Gli Wizards vincono la prima partita della stagione superando i Blazers al supplementare. Sconfitta interna per i Celtics, battuti dai Magic nonostante due opportunità per vincerla. Vincono ancora Toronto e Milwaukee, Golden State torna al successo contro Phoenix. Tutti i risultati della notte
LEBRON FA E DISFA, VINCONO GLI SPURS ALL'OT. 15 PER BELINELLI
Portland Trail Blazers-Washington Wizards 124-125 OT
Fedeli alla loro fama di squadra umorale, gli Washington Wizards vanno a vincere la partita più difficile del loro inizio di stagione in maniera rocambolesca. Merito di Markieff Morris, il migliore dei suoi con 28 punti e sei triple a segno di cui l’ultimo a 38.5 secondi dalla fine, ma anche dei 25 di Bradley Beal e della giocata decisiva di Otto Porter, capace di stoppare il sottomano di Damian Lillard per sigillare la vittoria allo scadere. Ai padroni di casa, sconfitti per la prima volta in stagione, non basta la prestazione da 29 punti, 8 rimbalzi e 8 assist di Lillard e quella da 22+18 di Jusuf Nurkic in una partita tiratissima, tanto che tra le due squadre ci sono state 23 parità e ben 29 avvicendamenti nella guida nel punteggio. Alla fine però a spuntarla sono stati gli ospiti, che cominciano col piede giusto una trasferta che li porterà anche ad affrontare Golden State, Sacramento, Clippers e Memphis prima di rientrare a casa.
Boston Celtics-Orlando Magic 90-93
Chissà se l’inizio di stagione degli Orlando Magic sarà come quello dello scorso anno oppure se con la nuova guida di coach Clifford qualcosa è cambiato. Fatto sta che, dopo aver fatto sudare i Philadelphia 76ers sul loro campo, i Magic hanno colto una vittoria di prestigio al TD Garden di Boston, resistendo al tentativo di rimonta dei vice-campioni della Conference. Gli ospiti sono riusciti a guidare per quasi tutta la gara grazie alla doppia doppia da 24+12 di Nikola Vucevic e ai 18 di Jonathan Isaac, ma soprattutto devono ringraziare due errori da tre punti nei secondi finali di Kyrie Irving e Gordon Hayward. Il primo ha sbagliato la conclusione dall’angolo che avrebbe dato il pareggio ai suoi, mentre il secondo non è riuscito a capitalizzare sul rimbalzo offensivo catturato da Al Horford per forzare il supplementare. “Di sicuro aveva una chance di entrare, era un tiro comodo” ha commentato l’ex Jazz dopo una gara da 11 punti, uno dei tre in doppia cifra insieme a Horford (15) e Irving (22). “È stata un po’ la storia della partita: tanti buoni tiri che non siamo riusciti a segnare”. I due giovani Jaylen Brown (5 punti) e Jayson Tatum (7) hanno faticato, in una partita dalle polveri bagnate sia per i Celtics (9/40 da tre) che per i Magic (10/35). Alla fine il quintetto tutto in doppia cifra degli ospiti è riuscito a fare la differenza, regalando una vittoria che probabilmente lo scorso anno non sarebbe arrivata.
Toronto Raptors-Charlotte Hornets 127-106
Quarta vittoria consecutiva per i Raptors, sempre più in testa alla Eastern Conference. Un successo netto ai danni degli Hornets, battuti in ciascuno dei quattro quarti disputati fino a toccare anche il +25 nel corso del secondo tempo. A guidare la squadra la nuova coppia di stelle formata da Kawhi Leonard (22 punti) e Kyle Lowry (16 con 14 assist), a cui si aggiungono i contributi di Jonas Valanciunas (17), Danny Green (16) e Serge Ibaka (15). Più delle prestazioni offensive, però, è stato in difesa che i canadesi sono riusciti a fare la differenza, tenendo la miglior squadra da tre punti di questo inizio di stagione a 9/28 dall’arco e limitando il giocatore della settimana Kemba Walker a “soli” 26 punti. I padroni di casa, in compenso, hanno fissato il massimo stagionale a quota 15 triple segnate su 39 tentativi e realizzato 36 assist su 50 canestri segnati, diventando la prima squadra della NBA a toccare quota quattro vittorie in attesa dei Denver Nuggets.
Milwaukee Bucks-New York Knicks 124-113
Rimangono imbattuti anche i Milwaukee Bucks, che hanno però avuto bisogno degli straordinari da parte di Giannis Antetokounmpo e Khris Middleton per avere ragione dei New York Knicks. Il candidato MVP ha chiuso con 31 punti e 15 rimbalzi, mentre il secondo è stato decisivo con un paio di triple nel finale che hanno portato il suo bottino a quota 30 con 7/8 da tre punti. Insieme a loro anche il resto del quintetto ha chiuso in doppia cifra, anche se i padroni di casa se la sono vista brutta facendosi rimontare i 19 punti di vantaggio con cui erano andati all’intervallo. Merito dei 24 punti di Tim Hardaway Jr. e, soprattutto, dei 19 di Trey Burke, di cui 13 sono arrivati in un furioso parziale da 3517 nel terzo quarto da parte degli ospiti. A quel punto i Bucks hanno dovuto vincerla di nuovo, ritrovando la precisione dalla lunga distanza e chiudendo con 17/40 da tre punti. La prossima è già una sfida di cartello: nella notte tra mercoledì e giovedì arrivano i Philadelphia 76ers.
