Le manovre dei Lakers per arrivare a King James sono cominciate un anno e mezzo fa, con il consiglio di Kobe Bryant alla proprietaria Jeanie Buss di liberarsi del fratello Jim e di resettare da zero l'intera franchigia, creando una cultura che potesse attrarre LeBron. Missione compiuta, e ora una nuova era sta per cominciare
Oggi i Los Angeles Lakers sono una delle storie più importanti della stagione NBA che sta per cominciare, non fosse altro per l’arrivo di LeBron James tra le loro fila. Ma nelle ultime cinque stagioni non è stato per nulla così, anzi: i gialloviola hanno sempre fallito la partecipazione ai playoff nella Western Conference, veleggiando tra le 55 e le 65 sconfitte senza mai superare quota 27 vittorie. Solo nell’ultima stagione i Lakers hanno cambiato marcia, vincendone 35 e dando il via a un nuovo progetto basato sui giovani, a partire da coach Luke Walton e sulla dirigenza guidata da Magic Johnson e Rob Pelinka. Una situazione talmente intrigante da convincere anche LeBron James a salirci a bordo, dopo che negli ultimi anni giocatori come LaMarcus Aldridge, Carmelo Anthony e Kevin Durant avevano scelto di non vestire il gialloviola pur avendone la possibilità. Per arrivare a questa svolta la proprietaria Jeanie Buss ha dovuto fare una scelta molto forte nel febbraio del 2017, licenziando suo fratello Jim e lo storico General Manager Mitch Kupchak, rei di aver portato i Lakers al peggior momento della loro storia. Per prendere quella decisione, però, Jeanie Buss ha dovuto chiedere consiglio a diverse persone, tra cui una di particolare importanza per la storia della franchigia: Kobe Bryant. E le sue parole, riportate dal giornalista Sam Amick in un lungo pezzo per The Athletic, hanno avuto un profondo effetto, fino a mettere i Lakers nelle condizioni di firmare LeBron James.
Kobe: “LeBron non verrà con tutto il casino che c’è ai Lakers”
“Jeanie, so quello che stai cercando di fare, sappiamo chi vogliamo prendere” ha detto Kobe alla proprietaria dei Lakers nelle parole riportate nel pezzo, senza nominare esplicitamente LeBron ma facendo capire benissimo di chi stesse parlando. “Ma quel giocatore non verrà con tutto il casino che c’è qui. Scordatelo proprio. Perciò se vuoi avere l’obiettivo di arrivare a quel giocatore, devi rimettere in ordine la casa, dare una mescolata alle carte e cominciare da capo. Hai un nuovo campo d’allenamento [lo UCLA Health Training Center, ndr], un nuovo management, perciò rimboccati le maniche”. Il motivo, prima ancora che cestistico, secondo Kobe era legato alla cultura della franchigia: “Bisogna avere la giusta cultura attorno, specialmente per lui in questo momento della sua carriera. Nessuno ha voglia di cambiare squadra e avere a che fare con un sacco di stronz…e, no? Nessuno ha voglia di entrare in un’organizzazione in cui parlano anche i muri e succede tutto a destra e a manca, con gruppetti uno contro l’altro. Non è quello che uno desidera. Perciò devi cominciare tutto da capo e non avere paura di prendere in mano la situazione”.
Bryant cita Game of Thrones: “Sii come la Madre dei Draghi”
Per far rendere ancora di più il suo punto, parlando con Amick Bryant ha utilizzato anche un paragone di pura cultura pop: “A un certo punto la Madre dei Draghi [Daenerys Targaryen, personaggio del Trono di Spade, ndr] deve accettare il fatto di avere tre draghi giganti. Jeanie è sempre stata riluttante a prendere le redini: era molto preoccupata di rispettare le volontà di suo padre, di come la responsabilità della squadra dovesse essere divisa. Si vedeva che questo fatto l’ha sempre trattenuta nelle sue decisioni. Ma suo padre le ha dato l’ultima parola su tutto per un motivo, perciò deve rispettare anche quella volontà – e questo significa prendersi le luci della ribalta e prendere delle decisioni molto difficili. È l’unico modo per cambiare rotta prima che sia troppo tardi”.
La nuova era gialloviola con LeBron James
Essendo stato per anni una superstar – pur attraversando stagioni di puro caos, specialmente nell’era con Shaquille O’Neal – nessuno come Kobe Bryant può capire cosa cerca un giocatore del calibro di LeBron James. E visto come si sono evolute le cose, ha avuto ragione lui: Jeanie Buss ha effettivamente licenziato suo fratello e tagliato tutti i ponti con lui – specialmente dopo il “colpo di stato” fallito alle sue spalle… – e sotto la guida di Magic i Lakers sono riusciti ad assicurarsi il free agent più importante dell’ultima estate, interessato a “salire a bordo” e ad essere parte della ricostruzione della cultura di una delle squadre più importanti nel mondo dello sport. Magari le cose sarebbero andate in questa maniera anche con Jim Buss e Kupchak ancora ai loro posti, e con ogni probabilità le parole di Bryant hanno avuto un effetto limitato su una situazione che stava naturalmente evolvendo verso un addio di Jim (il quale si era auto-imposto una timeline molto stretta per riportare i Lakers in alto). Come per tutte le decisioni così grosse, non è mai un singolo elemento a indirizzare una scelta così importante come quella di LeBron James di unirsi ai Lakers. In ogni caso, nella notte tra giovedì e venerdì debutterà in regular season contro i Portland Trail Blazers – e una nuova era dei Los Angeles Lakers vedrà il suo inizio anche grazie all’intercessione del volto più importante degli ultimi 20 anni dei gialloviola.