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NBA, una delle novità del 2018/19: assistenza psicologica per i giocatori

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A pochi giorni dall'inizio della preseason, Adam Silver e Michele Roberts hanno mandato una lettera a tutti i giocatori per incoraggiarli a raccontare le proprie ansie e difficoltà: "Chiedere aiuto è un segno di forza, dobbiamo farlo capire"

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Nella lunga off-season NBA uno degli argomenti più discussi e approfonditi dagli appassionati è stata la salute mentale dei giocatori, la loro confidenza con la depressione e con problemi motivazionali che spesso sembrano essere lontani anni luce da milionari che possono permettersi ogni genere di lusso. L’eccezionale lavoro fatto da ESPN invece ha portato alla luce come paranoie, ansie e insicurezze spesso affollino la testa di campioni come Kevin Love e DeMar DeRozan (due dei giocatori più rappresentativi ad aver raccontato la loro depressione). Per questo la Lega, sensibile a tutte le tematiche che contribuiscono a garantire la salute e il benessere dei propri giocatori, ha reso noto nel comunicato stampa di inizio stagione che saranno messi a disposizione degli atleti dei professionisti pronti per qualsiasi bisogno e assistenza mentale. “Tutti i nostri uffici hanno fatto enormi passi avanti nel preparare dei programmi per il benessere psico-fisico, una struttura che noi vi incoraggiamo a utilizzare – spiega Adam Silver nella lettera indirizzata a tutti i giocatori – per gestire lo stress, l’ansia e tutta quella gamma di problemi. È un passo in avanti cruciale per far capire ai compagni di squadra e ai tifosi che raccontare è un segno di forza, non di debolezza. Chiedere aiuto vuol dire avere coraggio”. Sottolineatura ulteriore poi quella fatta per ribadire l’intenzione di supportare tutte le azioni predisposte per cambiare in meglio la società. Una cosa che “conta adesso più che mai” e che l’associazione giocatori vuole supportare in ogni modo: “Siamo sempre disponibili ad aiutarvi a trovare il modo più significativo per fare la differenza. Saremo d’appoggio alle attività per le famiglie, per incoraggiare il coinvolgimento civile delle comunità, per amplificare il messaggio di uguaglianza, diversità e inclusione promosso dalla nostra organizzazione”. Un passo avanti dunque, ancora una volta.