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NBA, la schiacciata della discordia: la firma Jordan Bell, Rick Carlisle si infuria

NBA

Sopra di 25 punti a meno di tre minuti dalla fine, il rookie di Golden State lancia il pallone al tabellone per poi schiacciarlo al volo. Un gesto che piace poco agli avversari e scatena una polemica alimentata anche da Kevin Durant e Draymond Green

Mancano meno di tre minuti alla fine, gli Warriors sono sopra di 25 sui Mavs e la gara non ha ovviamente più nulla da dire. Non per il rookie di Golden State Jordan Bell, che lanciato in campo aperto da JaVale McGee decide di mettere un po’ di peperoncino alla sua conclusione a canestro. Come? Palla lanciata sul tabellone per un auto-assist stile slam dunk contest e schiacciata al volo, per il terzo canestro della sua serata (su tre tentativi). Una bravata piaciuta decisamente poco agli avversari: a Gian Clavell, prima di tutti, l’ultimo difensore rimasto a difesa del canestro di Dallas, che ha provato a fermare il rookie di Oregon finendo soltanto per collezionare un fallo. Ma soprattutto a coach Rick Carlisle, uno della vecchia scuola tra gli allenatori NBA, che ha ignorato Steve Kerr quando, a fine gara, il coach di Golden State ha cercato di avvicinarlo per giustificare il gesto del suo giovane giocatore. “Ho parlato con Jordan dopo la partita – le dichiarazioni di Kerr alla stampa – perché lui neppure si è accorto di aver offeso qualcuno: è giovane, quando è in campo vuole solo divertirsi e per lui tirare la palla al ferro e schiacciare era un modo divertente di concludere l’azione. Sono stati gli altri suoi compagni, quelli della vecchia scuola, a fargli notare che non si fa”. “Un gesto un po’ sopra le righe, è vero – il parere di un veterano come Dirk Nowitzki – per noi della vecchia scuola, ma è quasi il 2018 ormai…”. Un’altra epoca – tanto che “per i ragazzi più giovani una cosa così è divertente”, chiosa Steve Kerr, ma a evitare di colpevolizzare eccessivamente la matricola degli Warriors si è levata una voce in sua difesa – e non poteva essere che quella di Draymond Green. “Sentite, quando sei in campo non ti importa se sei sopra di 25 o sotto di 25, qualcuno ti sta valutando: vuoi tirare il pallone al tabellone? Sentiti libero di farlo. Schiaccia. Ha anche incassato il libero supplementare. È una bella giocata, per cui non ho nessun messaggio da fargli arrivare. Anzi, uno sì: la prossima volta devi segnare quel tiro libero aggiuntivo. Ecco il mio messaggio”.  

A difesa del rookie

Al rookie improvvisamente sotto il fuoco dei critici è arrivato nel dopo partita il consiglio di Kevin Durant: “Non permettere che ti facciano sentire in colpa per una cosa del genere”, le parole dell’ex MVP NBA. Un approccio soft, come quello tenuto giustamente anche da Kerr: “Non ce l’aveva con me – ha dichiarato lo stesso Bell – mi ha detto soltanto di stare più attento a fare cose del genere”. La regola non scritta di non infierire sull’avversario battuto, o umiliarlo con giocate del genere, è una regola di sportività che però Draymond Green vuole un po’ mettere in discussione: “Non me le bevo tutte quelle parole sulla sportività. Ha schiacciato in contropiede. Quindi? E che differenza c’è se avesse ricevuto il pallone e schiacciato senza lanciare prima il pallone al tabellone? Io non la vedo, tutta questa differenza”.