
L'obiettivo per la stagione è solo uno: tornare ai playoff dopo 13 anni di assenza. Per riuscirci in estate è arrivato nientemeno che Jimmy Butler, figlio prediletto di coach Tom Thibodeau che deve cambiare la cultura di squadra - LA GUIDA COMPLETA DEI T'WOLVES 2017-18

Grandi sorrisi davanti agli obiettivi dei fotografi, ma i tifosi dei T'Wolves sperano che ce ne siano tanti anche in campo: dalla convivenza delle tre stelle passano la gran parte delle speranze della squadra, visto che tre giocatori di questo livello ce li hanno in pochi. È anche vero però che le spaziature saranno difficili da costruire, ma soprattutto che la cultura difensiva di squadra va ricostruita da zero

JEFF TEAGUE | Arrivato dalla free agency con un triennale da 57 milioni, l'ex playmaker di Atlanta e Indiana è al suo meglio quando può gestire un pick and roll e infilarsi nel cuore della difesa per creare, ma quanti palloni avrà a disposizione con i Big Three da dover servire? Il 37% da tre punti nei tiri piedi-per-terra tornerà utile, ma la bassa statura lo rende un bersaglio nella metà campo difensiva

ANDREW WIGGINS | Con ogni probabilità, è il giocatore che più ha da dimostrare in questa stagione: un po' per la super estensione firmata in estate per rimanere in Minnesota, un po' per la chimica da trovare con Jimmy Butler. Questa è la stagione in cui deve dimostrare di saper fare anche altro oltre a sfruttare le irreali doti atletiche per contribuire alle vittorie della sua squadra

JIMMY BUTLER | Arrivato al picco della sua carriera, Butler non ha più bisogno di togliersi soddisfazioni personali, ma è già entrato negli anni in cui vuole vincere e giocarsi qualcosa di importante. Quest'anno servirà soprattutto in ottica futura, visto che i giovani T'Wolves sono lontani dal poter competere davvero per il titolo, ma l'ex Chicago sarà fondamentale dentro e fuori dal campo per instaurare una nuova cultura del lavoro

TAJ GIBSON | A dare una mano a Butler e Thibodeau ci sarà Gibson, che ha firmato un biennale da 28 milioni complessivi per fungere da "chioccia" al gruppo dei lunghi e insegnare loro cosa vuol dire essere professionisti all'interno di una squadra di Thibs. È il primo giocatore di sempre a indossare il 67 -
La storia dietro la scelta del numero di Gibson
KARL-ANTHONY TOWNS | I GM della NBA lo hanno indicato come il giocatore da cui ripartire per costruire una franchigia da zero, e i motivi sono più di uno: fa spavento pensare che compirà 22 anni a novembre, visto che è già da adesso il miglior giocatore della squadra. Per fare il vero salto di qualità ha bisogno di maggiore continuità nella partita e di impegno difensivo: raggiunti quelli, il cielo è davvero il limite per il domenicano -
La previsione dei GM della NBA per la prossima stagione
AARON BROOKS | Dopo la stagione 2014-15 passata agli ordini di Thibodeau, è stato richiamato per guidare la squadra uscendo dalla panchina. A 33 anni non è più la point guard razzente dei migliori anni, ma porta esperienza e punti nelle mani

TYUS JONES | Nativo e idolo di casa, nella scorsa stagione non è riuscito a conquistarsi la fiducia di Thibodeau, giocando meno rispetto alla stagione da rookie. Parte come terza point guard nelle gerarchie di squadra

JAMAL CRAWFORD | Giunto alla sua 18esima stagione nella NBA, il veteranissimo è ancora in grado di segnare giochi da quattro punti e creare attacco partendo dalla panchina, pur rimanendo come sempre un giocatore da nascondere in difesa. Difficile trovare uno con più esperienza di lui in tutta la lega

SHABAZZ MUHAMMAD | Rimasto per un altro anno dopo non aver trovato squadre interessate in free agency, rimane un attaccante aggressivo e produttivo nonostante una mancanza di altruismo a dir poco spiccata

NEMANJA BJELICA | Un infortunio al piede ha interrotto la sua seconda stagione in NBA proprio quando sembrava aver capito come ritagliarsi il suo ruolo in squadra. Le sue doti di tiro torneranno utilissime in una rotazione di lunghi in cui manca uno con le sue doti, ma le mancanze difensive potrebbero fargli perdere posizioni agli occhi di Thibodeau

GORGUI DIENG | Se Wiggins è una copia in miniatura di Butler, lo stesso si può dire per Dieng e Gibson, due giocatori molto simili che vengono utilizzati in maniera molto simile da Thibodeau. Avere un modello del genere al fianco non può che fargli bene, ma il suo ruolo è in uscita dalla panchina

COLE ALDRICH | Arrivato dopo una buonissima stagione ai Clippers, ha deluso nella sua prima annata coi T'Wolves venendo utilizzato per meno di 9 minuti di media. Con l'ingorgo nel ruolo, potrebbe essere sacrificabile sul mercato in cambio di poco

JUSTIN PATTON | Scelta numero 16 dello scorso Draft, è ancora lontano dal poter contribuire sul campo (specialmente per una squadra che vuole fare i playoff), ma è un progetto tecnico-fisico interessante. Probabile che verrà provato sopratutto in G-League se dovesse riprendersi in fretta dalla rottura del quinto metatarso del piede arrivata in estate