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NBA, Daryl Morey, GM dei Rockets: "Battere Golden State per noi è un'ossessione"

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Il general manager dei Rockets ammette di avere nel mirino i campioni in carica: “Le nostre firme estive, così come tutto ciò che facciamo durante l’anno, è pensato per arrivare a batterli”

A giugno le parole di Daryl Morey, il general manager degli Houston Rockets, avevano fatto parecchio rumore: “I Golden State Warriors non sono imbattibili. Ci sono state sorprese più grandi nella storia dello sport. Come fare per batterli? Noi ci proveremo continuando a migliorare il nostro roster”. Per far capire a tutti che non scherzava, alla fine del mese rubava Chris Paul ai Clippers per costruire una coppia dei sogni con James Harden, che sempre Morey si affrettava a definire “uno dei primi tre giocatori nella lega, di sicuro”. Oggi, dopo due mesi di stagione regolare, il geniaccio a capo degli Houston Rockets – oggi la miglior squadra della lega, con una mezza gara di vantaggio sugli Warriors – ritorna su quella che evidentemente sta diventando la sua ossessione personale, sempre Golden State: “Trovare un modo per batterli è l’unica cosa a cui pensiamo”, ha dichiarato a ESPN Radio. Morey non si nasconde – “immagino che questo sia ciò che la gente si aspetti che io dica” – e ammette l’ossessione coltivata verso la squadra della Baia. “Ce lo domandiamo in continuazione: ‘Come possiamo fare per batterli?’. Anche se poi l’anno scorso a eliminarci sono stati i San Antonio Spurs e anche di loro siamo preoccupatissimi, perché sono un’organizzazione che è sempre un passo avanti rispetto a tutti – e con noi si accoppiano molto bene tatticamente. Ma abbiamo fatto una proiezione matematica [non una gran sorpresa, conoscendo Morey, ndr] ed è risultato che se vogliamo arrivare a vincere il titolo al 90% dovremo farlo sconfiggendo i Golden State Warriors. Siamo concentratissimi su questa sfida, molte delle nostre firme estive, così come tutto ciò che facciamo durante l’anno, è pensato per arrivare a questo risultato”. Un Morey bellicoso, diverso da quello che in passato aveva cercato di mascherare la frustrazione dettata dall'inferiorità della sua squadra con la forza dell’ironia: “Come risposta al dominio di Golden State ho sentito che la NBA sta considerando l’idea di assegnare dei banner alle squadre che non subiscono un cappotto dagli Warriors”. 

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