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NBA, Joel Embiid fa 24 anni, Philadelphia gli regala una vittoria contro Brooklyn

NBA

L'All-Star dei Sixers festeggia i suoi 24 anni segnando 24 punti con 19 rimbalzi e vincendo nel finale la sfida contro i Nets. Ben Simmons manca la tripla doppia di soli due rimbalzi, mentre Marco Belinelli si ferma a 5 con 2/6 dal campo. Per Brooklyn è la 19^ sconfitta nelle ultime 22.

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Philadelphia 76ers-Brooklyn Nets 120-116

IL TABELLINO

Voi quante persone avete avuto alla vostra ultima festa di compleanno? Perché Joel Embiid ne ha avute ben 21.000 per il suo, celebrando il suo 24° compleanno al Wells Fargo Center davanti a una folla di tifosi adorante. “Da quando sono arrivato qui mi hanno mostrato un sacco di supporto, e lo apprezzo davvero tanto: questa serata rimarrà un grandissimo ricordo” il suo commento dopo una prestazione da 24 punti (coerente, visto che sono i suoi stessi anni) e 19 rimbalzi, il suo massimo in carriera. Soprattutto è arrivata un’altra vittoria, la sesta nelle ultime nove, pur dovendosela giocare fino all’ultimo contro i Brooklyn Nets. In una serata terribile al tiro per il centro camerunense (6/23, pur con 11/11 ai liberi), Embiid ha comunque trovato il modo di contribuire con una stoppata chiave su Spencer Dinwiddie a 21.8 secondi dalla fine, proteggendo il vantaggio procurato da una tripla di Robert Covington per il 116-115 con 35.4 secondi da giocare. Dopo altri due tiri liberi realizzati da T.J. McConnell, Dinwiddie ha sbagliato una tripla ma ha ritrovato il pallone, venendo mandato in lunetta per due liberi. Segnato il primo e sbagliato volontariamente il secondo, i Nets non sono riusciti a recuperare il rimbalzo, mandando in lunetta Embiid per gli ultimi due tiri liberi che hanno portato il suo bottino a 24 a 5.2 dalla fine. Insieme a lui oltre quota 20 ci sono anche J.J. Redick con 23 (e +23 di plus-minus) e Ben Simmons di nuovo vicino alla tripla doppia con 21 punti, 8 rimbalzi e 12 assist con 10/17 al tiro, mentre Marco Belinelli ha chiuso con 5 punti e 2/6 al tiro in 26 minuti conditi da un assist e una delle sole cinque palle perse dei Sixers, che solitamente ne perdono 17 di media (i peggiori in NBA).

Le traiettorie simili e opposte di Phila e Brooklyn

L’incrocio tra Sixers e Nets permette di fare un raffronto tra le due squadre, visto che fino a non molto tempo fa i primi si trovavano nella situazione dei secondi e i secondi vorrebbero in un futuro piuttosto prossimo essere nelle condizioni dei primi. Ovvio, Brooklyn in questi anni non ha potuto avere le scelte altissime al Draft minuziosamente custodite da Philadelphia, ma i punti di contatto ci sono. “Sono una squadra fortissima: hanno due grandissimo giocatori e li circondano di tiratori. Sono in grado di segnare tiri difficili” ha analizzato coach Kenny Atkinson, che sta cercando piano piano di capire quali giocatori potranno essere utili alla causa già dal prossimo anno, quando i Nets avranno estinto tutti i loro “debiti” e torneranno a essere una squadra normale, dopo il limbo affrontato nelle ultime stagioni. Un limbo dal quale i Sixers sono definitivamente usciti, riportandosi a mezza partita di distanza dal quinto posto a Est e affrontando con relativa calma l’intricatissima situazione legata a Markelle Fultz, per il quale coach Brown ancora non ha una data per il rientro. “A un certo punto bisognerà prendere una decisione” ha detto prima della partita, un segnale che probabilmente rimanderà alla prossima stagione il ritorno della prima scelta assoluta. Poco male: vedendo come stanno andando Embiid e Simmons dopo uno o più anni ai box, ci si può permettere di andare coi piedi di piombo.