LeBron James ha salutato a lungo e via Instagram l’amico, il discepolo (e alcuni dicono l’erede) Ben Simmons al termine della sfida contro i Sixers, forse l’ultima da avversario del n°23 a Philadelphia. O almeno così sperano i tifosi in Pennsylvania
LeBron James è un mago della comunicazione, abile a non lasciare mai nulla al caso né nel suo modo di vestire, né tantomeno nelle parole pronunciate e pubblicate sui social. E così la gallery fotografica postata su Instagram subito dopo la fine della sfida persa contro Philadelphia ha scatenato la fantasia di molti. Una semplice frase, figlia della stima e dell’affetto tra una leggenda vivente del basket NBA e uno dei prospetti più interessanti dell’intera lega. “King James x Fresh Prince”, i loro due nickname, il re con il suo principe. Il sogno che ormai da settimane riempie le notti dei tifosi di Philadelphia, che già nel penultimo incrocio stagionale avevano manifestato le loro intenzioni acquistando tre cartelloni pubblicitari all’ingresso di Cleveland con un messaggio chiaro: “Philadelphia vuole LeBron”. Il tassello perfetto, una scelta possibile a livello salariale e a questo punto conveniente anche per James. Sulla carta infatti sono davvero poche le squadre che possono garantire al Re una squadra così promettente, talentuosa e competitiva sin da subito. Il fatto che se ne parli non dispiace di certo al diretto interessato, felice di incassare dunque anche il messaggio di risposta dello stesso Simmons. Che usa le sue stesse la parole e lo saluta sempre via Instagram; un abbraccio che agli occhi di molti significano tanto, soprattutto nel momento in cui gli allievi superano il maestro. I Sixers infatti hanno dominato per lunghi tratti, vincendo con merito e andandosi a prendere il 3° posto occupato proprio dai Cavaliers. Un gruppo orfano di Joel Embiid, ritornato a fare attività motoria nelle scorse ore e pronto a riprendersi il suo posto in quintetto tra una decina di giorni. Un lungo eccezionale con accanto una delle migliori point-guard NBA; il tutto mixato con un massicce dosi di difesa garantite da Covington, triple a firma Redick e Belinelli e con Saric pronto in caso a rinunciare al suo posto da titolare per far spazio al n°23. Tutto combacia, basta solo volerlo.
I problemi difensivi dei Cavs: "Ci siamo scavati la fossa da soli"
Nel frattempo James ha ben altri problemi di cui preoccuparsi, con i suoi sprofondati al quarto posto a Est: “Ci siamo scavati la fossa da soli. Siamo una squadra orgogliosa e a questo punto l’unico modo per venirne fuori è ritornare a giocare come sappiamo, smetterla di essere così incostanti aumentando il livello di fisicità. E soprattutto trovare maggiori alternative in attacco. Ma basta guardare a stasera, al fatto che eravamo sotto di 30 e siamo tornati in partita: questo dimostra cosa siamo in grado di fare se vogliamo”, sfiorando quella che sarebbe stata la più grande rimonta dell’intera regular season (superando i 27 punti di gap colmati dagli Wizards a san Valentino contro New York). “Ho provato a tentare la conclusione per andare a cercare il gioco da quattro punti, quello che sarebbe valso il successo a meno di due secondi dalla sirena. Ma non ci sono riuscito a causa del fallo subito”. Un impresa sfiorata, ma che LeBron non vuole provare a replicare in futuro: “Non voglio essere in quella situazione nei playoff: ritrovarsi sotto di 30 può significare rischiare di perdere l’intera serie. Non vuoi continuare a dire, togliendoti il cappello, ‘Ok, bravi, sappiamo rimontare uno svantaggio così importante’. Il nostro obiettivo deve essere quello di giocare bene e sappiamo che volendo siamo in grado di farlo. Siamo sempre costretti a fare grandi rimonte a causa della mancata applicazione difensiva”. Il tempo per cambiare le cose è finito: tra una settimana si inizia a fare sul serio.