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NBA, Kevin Durant ci ricasca: lite e offese su Instagram a un tifoso

NBA

Il n°35 degli Warriors ha replicato in prima persona a un post provocatorio che ne metteva in dubbio le capacità di leadership. Uno scontro che è proseguito anche in privato, diventando virale dopo la prevedibile pubblicazione

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Il rapporto tra Kevin Durant e il mondo dei social network continua a essere molto conflittuale, nonostante negli ultimi due anni il n°35 degli Warriors sia riuscito a togliersi un bel po’ di sassolini dalle scarpe. Due titoli NBA e di MVP delle Finals dopo, la sua voglia di replicare alle provocazioni social non è ancora stata sopita del tutto, nonostante il burrascoso passato fatto di account fake usati malamente, offese alla sua ex squadra e auto-elogi sotto falso nome. Insomma, alla lunga lista di scivoloni con uno smartphone tra le mani, Durant ha deciso di aggiungere un’altra uscita che avrebbe potuto tranquillamente evitare di fare. Stavolta con il suo profilo ufficiale, senza pensare troppo a “mimetizzarsi”. A far scattare il suo fastidio è stato il tag in una foto arrivato da una delle tante pagine che parlano di basket NBA. Una collezione di foto, con la sua, quella di Kawhi Leonard e di Anthony Davis, con tanto di scritta in bella evidenza: “Tre giocatori d’élite nella lega, in grado di giocare in entrambe le metà campo, che però non riescono a migliore la squadra rispetto a quanto fatto da Steph Curry e LeBron James a causa delle loro carenze in quanto a leadership e playmaking”. Il copy del post chiedeva ai lettori: siete d’accordo? In pochi però avrebbero immaginato che a rispondere sarebbe stato uno dei diretti interessati, con Durant che non se l’è fatto ripetere due volte e ha replicato con un commento: “Tu non capisci nulla di basket, smettetela di taggarmi in questi contenuti spazzatura”. A stretto giro poi è stata pubblicata anche la conversazione privata di KD con uno dei gestori della pagina (un ragazzino che frequenta ancora la high school), infastidito non poco dall’illazione fatta con gli appassionati: “Mi sembra chiaro che il tuo obiettivo era quello che la gente rispondesse: per quello l’ho fatto, se poi tu non puoi rispettare la mia opinione…”, replica il n°35, con tanto di emoticon che fa spallucce. “Hai per caso taggato tutti i tuoi follower nel post? No, hai taggato me, perché volevi che fossi io a leggerlo. E io l’ho fatto!”. Un lite tra adolescenti, se non fosse che uno dei due protagonisti è uno degli sportivi più riconosciuti e pagati della NBA, preoccupato di zittire un ragazzo che gli dice “potresti prenderla come una motivazione per migliorarti”. “Sei un ragazzino di 12 anni neanche, le tue frasi non saranno in alcun modo uno stimolo per me”. Quello magari no, ma il pretesto per fare un’altra figuraccia di certo.