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NBA, battuti gli Spurs, gli Warriors regalano la vittoria n°250 in panchina a Steve Kerr

NBA

Il coach di Golden State diventa l'allenatore più veloce a raggiungere il traguardo dei 250 trionfi in panchina, superando il suo ex maestro Phil Jackson. Per i San Antonio Spurs (senza Tony Parker e Dejounte Murray) terzo ko nelle ultime quattro gare

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Golden State Warriors-San Antonio Spurs 122-105

TABELLINO

Per una volta non sono quelli dei giocatori i volti copertina di una vittoria di Golden State: il successo contro San Antonio (e uno dei suoi maestri riconosciuti, Gregg Popovich) è il n°250 della carriera in panchina di Steve Kerr e l’ex tiratore dei Bulls diventa l’allenatore più rapido a centrare questa quota di successi, in soli 302 incontri. L’impresa lo mette davanti a un altro suo maestro (ed ex allenatore, proprio ai tempi di Chicago), Phil Jackson: “E lui aveva in squadra Michael Jordan, per cui veramente non so Phil che problemi avesse, per non vincere di più”, scherza divertito Kerr nel dopo partita. Può farlo, perché i suoi Warriors – come dice Popovich a sirena suonata – “sono la miglior squadra al mondo”, buona abbastanza per sconfiggere gli Spurs nonostante una gara da minimo stagionale (soli 10 punti con 3/9 dal campo) per Kevin Durant. Nessun problema per i californiani nonostante la mano fredda dell’MVP delle ultime finali NBA: ci pensano i 25 punti di Klay Thompson, che ne segna 10 nel terzo decisivo quarto, e i 17 con 8 assist di Steh Curry, cui dà man forte anche un ottimo Draymond Green, che chiude con 17 punti, 11 assist e 8 rimbalzi, sfiorando la tripla doppia. Proprio una tripla di Green permette agli Warriors di chiudere avanti il primo tempo (58-55), a preparare il parziale decisivo in uscita dagli spogliatoi: si chiude infatti 33-20 per i padroni di casa il terzo quarto, che sostanzialmente decide la gara. Dopo due rare sconfitte in fila (contro Denver e Oklahoma City) Golden State inanella il secondo successo consecutivo e ritorna a mettere due vittorie di differenza rispetto agli Houston Rockets, pericolosamente vicini per la leadership della Western Conference. 

Terza sconfitta in quattro gare per gli Spurs

Con Dejounte Murray infortunato, alle prese con la distorsione alla caviglia, e Tony Parker fuori per dolori alla schiena, Gregg Popovich va con Patty Mills in regia nei primi cinque ma l’australiano risponde con una serata storta al tiro (3/10) e soli 7 punti. Gli Spurs hanno 20 punti a testa da LaMarcus Aldridge e Kyle Anderson, entrambi titolari di ottime percentuali dal campo (9/14 per il primo, 9/13 per il secondo), ma anche nonostante i 13 dalla panchina di Manu Ginobili devono arrendersi alle percentuali offensive degli Warriors, che chiudono con il 56.5% dal campo e il 44.4% da tre punti, con i soliti 35 assist a referto sui 48 canestri realizzati di squadra: “Ci sono parecchi aspetti del loro gioco di cui rimanere impressionati”, ammette uno sconsolato Popovich, che vede i suoi Spurs tirare solo 5/27 da tre punti e perdere la terza gara delle ultime quattro.