panchina a gridare "OH MIO DIO COSA È SUCCESSO?!!?" e il resto della squadra ad accoglierli tra gli applausi durante un timeout.