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NBA, LeBron James chiude la storia sugli Warriors: “È una non-notizia”

NBA

Il leader dei Cleveland Cavaliers ha chiuso ogni voce su un suo possibile interessamento per i Golden State Warriors parlando a ruota libera per tre minuti filati: "È una non-notizia, non ho mai parlato con nessuno. Il mio unico obiettivo è guidare questi ragazzi alla quarta finale consecutiva: questa è la notizia"

Al Media Day che tradizionalmente dà il via alla stagione di tutte le squadre, LeBron James aveva messo in chiaro che non avrebbe parlato della sua free agency e del suo futuro fino a quando non sarebbe arrivato il momento di affrontarla, ovverosia a inizio luglio con l’apertura del mercato dei free agent. Il recente report di ESPN su una sua possibile “apertura” nei confronti dei Golden State Warriors, però, ha costretto il Re a scendere dal suo trono e affrontare pubblicamente quanto riportato – e le parole utilizzate sono state decisamente chiare. “La prima cosa che ho fatto [quando ho visto la notizia] è stato mettermi a ridere. Poi ho pensato che fosse un cattivo servizio. Non ha alcun senso. Le conversazioni con Golden State sono una non-notizia, così come qualsiasi altra conversazione” ha dichiarato James a petto nudo davanti alla stampa dopo l’allenamento di ieri, evitando di utilizzare i social media proprio per metterci la faccia con i media. “Questa storia mette in dubbio quello che sto facendo qui, quello che stanno facendo i miei compagni e il coaching staff. La mia concentrazione in questo momento è su questa squadra e su come tornare alle Finali NBA per il quarto anno consecutivo e competere di nuovo per il titolo”. Basterebbero anche solo queste parole per chiudere ogni discorso, ma James ha continuato il suo rant per altri tre minuti consecutivi, quasi più per mandare un messaggio alla sua franchigia piuttosto che al resto del mondo. “Ci sono state un sacco di storie su di me negli ultimi mesi e negli ultimi giorni riguardo a dove andrò in futuro. Ma io sono qui in questo preciso istante. Qui c’è il mio presente ed è qui che sono ora” ha specificato “King James”, che poi ha lanciato anche un piccolo messaggio al suo ristretto entourage, evidentemente la fonte che ha detto quelle cose a ESPN. “Se non sentite qualcosa dalla mia voce, allora non corrisponde alla verità. Non mi interessa quanto vicini dicano di essere, non mi importa nemmeno se la fonte sono i miei figli o mia moglie. Se non proviene da me, allora non è vero. Non sono neanche arrabbiato: è una mancanza di rispetto nei miei compagni che ogni giorno devono sentire queste storie sulla mia free agency. Per questo mi scuso con loro. Affronterò la mia situazione contrattuale quando arriverà l’estate, non adesso”.

James chiude la non-notizia: “Non chiedetemi più niente sulle altre squadre”

James con ogni probabilità non eserciterà la player option da 35.7 milioni a suo favore per il prossimo anno, diventando free agent tecnicamente per la quinta volta in carriera, ma realisticamente per la terza. Le ultime due nel 2015 e nel 2016 infatti erano un semplice “pro forma” per mantenere la massima flessibilità e il massimo potere contrattuale, ma senza la reale volontà di lasciare Cleveland dopo esserci tornato nel 2014. Ora, però, la situazione traballante dei Cavs rende possibile un suo nuovo addio, il secondo dopo quello del 2010 per andare ai Miami Heat. James, però, non vuole neanche sentirne parlare: “Non ho mai detto che avrei avuto un incontro con Golden State o con nessun altro. Non ho mai parlato con nessun’altra squadra in tutta la mia carriera” ha continuato il Re, che effettivamente di solito lascia gli incontri con le franchigie al suo agente. “L’unica cosa che mi preoccupa è che la gente possa andare nei talk show e mettere in dubbio quello che sto facendo dicendo che ‘Se fa questa cosa è terribile, se davvero ha questi incontri sarà una macchia sulla sua legacy’. Questa è la cosa che più mi dà fastidio perché non ne ho controllo su quello che si dice, non ne sono nemmeno coinvolto. Perciò continuerò a fare ciò che poso controllare: prepararmi ogni giorno per guidare questo gruppo. Ma non permetterò che le persone utilizzino il mio nome per qualcosa che non è una notizia. Questa storia di Golden State è una non-notizia. Perciò da adesso in poi non chiedetemi niente che non riguardi questa squadra. Posso rispondere bene o male su quanto succede qui, ma per favore non chiedetemi nulla su nessun’altra squadra. I miei 14 compagni vengono a lavorare ogni giorno e la nostra tifoseria viene a sostenerci a ogni partita, perciò non voglio mancare loro di rispetto”.

Le preoccupazioni sulla sua legacy e l’agenda dettata ai media

L’ultimo pezzo di ESPN a firma di Dave McMenamin, beat writer al seguito dei Cavs per tutta la stagione, riporta che privatamente James ha effettivamente espresso il suo rispetto per l’organizzazione dei Golden State Warriors, ma anche che è perfettamente conscio di quali effetti avrebbe sulla sua reputazione un possibile passaggio ai suoi rivali storici, appiccicandosi addosso l’etichetta di uno che insegue i titoli in maniera “facile” danneggiando la propria legacy. James ha anche affrontato la questione della “talpa” all’interno del suo entourage che ha passato la notizia a ESPN – forse la parte più interessante di tutta questa non-storia, perché quale obiettivo poteva avere chi ha fatto trapelare la notizia? – ma ha dichiarato di non aver approfondito la questione: “Non avevo bisogno di chiedere niente e perciò non l’ho fatto. Non penso che nessuno dei miei abbia fatto una cosa del genere e anche se fosse successo… so esattamente come funzionano queste cose. Ci sono 30 squadre che vorrebbero avere un incontro con me alla fine di questa stagione, giusto? Giusto. Perciò è facile scrivere una storia su queste basi. Pure io potrei scrivere un pezzo e dire: ‘Ok, Sacramento vorrebbe tanto avere un incontro con LeBron’. Ma chi può dire che io voglio avere un incontro con loro? Dove sta scritto? LeBron non lo ha mai detto, e non mi piace nemmeno che si scriva ‘Sarebbe disponibile a…’. Io non ho mai detto niente del genere. Non ho mai detto che avrei un incontro con Golden State o con nessun altro. So come funzionano certe cose, ma voglio metterci fine in questo preciso istante parlando a tutti faccia a faccia, per far vedere quanto sono sincero nel mio intento piuttosto che utilizzare Twitter o Instagram”. Il rant di James si è quindi concluso con parole che sono miele per le orecchie dei tifosi dei Cavs e di tutta l’organizzazione, dettando contemporaneamente a tutti i media presenti qual era la notizia da scrivere: “Il mio unico obiettivo è riportare questa squadra in finale per il quarto anno consecutivo e vincere il titolo, e nulla mi fermerà nel mio tentativo di farcela. Questo è ciò che esce direttamente dalla mia bocca, questa è la storia: LeBron James è concentrato solo sul riportare la sua squadra alle Finals. Non dovrebbe essere che sono arrabbiato per la storia di Golden State o dei Lakers o di Philly o di Houston o di San Antonio e Sacramento e Orlando e Miami e Toronto e tutte le altre 30 squadra. Quella non è la storia. La storia è che voglio capire come giocare la giusta pallacanestro per competere per un titolo e tornare in finale”. Il messaggio, visto anche quante volte è stato ripetuto, è arrivato forte e chiaro. Ma fermerà davvero tutte le speculazioni sul suo futuro?