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NBA, da +19 a -20, crollo Spurs: contro gli Warriors quarta sconfitta in fila

NBA

Con Thompson (27), Durant (24) e Curry (21) tutti oltre i venti punti, Golden State infligge a San Antonio la quarta sconfitta consecutiva dopo le quattro vittorie al via stagionale. Coach Popovich espulso. Per gli Warriors quinta vittoria nelle ultime sei

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San Antonio Spurs-Golden State Warriors 92-112

TABELLINO

Per una volta i San Antonio Spurs entrano nella storia dalla parte sbagliata. Dopo aver vinto le prime quattro gare stagionali, infatti, i nero-argento infilano la quarta sconfitta di fila subendo sul loro campo di casa un pesante 92-112 dai Golden State Warriors. Si tratta solo delle terza volta negli ultimi 30 anni che una squadra fa seguire uno 0-4 a un 4-0 iniziale (gli Hawks in entrambi i precedenti casi, nel 2008-09 e nel 2010-11). Partita strana quella dell’AT&T Center, la prima dalle sfide di finale di conference dello scorso anno, segnate dall’infortunio a Kawhi Leonard (e infatti Zaza Pachulia, considerato dai tifosi Spurs responsabile dello stesso infortunio, viene sonoramente fischiato a ogni possesso). San Antonio parte fortissimo, mettendo a segno 6 triple nel primo quarto e portandosi fino al +19 (31-12): “Se si escludono i playoff, contro di loro andiamo sempre sotto di 20 in apertura, sarà successo tutte le ultime quattro o cinque volte”, si lamenta coach Steve Kerr. La difesa però riporta in partita i campioni in carica nel secondo quarto, chiuso con 7/21al tiro dagli Spurs e al secondo minuto del terzo periodo arriva il primo sorpasso Warriors, sul 60-57, con una tripla di Kevin Durant (che aveva sbagliato gli otto tiri con cui ha iniziato la gara). Tutto il secondo tempo è un assolo dei californiani, che dopo l’intervallo dominano i padroni di casa (62-37 il parziale dei secondi ventiquattro minuti) e veleggiano verso una comoda vittoria con i loro “Big Three” tutti sopra i 20 punti (27 per Klay Thompson con 5/8 da tre punti, 24 e 8 rimbalzi per Kevin Durant, 21 e altrettanti rimbalzi per Steph Curry). Gli Warriors sfiorano il 52% dal campo e hanno un ottimo 50% (14/28) dall’arco, distribuendo i consueti 30 assist.

Popovich espulso

Un secondo tempo, quello dei texani, che lascia tutt’altro che soddisfatto coach Popovich, che con meno di 5 minuti sul cronometro viene espulso a seguito di una veemente protesta per una violazione di passi a suo avviso non fischiata su Patrick McCaw. Un’insoddisfazione generata dal fatto che per la prima volta sotto il suo regno in panchina, gli Spurs perdono in casa di 15 o più punti una gara condotta con lo stesso margine. A parziale scusante, ovviamente, gli infortuni in casa nero-argento, ancora senza Tony Parker e soprattutto Kawhi Leonard (“Potrebbe rientrare tra 3 settimane — ha fatto sapere Popovich, per poi aggiungere — ma non vorrete mica credere a quello che dicono i media, vero?”). Nonostante la sconfitta, parole al miele dell’allenatore di San Antonio per LaMarcus Aldridge, il migliore dei suoi con 24 punti e 10 rimbalzi. “Magnifico oggi e magnifico in ogni partita fin qui disputata. La sua perseveranza, la sua voglia di lottare, la sua concentrazione sono sempre stata a un livello altissimo, finora. Ha fatto un gran lavoro”. Non è bastato però per battere Golden State, nonostante i 16 punti di Kyle Anderson e gli 11 di Pau Gasol.