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NBA, Durant contro gli Wizards e la sua Washington: "Sostituitemi, sono troppo deboli"

NBA

Fa discutere il commento letto dal labiale del n°35 degli Warriors, uscito a inizio quarto periodo dopo una facile schiacciata arrivata senza disturbo: "Non voglio più giocare contro di loro". Una frase che rende più complicato un suo possibile ritorno nella capitale

FENOMENO STEPH CURRY: 51 PUNTI CON 11 TRIPLE CONTRO WASHINGTON

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Il garbage time è una brutta bestia, soprattutto in una Lega che ti costringe a giocare 82 partite in meno sei mesi. Tocca fare di necessità virtù, lesinare le forze e capire quando è il momento di alzare bandiera bianca. Gli Wizards, travolti dai 51 punti realizzati in tre quarti da Steph Curry, hanno ben pensato di togliere le tende dal campo con largo anticipo, con buona pace dello spettacolo negli ultimi 12 minuti. Una resa incondizionata arrivata mentre sul parquet dall’altra parte c’erano ancora Klay Thompson e Kevin Durant, pronti a colpire a proprio piacimento l’avversario. Almeno fino a quando, con nove minuti e 30 secondi ancora da giocare, il n°35 di Golden State si è lanciato al ferro senza trovare alcun tipo di opposizione. Una schiacciata comoda, troppo facile, quasi offensiva per un talento del genere che a quel punto, guardando verso la panchina ha esplicitamente chiesto il cambio: “Sostituitemi, non voglio giocare più contro di loro. Sono deboli”. Coach Kerr non se l’è fatto ripetere due volte, preservando le condizioni fisiche di KD che chiude da sontuoso secondo violino una gara da 30 punti, otto rimbalzi, sette assist con 13/18 dal campo e un’efficacia offensiva invidiabile. Parole che, pensando al rapporto tra Durant e la “sua” Washington, hanno lasciato perplessi un po’ tutti: voci ricorrenti negli ultimi mesi infatti riportano come il passaggio di KD la prossima estate agli Wizards potesse essere uno scenario tutt’altro che remoto. E considerando il carattere permaloso dei componenti dello spogliatoio capitolino, molti hanno immaginato che saranno delle parole che resteranno a lungo nella testa di Wall e compagni. Tanto quanto gli 81 punti segnati dal duo Curry-Durant, protagonisti assoluti in quella che forse è stata la miglior espressione offensiva del loro talento combinata da quando hanno iniziato a giocare assieme: 28/43 dal campo e una forza distruttiva contro cui nessuna difesa NBA può davvero pensare di opporsi.