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NBA, Steph Curry consola il nipote di Devin Harris dopo la morte del padre

NBA

È successo nel prepartita della sfida contro i Dallas Mavericks: il numero 30 degli Warriors ha incontrato il nipote della point guard, suo grande fan e ancora scosso dalla perdita del genitore. Un incontro privato, le cui immagini hanno fatto il giro di tutti i network 

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A fare notizia nelle ultime ore è stata la multa da 50.00 dollari che la NBA ha deciso di comminare nei confronti di Steph Curry, colpevole di aver lanciato il paradenti contro un arbitro nel finale della sfida persa dagli Warriors contro Memphis. “Mi è costato molto caro – ha commentato sorpreso il diretto interessato -; ovviamente non è una questione di soldi, ma un modo per ricordarmi di non perdere la calma in campo e di restare sempre concentrato solo ed esclusivamente sul gioco”. Le immagini che hanno fatto il giro del mondo però sono state altre. Curry infatti prima di scendere in campo nella partita vinta contro Dallas ha incontrato all’imbocco del tunnel degli spogliatoi il nipote di Devin Harris, suo grande tifoso e distrutto dalla morte del padre (il fratello del giocatore dei Mavericks), scomparso giovedì scorso a seguito di un tragico incidente stradale. La point guard di Dallas non era a disposizione del suo allenatore, ma era presente all'American Airlines Center assieme al nipotino per provare a distrarre il ragazzo, a regalargli qualche momento di svago. La notizia è arrivata al numero 30 degli Warriors sia attraverso Shaun Livingston, grande amico di Harris, che da suo fratello Seth, da qualche stagione in forza ai Mavs. Un abbraccio che doveva restare privato ma che lo stesso Curry non ha potuto non commentare a fine partita dopo che un video girato con un cellulare ha documentato quanto successo: “Ovviamente è qualcosa di cui è difficile parlare trovando le parole adatte, è una perdita dolorosa per qualunque famiglia si trovi ad affrontare un momento del genere. In particolare per lui, alla sua età. Non riesco a immaginare cosa stia attraversando e vivendo. Nessuno può pensare di dirgli cosa fare o cosa provare. La sua famiglia è pronta a prendersi cura di lui, a trovare il modo di dargli forza e rinfrancarlo. Loro ci saranno sempre”. Di certo il modo migliore per far passare in secondo piano quanto accaduto qualche giorno fa.