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NBA, Westbrook storico, ma Houston rimonta e vince

NBA

Russell Westbrook chiude con 51 punti, 10 rimbalzi e 13 assist, ma sbaglia 14 tiri nell’ultimo quarto. Houston rimonta e vince nel finale grazie a 35 punti di James Harden e una super panchina

Nonostante una tripla doppia mai vista prima nella storia dei playoff, gli Houston Rockets vincono anche gara-2 (115-111) rimontando 12 punti di svantaggio nel terzo quarto e chiudendola con un parziale di 10-0 negli ultimi tre minuti, portandosi sul 2-0 nella serie contro gli Oklahoma City Thunder. A guidare la squadra di Mike D’Antoni come sempre è stato James Harden, autore di 35 punti costruiti più dalla lunetta (18/20) che con le conclusioni dal campo (7/17 al tiro, 3/7 da tre) — anche se i canestri più pesanti sono comunque passati dalle sue mani, con 8 assist ad azionare i compagni. A supportarlo degnamente sono stati il fido Patrick Beverley (15 punti con 6/9) ma soprattutto i 43 della coppia Eric Gordon (22, di cui la metà nell’ultimo quarto, con 8/14 al tiro) e Lou Williams (21 con stesse percentuali) dalla panchina, protagonisti dei due migliori plus-minus di squadra rispettivamente con +15 e +18. Alla squadra di Billy Donovan, invece, non è bastata una prova erculea di Russell Westbrook, che ha chiuso con una tripla doppia (la sesta della sua carriera ai playoff) da 51 punti, 10 rimbalzi e 13 assist, che va a libri come quella col maggior numero di punti della storia e solo la sesta sopra i 40 (le altre portano la firma di Charles Barkley, Jerry West, Oscar Robertson - due volte - e LeBron James). A macchiarla, oltre al risultato finale, sono però le percentuali al tiro: Westbrook ha tirato 17/43 dal campo (39.5%) con 2/11 da tre punti, rimediando con 15/18 dalla lunetta e finendo con lo stesso numero di recuperi e palle perse (4). Una “stat line” che alla fine rimane comunque impressionante per molti, ma non per il numero 0 dei Thunder, che dopo la gara a precisa domanda sulla sua prestazione ha brutalmente risposto che “Non me ne frega un c***o delle statistiche: abbiamo perso”.

Solo sull’isola

Una frustrazione comprensibile, visto che nell’ultimo quarto ha tirato 4/18 (dopo aver tenuto il 52% nei primi tre quarti) nel tentativo di tenere in partita i suoi, forzando comprensibilmente dei tiri per stanchezza ma soprattutto cadendo nella tentazione di cercare di procurarsi falli invece che costruire soluzioni efficienti per sé o per i compagni, esasperando i contatti o cercandoli anche quando non c’erano. Il problema — una costante di questa stagione — è che i compagni di squadra hanno vissuto una pessima serata offensiva, con i soli Robertson (12 punti), Oladipo e McDermott (11) a toccare la doppia cifra, colpa del fatto che Steven Adams ha avuto a lungo problemi di falli e Enes Kanter è semplicemente ingiocabile in questa serie per motivi difensivi (solo 7 minuti in campo). In generale, i compagni di Westbrook hanno tirato 5/19 da tre punti e 7/16 nei tiri non contestati, concedendo immediatamente un sanguinoso parziale di 12-3 negli ultimi due minuti del terzo quarto non appena il loro capitano era andato in panchina per riposare in vista dell’ultima frazione. Un crollo totale ben sintetizzato dal differenziale su 100 possessi della gara con o senza Westbrook: con lui in campo i Thunder hanno avuto un Net Rating di +14.1 (con Russ che ha utilizzato una quota monstre di possessi, il 54.7%); nei sette minuti senza sono stati un disastro da -91.4 (nettamente il peggiore di squadra).

Il parziale finale

Il parziale veramente decisivo, però, è stato quello di 10-0 confezionato da Harden, Beverley e Gordon negli ultimi tre minuti di gara, quando la gara era perfettamente in bilico sul 104 pari. Un colpo tremendo per le ambizioni dei Thunder, che nel primo tempo erano volati anche sul +15 senza mai andare sotto nel punteggio fino all’ultimo quarto, quando Westbrook ha sbagliato 14 tiri — anche questo un record per la storia dei playoff, così come i suoi 51 punti in tripla doppia (la quarta sopra i 50 della stagione, dopo le tre realizzate in regular season). Dopo il disastro di Gara-1, Oklahoma City è riuscita a invertire il trend in area vincendo lo scontro a rimbalzo 48-37 e soprattutto procurandosi 20 punti da seconda opportunità, oltre ai 16 in contropiede. Ma le mancanze offensive della squadra (85.7 di rating offensivo nel secondo tempo) e una panchina surclassata da quella dei Rockets (50-24) hanno finito per condannare i Thunder alla seconda sconfitta nella serie, la quinta in fila contro Houston dopo il primo successo stagionale. Il trasferimento alla Chesapeake Arena e il supporto del pubblico di casa dovranno rappresentare la svolta se gli uomini di Billy Donovan sperano di invertire l’inerzia di una serie ormai definitivamente indirizzata verso il Texas. Perché se non può bastare nemmeno una tripla doppia ai 51 di Russell Westbrook, che cosa può farlo?