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NBA, Jaylen Brown si rammarica: “Volevo che LeBron rimanesse a Est”

NBA

Il giovane dei Boston Celtics si è detto "quasi arrabbiato" per la decisione di James di lasciare la Eastern Conference, togliendogli l'opportunità di eliminarlo dai playoff per la prima volta in otto anni. "Applaudo la sua scelta, ma eravamo convinti che la prossima volta lo avremmo battuto"

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Se pensate che l’intera Eastern Conference abbia esultato quando LeBron James ha annunciato il suo passaggio ai Los Angeles Lakers, vi sbagliate. O meglio, almeno una persona sulla costa est non la pensa così, e si chiama Jaylen Brown. Il giovane dei Boston Celtics, parlando con Tom Westerholm di MassLive, non ha usato giri di parole: “Ad essere onesti, volevo che rimanesse: ero quasi arrabbiato, volevo che fossimo noi la squadra in grado finalmente di batterlo. Avevamo l’opportunità di farcela lo scorso anno, ma alla fine non ci siamo riusciti”. James, infatti, non ha perso una serie ai playoff a Est negli ultimi otto anni, subendo l’eliminazione solo per mano dei Boston Celtics di Paul Pierce, Kevin Garnett e Ray Allen, tutti ritirati ormai da diverso tempo. “Non mi piace quando la gente dice ‘Ora che LeBron se ne è andato, voi siete i favoriti’. Questa cosa mi irrita. E so che molti dei miei compagni la pensano alla stessa maniera, perché che lui ci fosse oppure no, eravamo convinti che la prossima volta lo avremmo battuto. Però applaudo la sua scelta: ha fatto quello che era meglio per lui in quella situazione”. Chissà se davvero la pensano così anche i suoi dirigenti, che negli ultimi quattro anni per ben tre volte sono stati eliminati ai playoff da James e dai suoi Cavs, di cui l’ultima in una tesissima gara-7 in casa dopo essere stati avanti 3-2 nella serie. Con ogni probabilità nella prossima stagione i Celtics sarebbero riusciti a superare lo “scoglio James” se quest’ultimo fosse rimasto a Cleveland, complici i ritorni di Kyrie Irving e Gordon Hayward a pieno regime e le limitate possibilità dei Cavs per migliorare il roster. Ma questo interessa poco a Brown, la cui competitività è tale da avergli fatto pensare anche di partecipare alla Summer League di quest’anno perché “non sono così forte da potermi permettere di non giocare” (cosa che invece palesemente è). Per uno che la pensa così, togliergli LeBron James dalla conference è quasi più uno sgarbo che un favore - ma chissà che i due non possano incontrarsi di nuovo alle Finali NBA.