La guardia dei texani ha firmato un contratto di un anno con la squadra dell’Arizona, intascando ben 15 milioni di dollari e portando in dote a un roster giovane la sua esperienza, l’applicazione difensiva e garantendo affidabilità a una squadra che vuole iniziare a vincere
A poche ore di distanza dall’annuncio ufficiale del rinnovo di Chris Paul, decisivo lo scorso anno nel rilanciare le ambizioni di Houston, i Rockets perdono un pezzo importante del loro puzzle, salutando Trevor Ariza; free agent e libero di trovare un accordo con il migliore offerente. E il maggior numero di verdoni sul piatto questa volta li hanno messi i Suns, che hanno convinto l’ex giocatore dei Lakers (con cui vinse il titolo NBA nel 2009) a firmare un contratto annuale da 15 milioni di dollari. Un accordo simile a quello con cui J.J. Redick 12 mesi fa si è accasato ai Sixers: una firma dovuta prima tutto ai soldi (Houston non avrebbe mai potuto spendere così tanto), per un giocatore da spremere al massimo nella prossima stagione da parte di Phoenix, a cui i Suns chiederanno difesa, tiro dalla lunga distanza e soprattutto la capacità di insegnare i trucchi del mestiere a un gruppo giovane e pieno di talento. Per i Rockets è un duro colpo da incassare, visto che Ariza era stato una delle chiavi per mettere alle corde Golden State in finale di Conference; una pedina tutt’altro che secondaria nella corsa al titolo. “3&D” li definiscono dall’altra parte dell’oceano e tutti ne hanno bisogno come il pane: un’occupazione a tempo pieno su entrambi i lati del campo a cui Ariza aveva assolto con ottimi risultati assieme Luc Mbah a Moute e P.J. Tucker nell'ultima stagione. Nonostante non sia né Harden, né un All-Star, Ariza resta un giocatore non facile da sostituire. I Suns invece sono riusciti a piazzare un colpo utile, funzionale e "a tempo", nonostante forse si potesse risparmiare qualche milione di dollari. Phoenix aveva a disposizione circa 20 milioni di dollari di spazio salariale per firmare un free agent, ma questa estate la squadra dell'Arizona era fuori dal “giro grosso”; nessuno dei Big, da LeBron James in giù, avrebbe preso sul serio una loro offerta. I Suns infatti sono chiamati prima a dimostrare il valore di giovani che devono iniziare a vincere per diventare attrattivi per i grossi calibri della Lega. A quel punto quindi riempire il cap con un annuale è un investimento con una scadenza (e un obiettivo) ben chiaro: ottenere il più possibile da Ariza per poi confermarlo a cifre più basse o salutarlo il prossimo anno. L'ormai ex n°1 dei Rockets dal canto suo non ha voluto farsi scappare un’opportunità economica così ghiotta: a 33 anni, quando c’è un contratto di un anno da 15 milioni ad aspettarti, non puoi dire di no. Anche a costo di rinunciare alle ambizioni da titolo (che in carriera hai già portato a casa una volta).