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NBA, Cleveland rimonta da -23: Knicks travolti al Garden nel 4° periodo

NBA

Dal 50-73 a meno di un quarto d'ora dalla fine alla tripla del sorpasso di James nel finale combattuto di gara: Cleveland vince la seconda partita consecutiva; una striscia di successi tutt'altro che frequente in questo inizio di stagione

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La domanda dopo 14 partite sorge spontanea: riusciranno i Cleveland Cavaliers a giocare una gara “normale”? A disputare un match in cui mantenere una condotta regolare, magari chiudendolo in anticipo senza troppo affanno e concedendo così un po’ di riposo alle sue star? Una sfida senza polemiche, senza tensione e scorie da doversi trascinare dietro? Beh, al momento non è dato sapere se questa evenienza verrà presa in considerazione; nel frattempo però la squadra dell’Ohio è riuscita a mettere in fila due successi dopo le sette sconfitte incassate nelle dieci partite precedenti. Un risultato non da poco in questo ottovolante di emozioni; lo stesso tracciato seguito dall'andamento della squadra in un match in cui il Madison Square Garden aveva sospinto a gran voce i suoi beniamini fin sul +23 a due minuti dalla fine del terzo quarto. Una situazione di non ritorno per buona parte delle avversarie, ma non per chi può disporre di LeBron James e Kyle Korver. Già, l’ex Atlanta Hawks infatti ha chiuso il quarto periodo realizzando 19 dei 21 punti totali negli ultimi dodici minuti; la seconda volta che ci riesce in questa stagione (tutti gli altri giocatori NBA messi assieme pareggiano con lui a quota due). Il canestro più pesante però, così come buona parte delle giocate che lasciano il segno sulla sfida, le mette a referto come al solito il numero 23, distratto il giusto dallo scontro con Kanter sul finire di primo quarto: la tripla a meno di 90 secondi dal termine infatti è la ciliegina sulla solita super prestazione da 23 punti, 12 assist e un numero non ancora del tutto definito di rimbalzi che varia tra i nove e i dieci. Sì, realmente al limite della tripla doppia. Nove infatti sono certi, ma nell’ultimo possesso prima della sirena finale James ha raccolto anche l’ultima carambola della partita, finita a referto come un “Cleveland Rebound” non meglio specificato. In realtà si tratta di un tocco di Jeff Green che devia il pallone nelle mani del numero 23: sì, questioni di lana caprina che lasciano il tempo che trovano. A contare sono gli unici due dati certi: New York Knicks 101 - Cleveland Cavaliers 104.

Percorsi alternativi: i Cavaliers arrivano in metro al Garden

I Knicks erano ancora senza Joakim Noah, nonostante abbia finalmente completato la squalifica di 20 turni scontata a cavallo delle ultime due regular season. A dominare nei pressi del ferro ci hanno pensato ancora una volta Kristaps Porzingis, autore di 20 punti proprio come Enes Kanter (sì, oltre a battibeccare il turco ha anche giocato un’ottima partita), che li condisce con 16 rimbalzi, 4 assist e il 60% dal campo. Tim Hardaway Jr. è il miglior realizzatore di serata con i suoi 28 punti, 10 rimbalzi e 5 assist, inutili però a fermare il parziale decisivo da 43-25 che gli ospiti hanno piazzato nel quarto periodo. Uno strappo che è l’ennesima dimostrazione dell’incostanza e dell’andamento ondivago di una squadra incapace di andare oltre i 13 punti in un’intera frazione prima dell’intervallo lungo e poi in grado di giocare un quarto da 14/26 dal campo e soprattutto 9/17 dall’arco (sì, ci sono anche le cinque di Korver). Una gara in cui i vice-campioni NBA ci hanno messo un po’ di tempo a scaldare i motori, anche a causa forse del particolare percorso seguito per arrivare al Madison Square Garden. Il traffico a Manhattan è tutt’altro che semplice da aggirare e così James e compagni hanno optato per la metro: “Dal nostro albergo ci sarebbero voluti 45 minuti in autobus e 15 di metro…”, racconta il numero 23 in un divertente video in cui descrive il suo primo viaggio nella sua vita su uno delle migliaia di treni sotterranei che circolano a New York. James prova anche a scherzare con il suo vicino di posto, che non la prende benissimo cercando di coprire l’obiettivo puntato verso di lui. Sarà stato un tifoso dei Knicks che già aveva intuito come sarebbe andata a finire.