Dopo la deludente sconfitta contro i Milwaukee Bucks, Karl-Anthony Towns ha evitato domande su Jimmy Butler ma ha affrontato il momento terribile della squadra: "Non abbiamo più tempo, è inaccettabile il modo in cui giochiamo"
ANTETOKOUNMPO FORMATO MVP, I LAKERS BATTONO ANCORA GOLDEN STATE
C’era grande attesa a Milwaukee per l’arrivo dei Minnesota Timberwolves – non tanto per il risultato della partita in sé, quanto per la risposta, in campo e fuori, dei T’Wolves dopo il tumultuoso allenamento con Jimmy Butler di due giorni fa. E le risposte sono state deludenti, almeno a vedere il modo in cui i Bucks (e Giannis Antetokounmpo in particolare) hanno fatto quello che hanno voluto contro gli uomini di Tom Thibodeau, arrivando anche a superare quota 40 punti di vantaggio. Una vera e propria umiliazione che è solo l’ultimo atto di una preseason decisamente poco ispirata dei T’Wolves, sconfitti per la quarta volta consecutiva (l’unico successo è arrivato solo alla prima contro Golden State). Una difficoltà confermata anche dai numeri, visto che Minnesota ha chiuso le cinque partite con la peggior difesa tra le squadre NBA e il peggior Net Rating. Un inizio scoraggiante che ha portato Karl-Anthony Towns a mettere da parte i problemi con Butler (anche perché le domande a riguardo non erano proprio graditissime, diciamo così) e a commentare le pessime prestazioni della squadra. "Non abbiamo più tempo per dire ‘Ah è tutto ok, è la preseason’” ha detto dopo la sconfitta in cui ha chiuso con soli 8 punti e 2/9 al tiro. “Questa è l’inerzia che stiamo avendo, l’onda che stiamo cavalcando, e non è buona per niente. Non ho nient'altro che apprezzamento per Antetokounmpo, ma non possiamo permettere che ci faccia a pezzi in questo modo". A dare più fastidio a KAT non è tanto l’aver perso, quanto il modo in cui i T’Wolves sono spariti dal campo. "Davvero non so [perché non riusciamo a mettere assieme 48 minuti solidi]. Ma se voi riuscite a scoprirlo, fatemelo sapere. Possiamo essere battuti, succede a tutti in questa lega di perdere delle partite. Ma non possiamo essere messi in imbarazzo. È inaccettabile". E se fosse un velato riferimento anche alla situazione legata a Butler, dalla quale nessuno sta facendo una bella figura?
Rose: "Jimmy non ha niente a che fare con il nostro impegno"
Coach Thibodeau, ovviamente, non è apparso particolarmente contento della prestazione dei suoi, apparsi del tutto svuotati della voglia di competere o di mettere assieme una prestazione degna di questo nome. E neanche gli altri hanno cercato di nascondersi dietro alla questione legata a Jimmy Butler, per quanto di sicuro tutta questa insicurezza a livello di franchigia (anche per la situazione traballante di coach Thibs e del GM Scott Layden). Derrick Rose, in particolare, non ha cercato scuse: “Jimmy non ha niente a che fare con il nostro giocare duro là fuori. Presto deciderà cosa fare, o loro [la dirigenza, ndr] prenderanno la decisione. Il nostro lavoro è andare in campo e fare in modo che la pressione e l’intensità siano presenti in tutta la partita”. Parole perfettamente legittime, peccato che l’atteggiamento in campo sia sbagliato oramai da troppo tempo. In un modo o nell’altro, qualcosa a Minneapolis è destinato a cambiare e abbastanza in fretta perché il tempo è ormai scaduto.