L'allenatore degli Warriors non era in panchina ad allenare la sua squadra da gara-2 del primo turno contro Portland. "Ma la mia assenza non è stata una distrazione", dice. E quasi a volerlo confermare chiede: "Avete visto il recordo di squadra?"
Alla fine la decisione è arrivata, annunciata durante la conferenza stampa a due ore dal via: Steve Kerr sarà in panchina per gara-2. “Ovviamente è una bella sensazione quella di poter tornare, ma non ne voglio parlare troppo perché c’è una partita di finale NBA da giocare, ed è questo quello che conta”. Sorridente e di buon umore, il capo allenatore degli Warriors ha avuto parole di ovvio elogio sia verso Mike Brown (“Ha fatto un lavoro eccellente e si è comportato in maniera esemplare”) che verso la sua squadra (“Mi chiedete se la mia condizione è stata una distrazione per i ragazzi? Beh, a vedere il record non si direbbe”). Kerr poi ha accettato di scendere un po’ più nei dettagli sulle proprie condizioni: “Sento di essere tornato a una condizione simile a quella di tutta la regular season, la stessa che mi ha accompagnato fino alla serie di primo turno contro Portland. Poi lì è successo qualcosa — non so cosa — e il mio stato di salute è peggiorato e mi ha reso impossibile andare in panchina. Oggi mi sento meglio, come mi son sentito durante tutto l’anno, per cui credo sia venuto il momento di tornare”. Con quali immediate conseguenze? "Probabilmente ora andrò in spogliatoio e cercherò di far piangere tutti — ha risposto col suo solito sorriso, strappando più di una risata in sala — inventandomi un discorso strappalacrime, su come i ragazzi dovrebbero vincere per me e non per loro stessi, non perché ci stiamo giocando il titolo...". OK, ora sappiamo veramente che è tornato.