Una vittoria a testa per Celtics e Cavs nei precedenti stagionali. LeBron James decide nel finale la prima sfida del season opener, Terry Rozier si afferma a sorpresa come protagonista della seconda, a inizio gennaio. Ora chi vince la terza (e ultima) si aggiudica un vantaggio negli scontri diretti che potrebbe avere parecchia importanza in chiave playoff
Cleveland Cavaliers-Boston Celtics 102-99
[17.10.2017]
Una delle gare più attese di tutta la prima settimana NBA – con il primo ritorno di Kyrie Irving a Cleveland, anche se senza lo scontro diretto con Isaiah Thomas – il cui esito però finisce presto in secondo piano: dopo soli cinque minuti di gara, l’infortunio a Gordon Hayward diventa l’unico tema a tener banco, con il neo-Celtic che subisce la frattura alla caviglia sinistra e deve prematuramente dire addio alla sua prima stagione in maglia biancoverde. Arrivato a Boston in estate sulle ali di un contratto di cinque anni per 128 milioni di dollari, l’ala di Utah nei piani della dirigenza dei Celtics era il tassello perfetto per colmare il gap proprio nei confronti dei Cleveland Cavs, titolari della corona della Eastern Conference nelle ultime tre annate. Perso Hayward – per la partita e presumibilmente per l’intero campionato – ovvio lo shock nelle fila dei ragazzi di coach Brad Stevens, che infatti vanno sotto contro Cleveland e chiudono il primo tempo a -16, 54-38. Boston però ha inventato il “Celtic Pride” non per caso, e così gli ospiti nel secondo tempo rimontano e passano anche in testa, prendendo la guida dell’incontro sul 79-78 a nove minuti dalla fine. La gara si decide negli ultimi 80 secondi e a deciderla, non per la prima volta, è LeBron James. Prima manda a segno un lay up per il sorpasso Cavs (99-98), quindi causa una palla persa di Marcus Smart e nel successivo viaggio in attacco pesca Kevin Love sul perimetro per la tripla del 102-98 che chiude i conti. Il n°23 dei Cavs chiude a un assist soltanto dalla tripla doppia, con 29 punti e 16 rimbalzi mentre i due debutti eccellenti nel reparto dietro gettano già qualche ombra sull’efficienza di Derrick Rose (14 punti ma 5/14 al tiro) e Dwyane Wade (3/10). La prima di Irving coi Celtics si chiude con 22 punti, 10 assist e la tripla del possibile pareggio che si spegne fuori bersaglio sulla sirena, difeso proprio dal suo ex compagno LeBron. Il migliore per Boston è Jaylen Brown, autore di 25 punti, ma Jayson Tatum chiude in doppia doppia con 14 e 10 rimbalzi: la gioventù di Boston – che sarà chiamata a fare un passo avanti alla luce dell’infortunio di Hayward – risponde presente fin dal primo giorno.
Boston Celtics-Cleveland Cavaliers 102-88
[03.01.2018]
Il giorno precedente alla sfida del TD Garden la NBA riaccoglie in campo Isaiah Thomas, che fa il suo debutto stagionale in maglia Cavs sul parquet di Portland (17 punti in 19 minuti, con 6/12 al tiro uscendo dalla panchina). Ovviamente il giorno dopo riposa, perché lo staff medico gli vieta il back-to-back dopo otto mesi di assenza dai parquet. Salta quindi il primo match-up stagionale diretto tra Thomas e Kyrie Irving, e ad approfittarne è proprio un giocatore che a Thomas – quand’erano compagni in maglia Celtics – aveva guardato con grande ammirazione, imparando tanto: Terry Rozier. “Una sorta di fratello maggiore, per me”, le sue parole. L’allievo dimostra di aver appreso tanto e in fretta: nei 20 minuti in cui resta in campo, il n°12 dei Celtics chiude con altrettanti punti e un ottimo 8/12 al tiro, finendo come miglior marcatore dell’incontro e primo protagonista della vittoria di Boston. I biancoverdi controllano la partita fin dai primi minuti senza mai permettere a Cleveland di avanzare velleità lungo tutto l’arco della gara, dominata difensivamente come testimoniato dai soli 88 punti concessi a LeBron James (19 con 8/15 per lui, unico giocatore agli ordini di coach Lue a tirare sopra il 50%) e compagni. Ai 20 di Rozier si aggiungono per i Celtics 15 a testa di Jayson Tatum e Marcus Smart dalla panchina, e altri 14 di Jaylen Brown. Il pubblico del TD Garden, che festeggia la vittoria, non fa mancare applausi e ovazioni anche per Isaiah Thomas, al suo primo ritorno in città (pur in borghese). In attesa di affrontarlo, in campo, da avversario nella partita di domenica 11 febbraio.