Presentata ufficialmente la prima delle 30 nuove divise NBA, che introducono parecchie novità nel look e interessanti dettagli di produzione. Irrompe sulle divise il classico swoosh della Nike, presente su tutte 30 le canotte tranne una...
È quella dei campioni in carica Golden State Warriors la prima divisa che Nike e NBA hanno scelto di rivelare al pubblico ora che il colosso dell’abbigliamento di Beaverton, Oregon diventerà – con l’inizio della prossima stagione – il fornitore ufficiale delle 30 squadre della lega. Un passaggio quasi epocale, che arriva dopo che negli ultimi 11 anni (dal 2006 a oggi) a occuparsi di realizzare canotte, pantaloncini e tutto il materiale tecnico ufficiale è stata adidas, subentrata a sua volte al precedente accordo tra la lega e Reebok (azienda che fa parte dello stesso gruppo del colosso dell’abbigliamento sportivo tedesco). Già dal giugno 2015, però, più di due anni fa, era stato annunciato l’ingresso in grande stile di Nike nel mondo NBA, con un accordo di 8 anni (a partire dalla stagione 2017-18) che si stima porti nelle casse della lega più di un miliardo di dollari (circa 125 milioni all’anno), una cifra superiore del 245% a quanto pagato da adidas per l’ultimo accordo. Con la presentazione della maglia di Golden State (e poi con alcuni scatti realizzati postati sul sito ufficiale dei Sacramento Kings, con protagonisti alcuni dei propri giocatori) sono arrivate anche le prime notizie sulle novità che l’ingresso di Nike porterà nel mondo NBA per quello che riguarda il look delle divise delle 30 franchigie. Innanzitutto, raccogliendo il feedback e le opinioni di molti giocatori della lega e lavorando su ricerche interne effettuate negli ultimi 25 anni, sono state rimosse le cuciture delle maglie nei pressi della scollatura, delle ascelle e sul lato, ma i cambiamenti maggiori riguardano la parte posteriore della divisa e gli orli di canotte e calzoncini, modificati per permettere il massimo del movimento ai giocatori. “Quando ti senti bene, a tuo agio in ciò che indossi, finisci anche per giocare bene”, sono state le parole di Draymond Green al riguardo e anche il suo avversario nelle ultime finali NBA Kyrie Irving ha voluto sottolineare “il vantaggio mentale di indossare una divisa di qualità, meglio ancora se pensata e realizzata, come ha fatto Nike, seguendo direttamente i nostri consigli”.
Tecnologia e attenzione all'impatto ecologico
Dall’insieme di consigli e ricerche scientifiche sono scaturite divise che permettono una traspirazione del 30% superiore rispetto alle ultime divise e che quindi asciugano il sudore degli atleti molto più rapidamente (-15% di tempo stimato). I dati analizzati da Nike hanno messo in risalto come ogni giocatore in media percorra più o meno 6 chilometri a partita, con movimenti però molto rapsodici e ravvicinati che durano in media 1.6 secondi, tra centinaia di cambi di direzione, velocità, accelerazioni, etc. Le mappe di calore in 3D analizzate dai ricercatori di Nike originate dai corpi dei giocatori testati sono state fondamentali per realizzare le maglie più leggere possibili, che allo stesso tempo si pongono all’avanguardia per quello che riguarda l’impatto ecologico. Ogni nuova divisa è infatti prodotta utilizzando il riciclo di 20 bottigliette in PET, una pratica ormai comune al 71% delle creazioni (tra scarpe e abbigliamento) prodotte dal colosso di Beaverton.
Tante maglie per ogni squadra
L'altra grande novità, ancora parzialmente da svelare, riguarda il numero di divise che Nike metterà a disposizione di ogni squadra. Saranno 4 i kit previsti per ogni franchigia, e scompare la divisione tra maglia di casa e maglia di trasferta (solitamente bianco o chiara la prima, colorata/scura la seconda). Non più: dal prossimo campionato la squadra ospitante potrà infatti scegliere a ogni partita di utilizzare una delle 4 divise messe a disposizione da Nike, obbligando così la squadra ospitata a sceglierne una di toni contrastanti. Due dei quattro modelli sono già stati presentati, e si tratta di quelle ribattezzate Association (la vecchia maglia di casa) e Icon (finora quella da trasferta). I restanti due modelli saranno presentati nei prossimi mesi e sono stati realizzati sfruttando i consigli di alcuni atleti NBA ma anche tenendo in grande considerazione il ruolo delle rispettive comunità che esprimono ogni singola squadra NBA. Otto squadre su trenta, sfoggeranno anche la Classic Edition, un modello che celebra vecchie divise storiche del passato e che ognuna delle otto squadre potrò scegliere di indossare a proprio piacimento. Le ultime - e più visibili – novità riguardano poi la presenza sulle maglie dei nuovi loghi, sia il famoso baffo Nike (lo swoosh, che sarà visibile su 29 delle 30 squadre, con l’eccezione degli Charlotte Hornets che sfoggeranno il logo di Brand Jordan – della stessa famiglia – visto che proprio il leggendario MJ è proprietario della squadra) che il logo dello sponsor commerciale, diverso per ogni franchigia, altra grande novità introdotta dalla lega per la stagione 2017-18.