La stella dei Golden State Warriors è scivolato sul piede di un avversario e si è procurato una brutta distorsione alla caviglia destra, mandando in apprensione tutta la franchigia. Gli esami, però, hanno escluso fratture o danni strutturali: verrà fermato per due settimane prima di essere rivalutato
Steph Curry sperava di essersi lasciato alle spalle i problemi alle caviglie che rischiavano di far deragliare la sua carriera, ma ogni tanto i fantasmi del passato tornano a tormentarlo. "Era da un po’ che non mi capitava una distorsione" ha detto lui stesso dopo la vittoria con i New Orleans Pelicans, conclusa anzitempo per via di una brutta storta subita nell’ultimo minuto di gioco mentre cercava di anticipare la ricezione dell'avversario E’Twaun Moore, finendo però sul suo piede. “È stata una giocata stupida perché ho cercato di recuperare il pallone e sono inciampato nel piede di E’Twaun, senza poi riuscire a fermarmi” ha ammesso Curry sulla dinamica dell'infortunio. Gli Warriors hanno osservato con apprensione la loro stella zoppicare una volta rialzatosi, ma Curry ha comunque provato a metterci del ghiaccio sopra per poter tornare in campo e finire la partita sul parquet. Una volta resosi conto di non riuscirci è stato sostituito da Nick Young e si è avviato negli spogliatoi, anche se il suo lo aveva già fatto propiziando la rimonta da -20 dei suoi Warriors con 31 punti e 11 assist. Nel post-gara si è sparso un po’ di panico quando i media hanno testimoniato la sua uscita in stampelle per andare a sottoporsi alle lastre di rito, ma per fortuna di Golden State i primi esami hanno dato esito negativo. Anche la risonanza magnetica ha escluso danni strutturali, perciò Curry verrà rivalutato tra due settimane per testare a che punto è il suo recupero. "Ovviamente è una situazione spiacevole, ma l’ho già affrontata in passato e so che le operazioni che ho fatto cinque o sei anni fa hanno tenuto bene, perciò la prenderemo giorno per giorno e lo staff si prenderà cura di me. Tornerò presto” ha dichiarato ai giornalisti, decisamente sollevato e di buon umore come tutti i tifosi dei Golden State Warriors.
Niente golf con papà, ma a bordocampo a Davidson
Steph era talmente di buon umore da dichiarare che la cosa che più gli dispiace è di non poter tenere fede a una promessa fatta a suo padre: “Aspetto sempre con ansia la trasferta a Charlotte per poter andare a giocare a golf con papà” ha scherzato Steph, nativo del North Carolina e figlio del grande Dell, attuale commentatore per la tv che trasmette le partite degli Hornets, prossimi avversari degli Warriors. “Giocare in quell’arena davanti a tante persone che mi hanno visto crescere è speciale. Ho già saltato delle partite — credo fosse nel mio terzo anno — perciò so gestire anche quella situazione, volendo. Spero solo che i miei fan vengano comunque a tifare per i miei compagni anche se io non sarò in campo”. Pur saltando il giro sul green, Curry ieri sera è comunque andato a bordocampo per seguire la partita della sua squadra di college, Davidson, segno che le sue condizioni non sono così preoccupanti - e che l'amore per la sua alma mater è intatto.