Nella sconfitta contro Memphis Steph Curry è stato espulso per aver tirato il paradenti in direzione dell'arbitro Scott Wall dopo un mancato fischio a favore sul -10. Insieme a lui anche Kevin Durant, che ha provato a prendere le difese del compagno. "Dovrebbe essere sospeso per 10 partite" ha commentato con sarcasmo Steve Kerr
Non capita spesso di vedere due giocatori espulsi contemporaneamente — e quando si tratta di due MVP, possiamo ragionevolmente dire che si tratta di una prima assoluta. Nella sconfitta dei Golden State Warriors a Memphis contro i Grizzlies per 111-101, Steph Curry e Kevin Durant sono stati espulsi per proteste verso gli arbitri a 43.6 secondi dalla fine, quando la partita era ormai saldamente nelle mani dei padroni di casa. Curry ha dato il via alla sequenza lanciando il suo paradenti in direzione dell’arbitro Scott Wall, reo di non avergli fischiato un fallo a favore dopo una penetrazione che avrebbe dato il potenziale -7 ai suoi. L’espulsione nei confronti del due volte MVP (la prima nella sua carriera in regular season) è stata immediata e subito dopo è seguita anche quella di Durant, che ha sostenuto il suo compagno nelle proteste contro gli arbitri chiedendo di essere espulso anche lui — e venendo accontentato. Uscendo dal campo, KD si è rivolto verso i tifosi avversari sugli spalti indicandosi a lungo il dito anulare, ricordando a tutti chi ha un anello al dito e chi no. “È parte del gioco, è divertente” ha commentato Duranto dopo la gara. “[I loro tifosi] ci stavano addosso, dicendoci di tutto. Ma tutto con grande divertimento. Non c’è niente personale e niente di serio. Ho mostrato loro l’anulare: sono sicuro che tutti pensino io sia l’atleta nero arrabbiato e per questo io abbia mostrato il dito medio, ma era l’altro dito”. Anche Curry dopo la gara si è presentato davanti ai microfoni per commentare l’accaduto: “Non ho tirato il mio paradenti all’arbitro, ho una mira decisamente migliore” il commento del due volte MVP, sostenendo di averlo fatto per frustrazione a seguito di una gara da 37 punti in cui ha dovuto battagliare coi problemi di falli. “In quell’ultima azione pensavo di aver subito un contatto falloso e la mia frustrazione ha debordato. Ho fatto una cosa stupida e ho meritato di essere espulso. Ovviamente cercherò di imparare e non farlo più”. Quando gli è stato chiesto se si aspetta una sospensione o solamente una multa, il numero 30 di Golden State ha indicato la seconda: “Ho tirato il mio paradenti diverse volte sul parquet: probabilmente non è la miglior cosa che si possa fare, ma è successo. Me ne prendo la responsabilità. Non penso che meriti una sospensione, ma di sicuro i miei portafogli saranno un po’ più leggeri”.
Steve Kerr: “Dovrebbe essere sospeso per dieci partite…”
L’atmosfera nello spogliatoio degli Warriors era comunque serena, anche se la squadra non è ancora riuscita a mettere assieme 48 minuti come si deve in tre partite subendo due sconfitte. Gli altri leader del gruppo hanno provato a riderci su per alleggerire la situazione. “Penso che [Curry] dovrebbe essere sospeso per otto, forse dieci partite per quello che ha fatto” ha dichiarato coach Steve Kerr con il tipico sarcasmo. “È stato vergognoso, tremendo. Ha messo in pericolo migliaia di tifosi sugli spalti”. Ovviamente non potevano mancare anche le dichiarazioni di Draymond Green: “Abbiamo avuto due giocatori espulsi, una cosa davvero inaccettabile” ha detto scherzando a ESPN. “Se vogliamo vincere un altro titolo, i ragazzi non possono farsi espellere così. Dovrò parlare con quei due e far loro capire che abbiamo bisogno di loro sul campo per vincere forse una partita. In questo momento non siamo forti perché ci sono giocatori che si fanno espellere”. Sarà una lunga stagione anche per i campioni in carica.