Minnesota Timberwolves-Indiana Pacers 101-91
Ritorno a casa e ritorno alla vittoria per i Minnesota T’Wolves, che ritrovando Jimmy Butler in quintetto riescono ad avere la meglio sugli Indiana Pacers. Il “separato in casa” con il numero 23 ha ricevuto il solito mix di fischi e applausi, chiudendo come miglior realizzatore di squadra a quota 20 punti insieme ai 17+15 di Karl-Anthony Towns, con la gradita sorpresa dei 12 punti dalla panchina di Josh Okogie. Il rookie si è preso i minuti lasciati scoperti da Andrew Wiggins, uscito dalla partita nel primo quarto per una contusione al quadricipite destro, e anche un’ovazione da parte del Target Center nel corso dell’ultimo quarto mentre tornava in panchina. Per gli ospiti ci sono 20 punti a testa per Bojan Bogdanovic (8/12 al tiro) e per Victor Oladipo (15 nel solo primo tempo), mentre Myles Turner ne ha aggiunti 16. A deludere è stata più che altro la panchina, che ha subito un parziale di 12-0 in apertura di ultimo quarto dal quale i Pacers non sono più riusciti a risalire anche per colpa di una serata decisamente poco ispirata al tiro (sotto il 40% dal campo e sotto il 31% da tre).
Dallas Mavericks-Chicago Bulls 115-109
Seconda vittoria in fila dei Dallas Mavericks, che grazie alla doppia doppia di DeAndre Jordan (18+16) hanno la meglio sui Chicago Bulls ancora alla ricerca del primo successo stagionale. Erano 24 anni che un giocatore dei Mavs non cominciava la stagione con tre doppie doppie consecutive, ispirate da un’altra prova solida di Luka Doncic (19 punti e 6 assist) e dai 20 punti di Wes Matthews. Agli ospiti invece non basta il terzo trentello in fila di Zach LaVine, autore di 34 punti grazie a un eccellente 11/15 dal campo con 5 triple a segno, diventando il terzo Bull di sempre a cominciare la stagione con tre partite consecutive sopra quota 30 come Bob Love e Michael Jordan prima di lui. Insieme a lui 20 punti per Jabari Parker in uscita dalla panchina e 16 per Justin Holiday, anche se la rimonta da -14 nell’ultimo quarto si è fermata al massimo a -5, prima del recupero con canestro decisivo di Doncic. Prossima sfida: ad Atlanta in casa di Trae Young, il giocatore per cui è stato scambiato nella notte del Draft.
Golden State Warriors-Phoenix Suns 123-103
Dopo le sfide complicate contro OKC, Utah e Denver, i campioni in carica sono riusciti a godersi la prima partita senza grosse complicazioni della loro stagione, travolgendo Phoenix letteralmente mia in partita. Golden State vola in doppia cifra di vantaggio già nel primo quarto, chiude a quota 70 punti segnati già prima dell’intervallo e regala al quartetto di All-Star il solito quarto periodo di riposo e relax a bordocampo. Alla sirena finale sono 29 punti in 29 minuti per Steph Curry, tirando 11/18 dal campo e 6/13 dalla lunga distanza. Ai suoi si aggiungono i 22 di Kevin Durant e i 16 di Klay Thompson; ancora in difficoltà nel tiro dalla lunga distanza in una partita chiusa con 1/6 dall’arco. Alla fine bisogna soltanto impostare il pilota automatico e condurre il match fino al 48esimo minuto, mentre i Suns lasciano i pezzi pregiati sul parquet ancora un po’ per ritoccare le statistiche e a caccia di una chimica di gruppo ancora lontana dall’essere stata trovata. Per Phoenix ci sono 28 punti (con nove palle perse) di Devin Booker, assieme alla doppia doppia da 20 punti e 14 rimbalzi di Deandre Ayton. Cifre che vogliono dire poco, almeno fino a quando i Suns non dimostreranno di poter rimanare in partita più a lungo.
Utah Jazz-Memphis Grizzlies 84-92
Sorprendente sconfitta casalinga per gli Utah Jazz, battuti dai tutt’altro che straordinari Grizzlies che tirano con meno del 37% dal campo, ma approfittano della pessima serata dei padroni di casa, incapaci di trovare il canestro con continuità e di andare oltre gli 84 punti segnati. Il migliore è Jae Crowder che mette a referto 15 punti con 4/7 dal campo, uno in più di Donovan Mitchell, ma con dieci tentativi in meno. Doppia doppia per Gobert e poi il vuoto, contro una squadra che si aggrappa ai 41 punti combinati da Mike Conley (23, con sette rimbalzi) e Marc Gasol (18, tre triple e 13 rimbalzi). La seconda sconfitta consecutiva per i Jazz dopo il ko arrivato in volata contro Golden State e soprattutto il primo successo stagionale per Memphis, che vede la sua festa rovinata dall’ennesimo infortunio di Chandler Parsons, partito in quintetto e costretto a uscire dopo sei minuti sul parquet a causa dei soliti problemi al ginocchio. Un calvario che non sembra arrivare a una conclusione.