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NBA, Steve Kerr passa all’incasso: pronta un'estensione di contratto

NBA

L'accordo dell'allenatore dei Golden State Warriors è in scadenza il prossimo anno, ma il proprietario Joe Lacob ha già fatto sapere che non ci saranno problemi per il suo rinnovo: "Fino a quando lui se la sentirà di continuare a lungo, vogliamo che rimanga con noi"

Conquistato il terzo titolo NBA in quattro anni, per i Golden State Warriors si preannuncia un’estate di relativa calma. Con il solo Kevin Durant da dover rifirmare (ma ha già fatto sapere che lo farà il prima possibile), c’è solo un altro contratto importante da dover rifirmare per la dirigenza dei campioni in carica, ovverosia quello di coach Steve Kerr. L’allenatore si è ampiamente meritato un’estensione del suo accordo da 25 milioni di dollari in cinque anni che scade alla fine della prossima stagione, ed è probabile che le parti troveranno un modo di continuare il proprio percorso insieme rendendolo l’allenatore più pagato della lega, al pari del suo mentore Gregg Popovich. I risultati sono certamente dalla sua parte: in quattro anni alla guida degli Warriors, Kerr è sempre arrivato a giocarsi l’ultima partita della stagione con la possibilità di vincere il titolo, perdendo solamente la gara-7 delle Finals 2016 negli ultimi cinque minuti e vincendo le altre tre volte. Un periodo di quattro anni pressoché irripetibile per chiunque altro e che verrà ricompensato degnamente, per quanto i suoi problemi fisici alla schiena non siano del tutto messi alle spalle. “Quest’estate metteremo tutto nero su bianco” ha dichiarato il proprietario di Golden State Joe Lacob a ESPN. “Lasciamolo riposare un po’, ma troveremo l’accordo: lui vuole rimanere con noi e noi vogliamo firmarlo a lungo. Ovviamente ha avuto dei problemi di salute che sta ancora affrontando, ma fino a quando lui se la sentirà di continuare a lungo, vogliamo che sia con noi”. Kerr in questa stagione ha imparato a convivere meglio con le condizioni della sua schiena – un’operazione nel 2015 ha causato una fuoriuscita di liquido spinale che ancora oggi gli provoca emicranie praticamente tutti i giorni –, tanto da non saltare neanche una partita in regular season o ai playoff, cosa che invece non era successa nelle precedenti due stagioni. “Il mio lavoro e la mia famiglia mi aiutano ad andare avanti” ha dichiarato coach Kerr. “Ci sono un sacco di difficoltà e non è facile per niente, ma quando si ha qualcosa per cui si ha voglia di alzarsi al mattino e si ha una grande famiglia alle spalle come ce l’ho io, ne vale la pena”.