Lo storico proprietario dei New Orleans Pelicans è scomparso all'età di 90 anni, lasciandosi una famiglia divisa alle spalle, pronta a lanciarsi sul suo patrimonio da tre miliardi di dollari: a chi spetterà la proprietà della franchigia NBA?
I New Orleans Pelicans dicono addio a Tom Benson, storico proprietario della franchigia NBA (e dei Saints, la squadra di NFL della città della Louisiana), morto all’età di 90 anni dopo aver costruito nella sua straordinaria carriera da imprenditore un impero da oltre tre miliardi di dollari. Uno dei suoi fiori all’occhiello, dopo aver iniziato facendo un’enorme fortuna come rivenditori di automobili prima a San Antonio portata avanti poi con decine di concessionarie in giro per gli USA, sono certamente i Pelicans, pronti a spiccare il volo sul parquet grazie a un super Anthony Davis e all’eventuale conferma di un altro All-Star come DeMarcus Cousins. “Abbiamo perso un gigante – commenta coach Gentry, a margine neanche a volerlo della sfida contro San Antonio -, non solo per quanto fatto nel mondo dello sport, ma per l’intero stato della Louisiana. Un uomo che si è fatto da solo e con un cuore enorme. Nel mio caso, nel ruolo da allenatore, potevo pretendere soltanto che lui facesse di tutto per permettere a questa squadra di vincere. Posso affermare con certezza che c’è sempre riuscito. Ha sempre provato ad accontentare ogni richiesta che abbiamo avanzato, stando vicino al gruppo. Ricorderò per sempre che dopo ogni vittoria veniva in spogliatoio, si metteva in mezzo al gruppo e chiamava tutti a raccolta al grido “3,2,1… Pelicans!”. Il suo obiettivo è sempre stato quello di portare i Pelicans a vincere un titolo, ci ha sempre provato”. Un personaggio unico, che si lascia alle spalle questioni contrattuali e legate alla pianificazione che al momento passano inevitabilmente in secondo piano. Sin da subito infatti si è aperta la corsa all’eredità. Un bottino ghiotto che potrebbe non garantire nell’immediato ai Pelicans l’opportunità di avere un nuovo proprietario. La disputa familiare è molto ingarbugliata e ha diviso in due il fronte degli ereditieri: da una parte la terza moglie Gayle, dall’altra l’unica figlia rimasta in vita con i suoi due figli.
La questione legale: la moglie contro la figliastra
Le intenzioni di Benson sono sempre state chiare, per decenni: lasciare l’eredità a sua figlia Renee (l’unica rimasta in vita) e a Ryan e Rita LeBlanc, i suoi nipotini. In particolare con la femminuccia – diventata ormai una donna, ma cresciuta assieme a lui – aveva promesso che un giorno sarebbe diventata la proprietaria dei Saints, la squadra che da anni seguiva assieme al nonno. Nel gennaio 2015 però l’improvviso cambio di idea: convinto dalla terza moglie Gayle, Benson affida la sua intera eredità alla nuova compagna di vita (la terza, dopo la morte delle prime due consorti), e ormai 87enne lascia le briciole a figlia e nipoti. Una decisione che non va giù a quel pezzo di famiglia, che sfida apertamente la nuova arrivata (colpevole a detta loro di aver esacerbato gli animi), chiedendo una perizia fisica e mentale di Benson per dimostrarne l’incapacità di prendere una decisione del genere. Il tribunale di New Orleans però ne conferma la lucidità e la chiarezza di intenzioni, chiudendo lo spazio per un annullamento dell’ultimo passaggio di eredità. Questo però non è l’unico fronte giudiziario aperto a tal proposito: Renee Benson infatti ha ricevuto da un tribunale di San Antonio l’assegnazione come curatrice di alcuni beni appartenuti al padre e gestiti assieme a sua madre Shirley (morta nel 1980), staccando dunque una parte del patrimonio alle grinfie della matrigna Gayle. Finita qua? Neanche per sogno, perché a New Orleans è in corso un terzo procedimento per valutare il tentativo fatto da Benson nel 2015 di fare fuori figlia e nipoti in maniera totale dalla proprietà di Saints e Pelicans. “Sarò per sempre azionista dei Saint e almeno in parte proprietaria – raccontava Rita LeBlanc nel 2016 -, qualunque cosa accada. Amerò per sempre mio nonno e questa squadra, sono parte della mia vita”. Le parole di Benson però non lasciano dubbi: “Rita non deve essere coinvolta in alcun modo nella proprietà e nella gestione di Saints e Pelicans”. Una situazione intricata, che difficilmente verrà sbrogliata in poco tempo.