Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, Jordan Bell ubriaco alla parata: "Niente champagne, solo cognac per me"

NBA

Il rookie dei Golden State Warriors ha dato spettacolo alla parata dei campioni tra le strade di Oakland, segnalandosi soprattutto per il tasso alcolico ben sopra il consentito a causa di più di una bottiglia del suo cognac preferito, l'Hennessy. Ma anche i suoi compagni non sono stati da meno, a partire da Nick Young e Steph Curry

Alla fine della carriera di ogni giocatore il primo titolo NBA viene ricordato con un affetto maggiore rispetto agli eventuali altri proprio perché è il primo, quindi una sensazione nuova. Jordan Bell nel corso della sua carriera probabilmente ne vincerà altri se rimarrà con i Golden State Warriors, ma di sicuro non vuole lasciare niente al caso – e si sta affermando come il più scatenato dei campioni in carica nel festeggiare il titolo vinto venerdì scorso. Oltre a rimanere a torso nudo come Nick Young e portare gli occhialoni da sci tipici dei festeggiamenti NBA, il rookie di Golden State ha dato spettacolo alla parata di ieri in evidente stato alcolico grazie a una bottiglia di Hennessy (un celebre cognac francese) scolata praticamente da solo. Talmente tanto che a un certo punto il liquore è finito, ma Bell non si è perso d’animo: il rookie ha individuato nella folla di Oakland un tifoso con una bottiglia del suo amato “Henny” e si è fiondato giù dal bus della squadra per raggiungerlo, facendosi un lungo sorso davanti alla gente in visibilio. Non contento è poi salito su uno dei palchi per un’intervista improvvisata con una giornalista, chiudendola dicendo “Champagne? Non so neanche cosa sia: oggi si va soltanto di Henny” e con un lungo sguardo in telecamera. Evidentemente deve averne bevuto fin troppo dopo gara-4, visto che si era presentato davanti alle telecamere in evidente stato confusionale con una bottiglia di champagne in mano. Non contento, dopo le parole con la giornalista è tornato di nuovo dal suo “barista” di fiducia tra la folla e si è fatto un altro sorso di cognac, prima di rimettersi sul bus delle celebrazioni: chissà come è proseguita poi la sua prima parata e, soprattutto, come andrà avanti la sua estate - anche se un primo assaggio lo abbiamo avuto quando si è avvicinato a un condizionatore portatile cercando di riprendere fiato.

Nick Young risponde: vestaglia alla Hugh Hefner

Nick Young però non poteva essere da meno rispetto al suo più giovane compagno. Per questo si è presentato alla parata con una vestaglia e un sigaro, tanto che l’ex Warrior Kelenna Azubuike, ora commentatore per la tv locale della baia, lo ha definito “come uno Hugh Hefner nero”, citando il noto fondatore della rivista Playboy. La vestaglia però è durata molto poco – giusto il tempo di buttarsi tra la folla stringendo qualsiasi mano e abbracciando chiunque gli capitasse a tiro – prima di finire chissà dove: “Tutta l’estate 2018 sarà senza maglia, ormai ho raggiunto il livello finale di swag” ha dichiarato orgoglioso l’auto-soprannominatosi “SwagChamp”, tenendo fede all’insegnamento del suo maestro di vita J.R. Smith insieme al suo amico inseparabile JaVale McGee, anche lui senza maglietta per la parata.

Steph Curry immarcabile come in campo: sfugge alla security per lanciarsi tra la folla

Evidentemente su di giri è stato anche il solitamente mansueto Steph Curry, che per la terza parata della sua vita ha voluto fare le cose in grande anche con la sua famiglia. Lui si è presentato con dei pantaloncini realizzati con la sua prima maglia degli Warriors (quella uguale alla squadra del “We Believe”, per intenderci), mentre sua moglie Ayesha ne aveva un paio simili realizzati con la sua maglia dei tempi di Davidson. Anche papà Dell però non è voluto essere da meno indossandone uno con la sua vecchia maglia degli Charlotte Hornets, portando a spasso anche i due nipotini insieme al resto del clan dei Curry. Marcare Steph si è però rivelata impresa difficile per tutti, anche per la security: in più di un’occasione il numero 30 degli Warriors ha fatto finta di impegnarsi in qualcosa di tranquillo (come un’intervista con la televisione della Bay Area) per poi sprintare verso la folla a battere cinque con tutti, inseguito vanamente dalla sicurezza che cercava di impedire guai peggiori. L’obiettivo però era chiaro: “Voglio divertirmi come le prime due volte”. Ci è riuscito ampiamente.