A Boston è cambiato quasi tutto, ma l'obiettivo rimane lo stesso di un anno fa: vincere la Eastern Conference. Ecco gli uomini a disposizione di coach Brad Stevens per riuscirci - LA GUIDA AI BOSTON CELTICS 2017-18
Dieci anni dopo Pierce, Allen e Garnett, i Boston Celtics provano a ripartire da un nuovo trio di All-Star: Gordon Hayward e Kyrie Irving si sono uniti a Al Horford per dare la caccia al trono dei Cleveland Cavaliers nella Eastern Conference
KYRIE IRVING | Occhi puntati, inevitabilmente, sull'ex Cavs: dopo aver forzato la mano richiedendo la cessione, il prodotto di Duke deve dimostrare di poter essere la prima stella di una squadra anche senza l'ombra lunga di LeBron James. Avrà la maturità adatta per farcela, dentro e fuori dal campo? Nel sistema di Stevens dovrebbe fare faville, considerando quanto fatto da Isaiah Thomas lo scorso anno
JAYLEN BROWN | Dopo un solido anno da rookie, l'ex California è atteso a un deciso passo in avanti prendendosi un posto da titolare al fianco di Hayward. L'atletismo è già a livelli altissimi, ma la fiducia nel tiro da fuori (34% da tre) deve migliorare
GORDON HAYWARD | Il miglior free agent ad essersi mosso quest'estate, l'ex Jazz può dare una dimensione diversa ai Celtics tanto in attacco quanto in difesa. La sua pulizia tecnica e la completezza del suo gioco lo rendono forse il miglior giocatore della squadra, ma ci si aspetta anche un deciso passo in avanti a livello di leadership
MARCUS MORRIS | Ancora lontano dai Celtics per i noti problemi giudiziari, sarà probabilmente lui a partire titolare al fianco di Horford sotto canestro, mettendo la sua versatilità al servizio della squadra
AL HORFORD | Fiore all'occhiello del mercato 2016, nel suo primo anno a Boston si è calato alla perfezione nel ruolo di playmaker occulto del sistema di Stevens, chiudendo con 5 assist a partita. Lui più di tutti vorrebbe riuscire a superare lo scoglio LeBron James, contro il quale è 1-15 in carriera ai playoff
MARCUS SMART | Pur essendo stato scelto al Draft 2014, è il giocatore che da maggior tempo veste il biancoverde. Da lui ci si aspetta ancora più difesa rispetto al passato, perché senza Bradley e Crowder deve affermarsi come il miglior difensore perimetrale del roster
SHANE LARKIN | Dopo un ottimo anno a Baskonia, ha lasciato un eccelente contratto in Europa pur di rientrare nella NBA. Nella posizione di point guard potrà giocarsi le sue carte come riserva di Irving
TERRY ROZIER | Playmaker tascabile più difensivo che offensivo, con la sua tenacia può mantenere i minuti guadagnati lo scorso anno agli occhi di Brad Stevens
ABDEL NADER | Nato ad Alessandria d'Egitto ma cresciuto negli States, il rookie dell'anno della D-League cerca un posto nella rotazione di Stevens alle spalle di Brown e Hayward
JAYSON TATUM | Per lui Danny Ainge ha sacrificato addirittura la scelta numero 1 al Draft, perché tanto lo avrebbe scelto sopra Markelle Fultz: dal prodotto di Duke ci si aspetta che possa farsi carico delle responsabilità offensive della second unit, scatenando il suo talento nell'uno contro uno
GUERSCHON YABUSELE | Scelto al Draft nel 2016 con la numero 16 ma parcheggiato inizialmente in Europa, già da marzo si allena con l'affiliata della G-League dei Celtics e ora è pronto a giocarsi i suoi minuti nel reparto lunghi
SEMI OJELEYE | Lungo moderno seppur sotto-dimensionato, è stato uno delle migliori sorprese della Summer League grazie anche alla sua difesa versatile e la mano da fuori. Potrebbe rivelarsi la "steal" del secondo giro del Draft
ARON BAYNES | Arrivato da free agent pe rfare legna sotto canestro, potrebbe anche partire titolare al posto di Morris per coprire le mancanze a rimbalzo di Horford.
DANIEL THEIS | Firmato ancor prima degli ottimi Europei con la Germania, aumenta l'atletismo sotto canestro ed è stato il miglior rimbalzista della scorsa stagione in Bundesliga