Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, la nuova maglia di Philadelphia rende omaggio a Rocky Balboa

NBA

Debutterà il 9 novembre nella gara interna contro Charlotte: sarà grigia (come la leggendaria tuta di allenamento di Sylvester Stallone) e non riporterà né il nome della città né quello della squadra. Un azzardo, forse, ma una scelta che probabilmente la renderà la maglia più ricercata da tifosi e collezionisti

TUTTE LE MAGLIE CITY EDITION DELLA STAGIONE 2017-18

Novità dell’anno scorso (introdotte dal nuovo accordo pluriennale tra NBA e Nike), le city edition – versioni alternative delle maglie di gioco – sono diventate in fretta un grande argomento di discussione tra i tifosi delle varie squadre. C’è chi ama la novità e chi, tradizionalista, sembra gradirla meno. Forse i Philadelphia 76ers hanno trovato il modo di mettere tutti d’accordo. Presentando al pubblico la nuova versione per la stagione in corso – che farà il suo esordio nella partita del 9 novembre in casa contro Charlotte – i Sixers hanno svelato l’ispirazione per le nuove divise: il film Rocky, la saga che ha reso celebre Sylvester Stallone e che recentemente è tornata d’attualità con la realizzazione di Creed, il film firmato da Ryan Coogler che a sua volta vedrà presto un sequel (Creed 2). L’associazione tra il film, il personaggio di Rocky Balboa e la città di Philadelphia è immediata e universale, con la statua del personaggio ancora oggi esposto alla base della scalinata del Philadelphia Museum of Art (anche il nostro Marco Belinelli – soprannominato “Rocky” alla sua prima stagione nella NBA a Golden State per una certa somiglianza con Stallone – ha scattato delle foto ispirate al personaggio del film, nella sua iconica tuta grigia da allenamento). Così, ai creativi di Nike, la proposta è sembrata quasi naturale. La prima reazione dei Sixers, però, inaspettata. Un secco no, almeno all’idea di avere tre diverse city edition – una per anno, dal 2018-19 al 2020-21 – per ripercorrere le tappe principali della saga cinematografica. L’accordo si è trovato come spesso accade scendendo a compromessi: una sola maglia, che sarà protagonista unicamente quest’anno, ma con un colore considerato allo stesso tempo molto rischioso ma anche altrettanto affascinante: grigio, proprio come grigia era la tuta d’allenamento di Rocky. Gli azzardi però non finiscono qui: la maglia non presente né lettere né parole, nessun riferimento alla città o alla squadra. I bordi bianco-rosso-blu rimandano ai colori sociali, alla bandiera degli Stati Uniti (la cui Dichiarazione di Indipendenza è stata firmata a Philadelphia) ma anche ai calzoncini di Apollo Creed e Rocky portati al cinema nelle varie versioni della saga.

Simmons, Covington e McConnell tutti novelli Rocky

Al resto ci hanno pensato i giocatori: Ben Simmons si è fatto fotografare in una palestra da boxe cittadina; Robert Covington ha corso per i quartieri della città – compreso il leggendario Italian Market – resi famosi da Stallone; T.J. McConnell ha accettato (entusiasta) di girare delle immagini all’interno di una cella frigorifera, proprio come accadeva nel film, durante gli allenamenti in preparazione delle sfide per la cintura. “Non mi hanno permesso di prendere a pugni la carne congelata – ha fatto sapere la point guard dei Sixers – per paura che potessi fratturarmi la mano”. Ogni dettaglio è stato minuziosamente pensato: in assenza di lettere, ecco le 13 stelle (una per ognuna delle colonie originarie in ribellione alla madre patria inglese) che rimandano anche alle stelle del logo della squadra e a quelle che compaiono sul ring della sfida tra Creed e Balboa. Poi la cintura dei pantaloncini: si è pensato di farla somigliare a quelle dei pugili, con tanto di disco dorato simbolo delle loro vittorie, ma poi l’idea è stata accantonata, preferendo rispolverare Ballin’ Ben, la mascotte del logo secondario della squadra che raffigura un Benjamin Franklin impegnato in palleggio (sono circolati schizzi di una versione di Ballin’ Ben pugile, ma non hanno trovato seguito). In fondo ai pantaloncini anche un richiamo al celebre slogan rivoluzionario – Join or die, “o unirsi alla rivoluzione, o morire” – iscritto anche sul parquet di casa durante alcune partite della scorsa stagione. Un’ultima tentazione, ispirata dai pantaloncini indossati sul ring da Rocky nel terzo episodio della saga (quando incrocia i guantoni con Mr. T), è stata quella di puntare tutto sui colori nero e oro. Non una novità, per le maglie dei Sixers, ma proprio per questo la suggestione è stata poi bocciata: in nero i Sixers hanno giocato negli anni di Allen Iverson ed è delicatissimo andare a rispolverare nell’immaginario dei tifosi quel periodo magico e vincente. La stagione 2020-21 marcherà il ventesimo anniversario di quella squadra capace di raggiungere le finali NBA (contro i Lakers di Kobe&Shaq): molto più probabile quindi che ogni tentazione di rispolverare il nero sia stata posticipata a quella data. Per quest’anno si va col grigio, ed è già una mezza rivoluzione: appuntamento per il 9 novembre, avversari gli Hornets, da mandare ko.